₀₉

251 34 36
                                    

NEL CAPITOLO È PRESENTE SMUT

Pelle Carne Ossa Anima

Riaprì gli occhi nel bel mezzo della notte, dopo un incubo terribile pieno di sangue. Le lacrime incastrate sotto le ciglia e il respiro affannato come se avesse appena corso.

Il buio della stanza ricordò quanto facesse paura la notte nella Landa e quanto fossero terribili gli occhi rossi di quelli animali arrugginiti. Lo sguardo feroce e i denti digrignati per mostrarsi minacciosi alle prede come lui.

Le mani che adesso erano sane e pulite strofinarono la faccia stanca e secca, come se ancora non si fosse ripresa del tutto dalle ustioni. Aveva smesso di guardarsi allo specchio in quell'ultimo mese, odiando solo l'idea di vedere l'immagine rovinata di se stesso. Non avrebbe retto all'orrore delle borse sotto gli occhi e le piccole cicatrici sulle guance.

Aveva iniziato anche a pensare di essere uno spettacolo raccapricciante; quando incontrava gli sguardi dei clienti al grocery leggeva una sorta di compassione mista al disgusto, che lo confondeva e innervosiva allo stesso tempo.

Il posto accanto a lui nel letto era vuoto, le coperte ancora sistemate e piegate sotto l'angolo del materasso. Fissò il cuscino spiegazzato con terrore, come se l'assenza di Katsuki fosse spaventosa quando ormai avrebbe dovuto considerarla la normalità.

Erano passati pochi giorni da quell'oscena litigata, e da allora era rimasto quasi sempre chiuso nel suo laboratorio. Gli unici suoi segni di vita arrivavano all'orario di cena, quando batteva oggetti pesanti su un tubo collegato alla cucina facendo rimbombare per tutta la sala quel rumore assordante; Izuku scattava subito in piedi e andava a portargli da mangiare prima che diventasse aggressivo.

Izuku si occupava di tutti.

Era stato il ricciolino a prendersi cura delle ferite.
In silenzio, senza permettersi di commentare le mille giustifiche di Eijiro a quella scenata violenta e tutti i "è stata colpa mia". Lo vedeva, aveva visto quanto fosse spaventato di perdere ancora qualcuno. Di quanto fosse spaventato di perdere le attenzioni di Katsuki, ma aveva taciuto lo stesso.

Non voleva che se la prendesse anche con lui.

Passava così tanto tempo in laboratorio che durante le mattinate doveva stare lui dietro al bancone del Grocery assieme a Shie, che tra una battuta squallida e l'altra non si risparmiava di spalmargli le mani sul petto o qualunque altra avance sessuale; oltre ad un'occhiata alla scollatura del suo vestito, non aveva alcun interesse nel darle corda, così la ignorava finché non decideva di smetterla o un cliente la costringeva a farlo.

Quello che credeva essere una strategia di vendita sembrava essersi rivelato come un'ipersessualità davvero indisponente.

Passare la mattinata al Grocery da solo con Shie significava aver a che fare con i clienti, cercare di imparare il mestiere senza poter esporre un seno abbondante o sbattere le ciglia. Non era neanche sicuro di essere libero di esporsi in quella maniera, e non voleva scoprire cosa ne pensasse Katsuki.

Ma significava anche conoscere meglio le abitudini della città piccola e la mentalità del posto; raramente aveva parlato con qualcuno al di fuori di quelle mura, e altrettanto difficilmente era riuscito a parlare con le persone all'interno senza alcun timore di dire la cosa sbagliata: Il biondo era imprevedibile, lo sventurato metteva ansia (non aveva neanche intenzione di cenare seduto accanto a lui), Izuku sembrava la tipica persona che si offende in silenzio e Shie era... pericolosa solo come una donna poteva essere.

Sospirò angosciato spostando dalle gambe le lenzuola spesse e profumate, tirandosi in piedi. La finestra era appannata da una leggera pioggia scesa durante la notte. Nessun tuono o lampo, solo uno strato di nuvole e umidità.

Grocery- Steampunk AU [kiribaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora