capitolo uno

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Zero Pov
Era una delle tante sere invernali.
Lavinia, lo staff e Irene avevano appena finito di cenare, dopo uno dei tanti concerti di quest'ultima.
Le ragazze erano molto stanche, giustificate da loro duro lavoro e dovevano farsi venire a prendere da il ragazzo di Lavinia, Taehyung.
La ragazza aveva provato a scrivergli ma lui scomparse per tutta la durata dell'evento.
Questo causò solamente più stress di quanto già ne avesse,si fidava di lui, ma sapeva che le stava nascondendo qualcosa, aveva visto in lui strani atteggiamenti in questi giorni. Uscirono dallo stadio e i loro occhi si posarono su un macchinone nero parcheggiato lì vicino.
Dalla macchina scese un ragazzo corvino, Jungkook.
Lavinia fu presa da uno stato di confusione: perché non c'è Tae?
eppure aveva promesso che sarebbe venuto a prendermi,gli sarà successo qualcosa?  Soprattutto lei è Jungkook non avevano un ottimo rapporto,si odiavano.

"Ciao Jungkook, che ci fai qui?"chiese la corvina avvicinandosi all'auto,mentre guardò il ragazzo negli occhi.

"Sono venuto qui per prendervi,andiamo che sono molto stanco."sbuffò lui.

"..e Tae?"domandò Lavinia cercando di non far agitare il corvino,visto che sapeva che lui odiava troppe domande alla volta,però fu tutto inutile.

"Senti rompi palle sono venuto fino a qui per portarvi a casa,sinceramente non mi frega un cazzo di dov'è il tuo fidanzatino ora.
Sono venuto io quindi andiamo,prima che me ne vada da solo."borbottò incazzato.

Lavinia Pov's
Ma che cazzo di problemi ha? Non si rende conto che le persone hanno dei sentimenti e non esistono solo gli Army, che può ferire anche gli altri? Lo odio con tutta me stessa,è egocentrico è complicato,non lo capirò mai e non si aprirà mai con me.
Mi fa salire il nervoso ogni volta più di quanto lo ero già.
È così scontroso con me e non c'è un valido motivo, sono la sua coreografa,passiamo ventiquattro ore su ventiquattro insieme e l'unica cosa che riesce a fare e o offendermi o trattarmi male e da infantile ragazzina,ma porca troia chi cazzo si crede di essere?
Mi avvicinai velocemente a lui e gli tirai uno schiaffo, almeno così capiva cosa mi faceva ogni volta.

"Jungkook tu sei-"irene mi tirò verso di lei per evitare che continuassi. Vidi che lui contrasse la mascella e la parte dove lo avevo appena schiaffeggiato stava diventando pian piano rossa, mi sentì per un momento dispiaciuta ma sparì appena lui mi guardò e mi fulminò.

"Salite in auto perché sennò vi lascio qua"parlò con un tono duro e scontroso e si toccò la guancia dolorante.
Subito dopo salimmo nell'auto,io accanto a lui e Irene dietro, lei letteralmente si addormentò e pian piano anch'io.

"Lavinia svegliati siamo arrivati."mi strattonò delicatamente.

"Mm dove siamo?"sfrofinai un occhio

"Lavinia,alza il culo e scendi,siamo a casa tua,non ho tempo da perdere."mi urlò nervoso Jungkook.

"Immagino il lavoro che ti aspetta Jungkook, portarti a letto tutte quelle del club, no?"affermai sbadigliando.

"Non rompere il cazzo ed esci."

Si avvicinò a me per togliermi la cintura,ma gli misi una mia mano sulla sua bloccandolo prima che potesse farlo.
Appena lo vidi così vicino a me lo guardai dritto negli occhi e lessi un misto di emozioni contrastanti, si anche se i suoi occhi erano nero pece,ma vedevo che c'erano altri colori sfumati delicatamente pieni di vitalità. Era da parecchi giorni che mi provocava uno strano effetto guardarlo in generale negli occhi,alcune volte mi ci perdevo dentro,cadevo o mi tuffavo apposta in quelle pozze immense anche solo per capire un minimo cosa volessero dirmi, anche se lui era sempre stato stronzo con me, ci sopportavamo a mala pena e capivo veramente poco dei suoi gesti muti.

||Dandelions|| Jeon.Jungkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora