Grocery- Steampunk AU [kiribaku]

₁₃

NEL CAPITOLO È PRESENTE SMUT

Buon compleanno.

L'orizzonte si colorava di una scala di arancioni caldi, illuminando le pareti del rifugio di una tonalità ancora più tenue. Sembrava che il calore dell'estate fosse intrappolato all'interno di quei primi raggi del giorno, mentre l'inverno si faceva sempre più vicino.

La cornucopia si lasciò tingere dalla luce dopo diverse ore ad ascoltare al buio, i gemiti e gli schiocchi di pelli bagnate che si scontravano l'una con l'altra. Le lingue che si inseguivano e il cigolare assiduo del letto contro una delle pareti metalliche ogni volta che Katsuki si piegava sul corpo sotto di se, invadendo violentemente quelle carni bagnate e bollenti per soddisfare entrambi.

Cercò ancora le labbra del suo ragazzo, appoggiando una mano sulla sua coscia per mantenere le ginocchia unite da un lato del letto, mentre si stendeva su di lui per baciarlo, stringendo il suo mento con l'altra mano. Il rosso ricambiò subito, gemendo a fronte corrucciata, mentre il sudore dell'uomo che lo stava amando con tutte le sue forze, scivolava dal suo petto al proprio.
—com'è questa posizione?— chiese con il fiato affannato contro le labbra rosse e gonfie di baci, lasciandogliene subito un altro senza aspettare che rispondesse.
La lingua morbida si accarezzò con quella di Eijiro in modo lento e sconnesso completamente dal ritmo che impiegava nelle spinte, indirizzate nel punto più sensibile delle viscere bollenti. Un ansimo passò fra labbra e labbra, lasciando che Katsuki sorridesse a quella reazione spontanea.
—va bene... va bene... ah- solo... è...— chiuse gli occhi, spingendo il bacino verso l'alto nonostante non riuscisse a muoversi sotto la sua stretta forte.
—solo, cosa?—
—più intenso— ricollegò le loro labbra, baciandolo per nascondere qualsiasi verso in più o che lo avrebbe imbarazzato.

Il biondo sorrise, senza alcuna intenzione di cambiare posizione mentre affondava e ringhiava come un animale, inseguendo l'ennesimo orgasmo nella notte che avrebbe riempito la stanza dell'odore dolciastro degli umori e del sudore.

I denti scanalarono il suo labbro lucido prima di passare alla guancia e al collo imperlato di sale, reduce di un lungo bagno nell'oceano e primo congiungimento sessuale della serata.
Per Katsuki era qualcosa da celebrare, stringere e osannare come se avesse trovato oro da stringere sotto i denti, per accertarsi che fosse tutto vero; un traguardo quasi impossibile: il corpo completo di Eijiro senza alcun ostacolo o limitazione.

Accedere alle sue carni come se ne fosse il proprietario e non dovesse mai chiedere il permesso.

I loro occhi rossi si collegarono ancora una volta mentre gli riapriva le gambe per poter collegare i loro petti, bramoso di percepire il battito accelerato del suo cuore quando lo avrebbe finalmente portato al limite per l'ultima volta, prima di poter prendere fiato abbracciati in un letto umido.
—non voglio niente di più.— iniziò il biondo, accarezzandoli una guancia e facendo lo stesso con uno dei fianchi morbidi, ma nonostante ciò poco femminili. —voglio solo il tuo corpo, la tua mente e tutto ciò che appartiene.— ansimò succhiando fuori la lingua dalla sua bocca abusata, procedendo con le spinte animalesche. —mio, mio. Sei mio.— chiarì ad alta voce incitandosi a proseguire con ogni piccola spinta, alla ricerca di piacere per entrambi.
—Katsuki.— Eijiro piantò gli occhi nei suoi, non riuscendo a pensare ad altro se non alla sua erezione che colpiva con insistenza il punto più stretto della sua entrata. —Kaah-mh— la mano del più grande coprì la sua bocca per assicurarsi totale silenzio, per assaporare al massimo il coito.

—non devi parlare. Devi solo godere.— le dita strinsero le guance sottili, facendo pressione contro la dentatura per impedirgli di parlare, procedendo senza pietà in quel sesso pieno di attenzioni e allo stesso tempo pieno di desiderio personale. Katsuki lasciò andare il suo viso solo per trovare spazio nel suo collo, per ritornare a leccare la pelle salata e nascondere i propri versi, che si mescolarono presto con quelli del suo ragazzo, che fuori da ogni limite bagnò il petto di entrambi di sperma, soffrendo per quanto lo avesse tirato a secco fino al quinto o il sesto orgasmo.