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Serpenti che strisciano.

Aggiustandosi la giacca per l'ennesima volta Katsuki entrò nel vicolo stretto, dopo aver lasciato la zattera sopra uno dei tetti delle case più alte, distanti dagli occhi di chiunque passasse da quelle strade a quell'ora tarda della notte.

Alle due e cinquantatré minuti, gli unici davanti a quella porta di bronzo, decorata solo nelle cornici, erano solo il biondino e gli occhi freddi di Eco che si mosse nel buio per estrarre una pistola dalla cintura in cuoio.
—non di nuovo...— la ammonì a bassa voce, sospirando sconsolato davanti all'arma argentata.
—non mi posso fidare di nessuno. Forza.— assottigliò gli occhi azzurri, finendo di caricare un paio di proiettili.

—non abbiamo tempo! Smettila di giocare alle spie, devo fare questo lavoro in fretta. Come è andata con i controlli al cancello Nord?—
Si passò una mano fra i capelli spettinati dal vento, portando sulla fronte gli occhialetti che lo avrebbero aiutato a mantenere ferme le ciocche più indomabili.
Eco fece una smorfia, incrociando le braccia al petto, irremovibile.
—ooooh cazzo, sei una rompicoglioni.— nervoso, estrasse dalle tasche ciò che la ragazza davanti a lui stava aspettando con impazienza. Le mostrò l'ingranaggio d'orato e lei lo prese subito, ispezionando i numeretti incisi sul lato, assicurandosi che fosse lo stesso pezzo di ferraglia che avevano stabilito di portare all'incontro solo qualche mese prima.

L'unico modo in cui riusciva a far collaborare molti di quei piccoli "amici" sparsi per tutta la cittadella, come pezzi di una partita a scacchi.

—okay, sei tu Katsuki.— lanciò il piccolo ingranaggio nella sua tasca dopo avergli tirato un lembo dei pantaloni.
—cazzo non che ci volesse molto a capirlo!— sbuffò indispettito, accettando mal volentieri che girasse attorno a lui con lo sguardo assottigliato, continuando la sua ispezione nonostante avesse appurato la sua autenticità. —smettila Eco, non c'è tempo!—
—Il cancello Nord è pulito. Gli springsmen girano a largo per almeno tutta la sezione Ovest, dovremmo essere puliti fino alle cinque di mattina.— mormorò, rimettendo la pistola nell'apposita fodera alla cintura. Senza preavviso allungò le braccia, gettandogliele al collo con affetto, ridendosela. —mi sei mancato tanto, brutto pidocchio!—

—Eco!— le ringhiò contro cercando di staccarsela da dosso, afferrandola per i fianchi per allontanarla.
—ti ho detto che non abbiamo tempo, smettila con le stronzate! Giuro che sto iniziando a incazzarmi.— la guardò a qualche centimetro di distanza dal suo viso, mentre lei si sistemava i lembi della giacca scura e la camicetta, uscita fuori dai pantaloni quando si era tirata sulle punte per abbracciarlo.
—non voglio farti arrabbiare pidocchio!— lo stuzzicò ancora, con le mani appese alla cintura. —per questo ho fatto già tutto quanto.—
—tutto quanto per te significa diverse cose, l'ultima volta hai raso al suolo un'intera palazzina.— la fulminò con lo sguardo, sia per il soprannome che per il modo di fare.

La ragazza spostò i capelli dalle spalle, sorridendo divertita mentre si girava verso la grossa porta di bronzo. —legato e imbavagliato, mio pidocchio.— si infilò nell'ambiente buio, spingendo la lastra pesante con la maniglia incastrata fra le mani, senza fatica.
—spero tu non abbia esagerato.— Katsuki si guardò attorno, assicurandosi che nessuno li stesse seguendo o spiando da infondo al vicolo, tirandosi anche lui all'interno di quel posto.

Chiuse la porta sospirando, girando più volte la mandata, blindando quel posto in sicurezza. Eco già alla fine del lungo corridoio, diede un colpo secco alla lampada a olio appesa al muro, accendendo la fiammella con violenza.
La luce flebile illuminò la seconda porta blindata, permettendo a entrambi di vedere chiaramente la maniglia di ottone. —non ho esagerato, ma le maniere forti sono uscite fuori da sole!— sorrise in modo smagliante, mostrando i denti bianchi e un po' storti.
—tks.— la seguì nella seconda stanza, puntando gli occhi sulla figura legata alla sedia di legno.

Grocery- Steampunk AU [kiribaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora