16 Capitolo

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"Michaela"

L' auto di Elias entra nel vialetto sgommando.
Ancora una volta non mi pento della mia scelta.
Ho aspetato che Seth si chiudesse in camera e dormisse profondamente per svignarmela.Non ho pensato.
Ho agito.
E adesso lui è qui davanti a me..in ginocchio.«Chiedo umilmente perdono mio padrona.Il mio comportamento é stato inaccettabile.» dice con lo testa bassa.Gli accarezzo i capelli come fosse quella di un cane e poi li afferro stringendoli forte..gli anzo la testa «Entra in casa e fatti una doccia.» lui mi guarda ma.. senza capire.Lascio la presa e metto le mani sui fianchi..«Non pensarai che ti tocchi,dopo che sei stato con quella vero?» dico velenosa.Lui fa per ribattere ma lo zittisco con una mano «Silenzio.Obbedisci.» dico severa.
Elias si alza, il volto scuro e gli occhi cupi non fanno che rafforzare la mia sicurezza.
La mia dominazione.
Entra in casa e io lo seguo.Quando sparisce su per le scale mi accomodo su un divano.Devo riordinare le idee.
Sono qui per un motivo preciso.Farò sesso con lui.
Non voglio sapere se è veramente stato con quella.Non importa.
Non stiamo insieme.
Non è una storia romantica.
Non sarà romantico.Sarà carnale.Niente di più.
Una tristezza immensa m' invade il cuore.E mi fa attorcigliare lo stomaco.
Di sicuro non era cosi che l immaginavo la mia prima volta..

Elias ritorno poco dopo con solo un asciugamano addosso.È bellissimo.Incredibilmente bello e possente.Le goccie d acqua rimaste sembrano brillare sulla sua pelle abbronzata.Sorrido..«Toglitelo» indico l asciugamano e lui lo lascia cadere.
È gia meravigliosamente pronto.Mi alzo e mi avvicino a lui.
Ho voglia di toccarlo.
Ho voglia che mi tocchi ma..non glielo permetterò.
Cammino verso la sua camera e lui mi segue come un cagnolino.Lascio cadere i miei indumenti lungo il tragitto fino a rimanere in intimo.«La scatola dei giochi..dov è?» chiedo.
Lui capisce al volo.Apre un armadio e la tira fuori poggiandola sul pavimento.
«Va a stenderti sul letto.» dico mentre mi avvicino alla scatola.

Ho bisogno di qualcosa di più forte di una corda.Perchè appena Elias scoprira cosa voglio fare...farà di tutto per liberarsi.
Ne sono quasi certa.
Ma con Elias non e mai nulla certo al cento per cento.
Guardo nello scatolone e trovo ciò che stavo cercando.. manette per i polsi e un altro paio di cuoio per le caviglie.
Torno verso il letto...«Dammi le mani» lui me le porge senza esitare.
Non incrocio il suo sguardo.Neanche una volta.
Passo alle caviglie e faccio la stessa cosa.
Gli salgo sopra come ho fatto la volta precedente, ma stavolta più giu...proprio sulla sua erezione.Lui sgrana gli occhi sorpreso ed emette un gemito..«Shhh» lo tranquillizzo, accarezzamdogli il petto muscoloso.«Stai buono»..comincio a strusciarmi su di lui avanti e indietro.
È una bella sensazione..stupendo.Sento il suo cazzo diventare sempre più duro..L' unica cosa a dividerci sono le mie mutandine bagnate.
Odio l eccitazione che mi provoca.
Ma non posso negarla..lui mi fa bruciare di desiderio.

