𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗶

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Questa storia partecipa al concorso "Empathy" del profilo -ttakara
(Giuria: -winterhunter Aliartyandlove Elenery b-bxnn bebeebra_07 Sele-Chann)

⋆.• Ship: Kuroken

Parole: 2.311

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Odio studiare per l'Università, e odio ancora di più stare nella mia piccola stanza in dormitorio a Tokyo. La mia città è troppo distante, per una strana fatalità del destino, sono riuscito a vincere lo scorso anno la borsa di studio, con alloggio compreso nel prezzo.

Però questo, mi ha costretto a ricredere su tante cose. Come fare la lavatrice da solo, quanti soldi spendere al mese per non morire di fame, quante ore di treno fare al ritorno per venire qua, da Kenma, pur di trascorrere un wekeend assieme.

Per fortuna, se tutto andrà bene, Kenma e io prenderemo una casa tutta per noi, anzi, la casa vicino al Campus che i suoi genitori gli hanno regalato per il suo diciottesimo compleanno. Mi conoscono bene, si fidano, e sanno che non devono temere che Kenma muoia di fame, in fin dei conti da quando andavamo al liceo ho trascorso ogni giorno qui. Io ho fatto il bucato a Kenma, sotto le istruzioni di mia madre, ho cucinato dopo gli allenamenti con la squadra, ho preparato il suo letto per dormire insieme a cucchiaino come facevamo da bambini.

Fa ridere, e non poco. Kenma non ci aveva mai fatto caso al nostro rapporto, ai miei occhi che lo inseguivano sempre se si metteva a parlare con Shoyo prima di una partita.

Credo di aver provato una rabbia disumana per una quantità di tempo indefinito. Ho ingoiato il groppo che avevo in gola ogni volta, fino a quando al mio compleanno, lo scorso anno, non me ne sono andato via da casa sua, per uno sguardo di troppo lanciato a Shoyo e non a me, che mi ha fatto perdere il senno. Ah, santo Kotaro Bokuto che si è sorbito le mie lamentele quando mi ha rincorso ed ha lasciato Akaashi seduto con Kenma e Shoyo a bocca aperta.

Non ne abbiamo più parlato per settimane. Mi stava bene, me lo dovevo far andare bene.

Il mio amore per Kenma, forse, è sempre stato tossico. L'ho sempre voluto per me, per quanto sono stato egoista non lo facevo neanche avvicinare troppo a Shoyo se ne avevo la possibilità.

Poi, una sera, a Natale, quando Kenma ha trascorso la giornata da solo, con me che cucinavo e in attesa che arrivassero i miei genitori, perché i suoi erano andati a comprare un dolce - l'unica volta dell'anno in cui tornano a casa dai viaggi di lavoro - mi ha preso per mano e mi ha trascinato al piano di sopra, in camera sua. Non so ancora che cosa gli è scattato nella testa, so solo che un attimo prima ero seduto sul suo letto, con lui che voleva compagnia mentre giocava a Clash of Clans sul telefono e il momento dopo io gliel'ho preso dalle mani, gli occhi infuocati e la mia rabbia che prendeva il sopravvento.

Mi ricordo che l'ho premuto contro al letto, dopo essermelo ritrovato seduto sul bacino e di averlo baciato, sul serio, non come quei baci stupidi che si danno da bambini. Un bacio che sapeva di caramelle gommose e coca cola. Occhi socchiusi, la mia bocca che si sposta lungo al suo collo e la sua voce roca che mi dice qualcosa, non so che cosa, ma io che continuo a baciarlo solo per sentirlo gemere sotto di me, non appena infilo le dita sotto la mia maglietta.

Le settimane a seguire sono state l'Inferno sceso in terra. Un bacio o due, al mattino, con il sapore del mio caffè e il suo latte al cioccolato sulla bocca, i suoi occhi che mi inseguono lungo la stanza se cammino senza la maglietta per andare a farmi una doccia al piano di sopra.

 ☽ 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗲 𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗵𝗼𝘁 ʰᵃᶦᵏʸᵘᵘDove le storie prendono vita. Scoprilo ora