capitolo dieci

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Zero Pov's
Il corvino era stato tutta la sera a cercare la piccola, dopo averla trovata finalmente litigarono come sempre.
Dopo averla accompagnata a casa, tornò anche lui.
Aveva fatto un casino, non l'aveva raggiunta in Italia non per Jackson, ma perché era stato costretto a mettersi con Angelica.
Era la figlia di uno dei manager dei ragazzi, lei gli aveva fatto firmare un contratto, dove c'era scritto che dovevano fingere una relazione e tutti ci dovevano credere.
Infatti lo sapevano tutti e andava contro il vero contratto della loro casa discografica, ma essendo la figlia di uno dei manager, poteva permetterselo.
Jungkook doveva mantenerlo segreto è non poteva dirlo nemmeno ai stessi membri, doveva dire che stava con Angelica perché provava di nuovo qualcosa per lei, cosa che non era vera.
Lei in passato le piaceva, l'attraeva fisicamente, ma da quando aveva visto ciò che riusciva a fare, come frantumava le persone, come le manipolava, la odiò da subito, la ripugnava era brutto da dire ma non l'attraeva più né fisicamente e né in altro.
Gli importava solo di Lavinia in quel momento.
Aveva passato un mese a pensare a lei e a quanto le piacesse, anche se non l'ammetteva ne agli altri ne a se stesso.
Era come se fosse intrappolato.
Vedere gli occhi della piccola delusi, dopo averle detto che Angelica era la sua ragazza, gli si spezzò il cuore anche a lui. Provava qualcosa per la piccola e se l'aveva baciata c'era un motivo.
Non voleva farla soffrire, ma alla fine lo faceva sempre, anche con gesti involontari.
Arrivò al dormitorio, si sdraiò sul divano e
e evitò Yoongi che era seduto accanto a lui.

"Che succede?" Si girò verso il menta che aveva posato il telefono e stava dedicando tutta l sua attenzione a Jungkook.

"Un po' di cose, niente di che." Il corvino alzò le spalle e sbuffò.

"Mm non mi sembra niente di che, hai portato a casa Lavi? Le hai detto il motivo per cui noi non siamo venuti?" Gli domandò Yoongi, lui odiava fare domande e rompere la gente, ma quando si trattava della piccolina della famiglia avrebbe anche ucciso se non fosse stata a casa o al sicuro, come tutti i membri d'altronde.

"Si è a casa, ma non le ho detto il perché non siete venuti, più che altro abbiamo litigato." Si tolse il giacchetto e lo appoggiò sul bracciolo del divano

"Strano perché avete litigato? Cos'hai fatto adesso? Dopo averla baciata ed esserti messo con Angelica?" Incrociò le braccia e lo guardò male.

"Lei non lo sapeva, così quando siamo andati a prendere Angelica, si è incazzata, non ho fatto niente io." Alzò la voce, si agitò anche se con il menta andava sempre d'accordo, in quel momento si sentì fuori luogo, vola solo dormire.

"Ma come non lo sapeva! Ti prego non fare la vittima, te sai bene che loro due non si possono vedere, si odiano a vicenda non le potresti mettere nella stessa stanza che sennò si ucciderebbero." Lo guardò dritto negli occhi e alzò le spalle.

"Ah, ti prego Yoongi, magari parliamo domani, vado a dormire perché mi sta esplodendo la testa." Si alzò e si toccò le tempie, il menta scosse la testa contrariato ma lo lasciò andare.

・ ─ ・ ⋯ ・ ─ ⊹ ♡₊˚๑

Le due ragazze presero la pizza, in un posto in Corea italiano dove le faceva davvero buone, presero anche del soju e in pochi shottini la piccolina si ubriacò.

"Mm Ire che palle."La guardò male la mora.

"Sei bipolare lavi."Sbuffò

"Ho pianto fino ad ora Ire e non sono nemmeno tornata da sei ore, sono stanca e ho gli occhi gonfi."Mandò giù un bicchierino.

"Non dimentichiamo ubriaca, lo so ma Taehyung, il finto fidanzato, Jungkook, capisco lavi, hai una vita movimentata però devi capire ch-." La interruppe.

||Dandelions|| Jeon.Jungkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora