Parte 5

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«Bakubro ma dove ti sei andato a cacciare?» chiese Kirishima Eijiro al suo migliore amico che quel giorno non si era presentato al lavoro.

«Ho una pista.» rispose Katsuki con un urlo verso il telefono che aveva ancorato tra la spalla e il mento mentre raccattava il suo bagaglio dal nastro trasportatore.

«Ne avevamo già parlato. Anche Tokoyami-kun ti aveva detto di smettere di cercarlo, ormai sarà morto.» sentenziò con voce spezzata dal dolore il rosso.

«Non me ne frega un cazzo di quello che gli altri dicono o pensano. Fino a quando non lo vedrò con i miei occhi, non ci crederò e poi lui avrebbe fatto lo stesso con me, ti devo rammentare dei quello che è successo dopo il ritiro nei boschi al primo anno.» sbottò prima di riattaccare il telefono in faccia al suo amico.

Katsuki non riusciva proprio a rassegnarsi all'idea che Izuku fosse morto, in un certo senso credeva che lo avrebbe sentito se gli fosse capitato qualcosa di brutto, dopotutto il loro legame era uno di quelli che neanche la morte potrebbe spezzare.

Con passo pesante e qualche borbottio sul fatto che avrebbe rintracciato e fatto esplodere quelle due comparse se le informazioni che aveva origliato fossero state false, si diresse fuori dal terminal dell'aeroporto, per poi dirigersi verso un Ryokan, in attesa che l'appartamento che aveva adocchiato sull'aereo fosse pronto per lui.

Aveva scelto un Ryokan molto carino da fuori, gli aceri giapponesi in cui era immersa la struttura, erano di un rosso così simile ai suoi occhi, che se Deku fosse stato presente in quel momento glielo avrebbe fatto notare.

«È appena entrato, cosa vogliamo fare?» chiese Izuku che si era sporto oltre l'angolo di un vicolo per osservare il suo Kacchan ammirare gli alberi.

«Credo che sia meglio aspettare qualche giorno. Non vorrei insospettirlo se ci precipitassimo da lui così allo sbaraglio.» rispose Dabi prendendo la mano del verdino per tornare verso lo scadente motel in cui avevano deciso di soggiornare per attirare meno l'attenzione.

«Dici che mi farebbe esplodere?» ridacchiò il minore mascherando il sorriso con la mano.

«Forse, se non esplodi prima tu per l'emozione.» lo prese in giro il maggiore aprendo la porta della camera ed entrando in una stanza molto piccola in cui ci stava a mala pena il letto matrimoniale.

Izuku rise di gusto a quella battuta lasciandosi cadere sul letto felice anche solo di aver intravisto il biondo.

Dabi si stese al suo fianco diventando improvvisamente serio.

«Cosa c'è?» chiese accorgendosene il verdino.

«Io...no niente.» l'indecisione nella voce del villain fece scomparire il sorriso dal volto dell'ex hero che s'issò sui gomiti per poterlo guardare meglio.

«Touya lo sai che a me puoi dire tutto?»

«È da quando è morto che nessuno mi abbracciava più...e ne vorrei ancora.» rispose Dabi voltando il capo per incatenare il suo sguardo con quello del verdino.

Izuku commosso da quella richiesta si lasciò cadere sopra al corvino abbracciandolo stretto.

«Grazie.» continiò Dabi stringendoselo addosso e beandosi di quell'affetto che in pochi gli avevano dimostrato.

Una scommessa persaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora