7 - Family.

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«Voglio venire con te.» Edward non voleva lasciarla andare.
«Stai tranquillo, sistemerò le cose. Toglierò quel maledetto anello una volta per tutte.»
L'audacia della ragazza era un motivo in più per amarla. Da quando avevano fatto pace si era decisa a chiudere una volta per tutte la storia con Mark.
«Miseriaccia, mi mancherai.» Il rosso le prese inaspettatamente la mano.
«Chiama okay? Il numero lo sai. Giuro che aspetterò una tua telefonata.» Continuò, mollando la presa.
«Ti comporti peggio di mia madre.» Rispose, chiudendo la valigia.
«E poi sono sei giorni togliendo oggi. Neanche una settimana.» Sospirò.
«È sempre del tempo passato senza di te.» Rispose l'altro, guardandola negli occhi.
«Mi raccomando, meno Play e patatine, più lettura.» Sorrise. Quel sorriso che Edward ama tanto.
«Scema.»

Juliet scese di sotto, per salutare Wanda e Dan. Alle cinque, puntuale, arrivò un taxi.
«Mi raccomando, calma e sangue freddo.» Disse Edward bloccandole il polso. Lei annuì, afferrando di nuovo la valigia.
«Ci vediamo il 14 febbraio. Tornerò il pomeriggio.»
Salì sul taxi, salutando Edward con la mano finché non vide altro che un piccolo puntino rosso.
«È il tuo ragazzo?» Domandò il conducente, masticando in modo frettoloso la chewing-gum.
«Magari.» Rispose, appoggiando la testa sul finestrino.

«Chissà se è arrivata..» Edward era solo a casa, perché Dan voleva farsi un tatuaggio. Era completamente pazzo! Si era svegliato con quest'idea. Wanda era al lavoro. Forse era da lei, perché finalmente aveva aperto il suo negozio.
Accese la TV. Trasmettevano un programma di scherzi, e per una buona mezz'oretta rise divertito.
Ma il suo unico pensiero era rivolto verso Juliet.
Fissò il telefono. "Chiama, ti prego".

********

«Finalmente!» Urlò Theo andando incontro alla cugina. «Oh, mi sei mancato.» Affondò il viso nella sua maglietta blu.
«Dove sono gli zii?» La voce possente di Theo si era un pò affievolita. Sua madre le aveva detto che aveva subito un piccolo intervento di appendicite prima di Natale.
«Sono dentro, io sono venuta qui per fare una passeggiata. Novità?»
«Volevo dirlo davanti a tutti ma... Come si fa a dire di no alla mia cuginetta?»
«Mi incuriosisci così! Spara.»
«Io e Rita ci siamo fidanzati ufficialmente.» Rita è una ragazza mulatta di madre inglese e padre italiano. Una coppia davvero particolare!
Si erano conosciuti nel '94. Ora Theo con i suoi diciannove anni e i venti di lei ha deciso che è la ragazza giusta per lui. Non ci credeva!
«Oh mio Dio! Ma... ma è fantastico, auguri!»
Lui arrossì di colpo.
«Dovrebbe arrivare tra un'ora. E tra un'ora, alla tua festa di bentornato, daremo la notizia. E tu? Novità con Mark? Saremo in due a sposarci, magari lo stesso giorno, magari...»
«Basta, Theo. Io non lo amo e voglio togliere questo peso dalla mia vita. Perchè è la mia capisci?» Lei serrò le labbra e si voltò, asciugandosi col pollice una mini lacrima che era scesa.
«Scusami. Sei giovane ed è giusto che vivi la vita come vuoi tu. E se ti devi sposare, fallo con la persona che ami davvero.»
«Spero solo che arrivi prima o poi.»
I capelli biondi del ragazzo brillavano al sole. I suoi occhi glaciali la fissavano con senso paterno.
«Grazie di tutto, Theodore.»

Quattro ore dopo la piccola casa dei List era colma di parenti: in campo familiare, erano i primi! C'erano i suoi zii, Theo, Rita, i suoi genitori, la nonna Tessie e il nonno Charlie... Tutte le persone più importanti.
«E quindi come va a Londra, mia cara?» Domandò nonna Tessie, lasciandole un bacio rasposo sulla fronte.
«Non potrei chiedere di meglio!» Rispose, ripensando ad Edward.
Un attimo.... Edward! Si era completamente scordata di chiamarlo.
Andò nel soggiorno per prendere il telefono. Digitò il numero.
Dopo quattro squilli, Edward rispose. «Pronto?»
«Hey Edward, sono io.» Disse sognante.
«Juliet! Finalmente, ero in pensiero!»
«Mi dispiace... Sai, qui ci sono tutti i miei parenti e...»
«Tranquilla, prima la famiglia.»
«Tu non hai madre, padre, fratelli o...»
«È un argomento fragile.» Tagliò secco.
«O...Okay, va bene.»
«Mark?»
«Non l'ho ancora visto. Sei con Dan? Sento un certo mormorio...»
«Oh, no, è un.... amico. Si chiama Zack. Ora va dai tuoi parenti, su, goditeli.»
«Va bene. Ci teniamo in contatto. Meno quattro.»
«Meno quattro.»

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