Mi abbasso in avanti e gli mordo il collo..gustandomi il suo odore..«Ripetimi il tuo limite» gli sussurro vicino all orecchio.
Lui s irrigidisce di colpo.
I suoi gemiti si spezzano.
Respira in modo affannoso...
«La tua verginità.Mia padrona.» alzo la testa e gli sorrido in modo perverso..
«Stasera te ne farò dono..» dico scendendo sul suo petto..
«No!..Michaela.» protesta lui agitandosi sempre di più.
Mi sollevo di scatto e lo schiaffeggio..forte.
«Come mi hai chiamata?!» il cuore mi batte all impazzata.
Come può rifiutarmi anche adesso?!Adesso che io ho il comando!
«Perdonami.Ma questo è ..Cazzo!Slegami.Subito.» ringhia furioso ma io rido «Limite assoluto?..» chiedo deridendolo.Mi sento invincibile.Padrona di me stessa.Mi prenderò ciò che è mio.Che lui voglia o meno non ha più importanza.. «Adesso vedremo».
Vuole sfidarmi.Darmi degli ordini.Non ha capito che adesso a comandare sono io.
Rimanendo su di lui mi sollevo sulle ginocchia e mi sfilo le mutandine.Elias strattona le manette e bestemmia.
Si sente in trappola.
Perfetto.
Prendo il preservativo che ho preparato sul comodino.
Sono ingenua non stupida.
Elias mi guarda esterefatto...«Non puoi farlo davvero.No,no,no,..cazzo no!».Prendo il suo cazzo tra le mie mani e lo massaggio...è duro e liscio.Perfetto.Gli infilo il profilattico.Non lo mai fatto ma ci riesco abbastanza bene.
Lui ringhia e geme..«Dio!No!» bestemmia.
Cerca di liberarsi ma nel farlo non fa che determinare la mia scelta.Mi alzo sulle ginocchia e allargo le gambe avvicinandomi ha lui..«Michaela aspetta!Guardami!» per un motivo che non so nemmeno io lo faccio «Non è questo il momento giusto.Non cosi.Tu meriti di più.Non lo fare.Non cosi!» tengo il suo cazzo con una mano e lo avvicino alla mia entrata..«Lo so.Doveva succedere quella sera..quella in cui ti trovai in compagnia.Ma ormai è tutto perso Elias..»...«No!Ascol..»..affondo su di lui senza lasciarlo finire.
Il dolore è fortissimo.
Crollo in avanti sul suo petto.
Mi sento lacerata.
Non solo fisicamente.
La mia mente vola in un posto molto oscuro.
Dove il dolore è l unica cosa che conta.

Elias è immobile sotto di me.Credo abbia smesso anche di respirare.
Mi sembra di avergli sentito urlare qualcosa mentre..«Perchè?..» chiede con una voce strana.Che non gli riconosco.«Perchè cosi non dimenticherò mai chi sei davvero.» dico tra i denti.

Il dolore comincia a diminuire.Mi muovo e lui bestemmia.Non so dove trovo la forza ma lo faccio.
Non provo alcun piacere e forse è giusto che sia cosi.
Mi muovo piú velocemente per il suo piacere non per il mio.Voglio che lui venga.
E succedde.
Con un gemito soffocato s irrigidisce e gli si contrae il volto mentre l estasi lo invade.
È bello guardarlo venire.
Questo sarà il mio unico regalo..

Mi sfilo via da lui qualche secondo dopo.
Lo libero mentre e ancora nei postumi dell orgasmo.
Mi guarda e non dice nulla..i suoi occhi sono lucidi per il piacere che ancora gli scorre nelle vene credo..
Non ci sono parole da dire e fin troppo chiaro quello che ho fatto.
Ho distrutto tutte le sue speranza.
Ho distrutto il motivo che l hanno spinto ad accettare.

Ho cambiato tutto.

E non me ne pento.
Ricaccio indietro le lacrime e mi rimetto le mutandine.
Appena rialzo lo sguardo me lo ritrovo davanti..in tutta la sua altezza.
Mi guarda...e mi guarda ancora..negli occhi.
Indeciso se dirmi quello che sta pensando o meno.
Alza una mano lentamente e fa per poggiarla sul mio viso con uno sguardo tenero,pieno di colpe,pieno di rimorsi.
Mi allontano.
Cacciando via per la seconda volta le lacrime.
Esco dalla stanza e richiudo la porta alle mie spalle.

Corro verso il corridoio afferando i miei vestiti e scappando dalla realta.
Perchè la verità è una sola.
Ho voluto punire solo me stessa.

La rosa nera (Part-2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora