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30 metri quadri.

Katsuki abbassò una leva nel centro del quadro di comando della zattera, attivando tutta quella serie di luci colorate e orologi intorno al pannello che tanto affascinavano il rosso al suo fianco, che non aspettava altro da quando erano saliti a bordo del "drago".

Con le cinture ben allacciate alla vita si era rilassato su quel sedile comodo e imbottito, di cui adesso poteva distinguerne il colore mogano. Fissò uno dei vetrini d'orologio illuminato dal verde di una spia accanto a quest'ultimo, che aiutava a leggere una serie di numeri dall'altra parte del vetro.

Con la luce acciecante creata dal biondo, all'interno del capannone, poteva finalmente vedere tutto ciò che la stanchezza e il buio di quella notte nella Landa gli avevano tolto.

—come funziona questa zattera?— chiese ad alta voce attirando finalmente le attenzioni di Katsuki, che dopo un'altra serie di leve abbassate, sorrise azionando il motore rombante dal centro del drago in metallo.

—lo chiedi perché non ti sei fatto un'idea o vuoi che confermi le tue teorie?— tirò il cordone sulle loro teste districando le ali luccicanti che riflessero la luce della lampada in tutte le direzioni del magazzino. Eijiro chiuse anche un occhio per il fastidio.
—non ho idea di cosa sia metà della roba che costruisci e gli unici motori che conosco sono quelli a carbone della cittadella.— inclinò la testa di lato per liberarsi di quel fastidioso raggio dalla faccia.
L'altro alzò gli occhi al cielo, divertito.
—il carbone è obsoleto.— si tirò in piedi saltando abilmente giù dall'incavo dell'occhio della bestia in metallo, atterrando al suolo sulle ginocchia piegate come un gatto. Le catene sui suoi stivali tintinnarono assieme ai piccoli ingranaggi cuciti suoi suoi guanti arrotolati fino ai gomiti. —e costa troppo... alimentare i miei viaggi. Per quanto i soldi non siano un problema... sia chiaro— camminò verso il portellone.

—allora perché?— Eijiro si sporse dal quadro di comando per vederlo aprire quelle grosse porte arrampicandosi sul muro e abbassando l'intero corpo su un cordone spesso che a mani nude gli avrebbe di sicuro bruciato i palmi delle mani. Non dubitava che fosse già successo in precedenza.
—perché è noioso omologarsi... e non cercare mai di andare avanti alle comodità. Il progresso è nostro amico.— urlò sorridendo fiero alla notte pulita che si era aperta in cielo e adesso a disposizione delle pupille dilatate di entrambi. 

Katsuki si riavvicinò al veicolo pulendosi le "mani" coperte dai guanti sui pantaloni scuri. Il grasso sparì nel tessuto scuro come se non fosse mai esistito.
—tutto quello che creo ha a che fare con il progresso, dobbiamo andare avanti. L'elettricità è il futuro.— mosse le dita per aria come stelle filanti, per rendere quel discorso più teatrale.
—capisco...— lo guardò interessato, per davvero, nonostante non sapesse bene come funzionasse l'elettricità.
Battè un colpo sul muso della zattera prima di salire di nuovo nel sedile al suo fianco. —qui c'è un motore che si ricarica con l'elettricità, niente carburante, niente carbone.— disse fiero, sorridendo. Si tirò giù dalla fronte gli occhiali da aviatore, prendendo poi per entrambi le cuffie da un vano porta oggetti.

—Dai un pesce e insegna ad un uomo come pescare... o qualcosa del genere...?— rise divertito davanti all'espressione perplessa di Eijiro, alzando l'intera zattera in aria di mezzo metro con un comando di pedali. —ci divertiremo. Stai stretto al sedile e che non ti venga in mente di buttarti giù.— gli diede un buffetto sulla guancia in esposizione sopra la linea della maschera.
—non ci penso nemmeno!—
—meglio così!— urlò sfrecciando fuori dal magazzino come se il cielo fosse tutto a loro disposizione.

Si immersero nel buio, sorvolando i primi palazzi della città piccola e lo stesso Grocery, che spento da ore non brillava più come nelle prime ore del pomeriggio.

Grocery- Steampunk AU [kiribaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora