- TWENTY FIVE -

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Il telefono squillava ancora e ancora, quel rumore assordante e quasi angosciate a causa delle pause che faceva gli produceva ansia, sperava che da un momento all'altro nonostante fosse tardi Jungkook rispondesse.

Jungkook invece era più che sveglio, non riusciva a dormire ma era rimasto comunque nel suo morbido letto avvolto dalla coperte, i cuscini e il suo compagno cookie che aveva con sé fino dall'infanzia.

Tra le lenzuola non trovava il cellulare che sentiva squillare, il suono del telefono lo mise in allerta, chi mai poteva chiamarlo a mezzanotte passata?

Quando vide il nome sulla schermata della chiamata non poté fare a meno di sorridere perché si trattava di Taehyung, che aveva registrato come "hyung 🐯".

«oh è lui! chissà perché mi ha chiamato a quest'ora...»

Jungkook aspettó un po' prima di rispondere, stava velocemente riflettendo se era giusto o meno continuare a sentirlo, sopratutto perché si stava sempre più innamorando del giapponese.

Anche se Taehyung non lo amava non gli importava, lui era un masochista troppo innamorato di quell'uomo corvino, di quella sua voce profonda.

Lo trovava attraente e sexy non solo per la voce, ma anche per la sua intelligenza dato che conosceva più lingue come inglese e coreano che aveva aveva imparato in poco tempo, era atletico, misterioso e perciò affascinante, faceva il freddo ma sentiva che sotto sotto si preoccupava per lui e ciò lo faceva stare bene, gli riempiva il cuore di gioia.

Finalmente Jungkook rispose alla chiamata.

Taehyung aprì gli occhi e cercò il più possibile di non riaprire le palpebre dato che si stava addormentando e portò il cellulare contro la guancia e l'orecchio mentre camminava lentamente e barcollando in modo divertente tra gli alberi del parco in cui era finito.

«ehi hyung mi hai chiamato, che succede?» chiese leggermente preoccupato il diciassettenne.

«Coniglio, finalmente hai risposto. Volevo sentirti, mi sono perso in una giungla» rispose ridacchiando il venticinquenne.

«perso? Nella giungla? Hyung ma cosa stai dicendo. Mi fai preoccupare così»

«sono una scimmia! Mi arrampico sugli alberi!» esclamò tutto contento io corvino mentre si cimentata ad abbracciare il tronco di un albero.

Una coppia che passava nei dirtorni con un bambino cambiò strada e spostó lo sguardo del bambino altrove, dicendogli che non avrebbe mai dovuto ridursi a quello stato.

«ah hyung! Hai bevuto e ora sei ubriacato! Non devi bere troppo» rispose più preoccupato Jungkook.

«ubriaco a chi? Sto benissimo, sono sobrio! Sono un pirata!»

In chiamata qrella sera Taehyung sembrava diverso, l'alcool gli aveva alleggerito la testa ed aveva meno pensieri a cui non doveva badare, aveva la mente libera.

Jungkook sentiva come si stava divertendo il corvino e non poteva fare a meno di ridere e scherzare con lui, stando comunque attento che non gli succedesse nulla.

«hyung se sei in auto non guidare, torna a piedi se riesci e recupera l'auto dopo. Va bene? Mh? Hyung? "

Il giapponese ascoltava come fosse preoccupanto il minore per lui, come lo chiamava e lo trattava, lo faceva ridare come uno stupido e tutto ciò non gli stava affatto dispiacendo, ma diede la colpa ai drink buttati giù.

«coniglio sono grande, me la so cavare. Casa mia non è troppo distante, riesco a guidare. So reggere l'alcool»

In realtà il corvino dagli occhi taglienti come affilati coltelli non era veramente ubriaco, lo era un po' ma ancora non lo era del tutto e sapeva cosa faceva.

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