✨Virilità, orgoglio e film horror non vanno d'accordo✨

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Buongiorno. Oggi avevo intenzione di scrivere qualcosa di più soft che sia un po' diverso dal solito sesso estremo, quindi beccatevi questa oneshot dolce <3

~vi lascio al testo, Buona lettura(>'-'<)


KIRISHIMA P.O.V:

La tortura era finita, finalmente.. diciamo non sarebbe stata cosa virile se avessi scelto di uscire dalla stanza...

Non pensavo la cosa sarebbe degenerata così facilmente, ma circa a metà di quelle due ore e mezzo di film, già sudavo freddo...

Abbozzai un mezzo sorriso e decisi di abbandonare le immagini spaventose che avevo appena visto in una scatolina nel più profondo del mio cervello e dimenticarmene...

Mi girai verso l'altro patteggiante che faceva parte della nostra scommessa, e vidi il suo viso sconcertato, gli occhi spalancati dalle pupille quasi inesistenti, le labbra fini socchiuse, e e solite sopracciglia corrucciate che si lasciavano trasportare in ciò che sembrava una faccetta impaurita..

Una delle mie solite battute avrebbe risollevato l'umore che risultava pesante nella piccola stanza annessa al mio dormitorio.

"eh, baby? ti sei spaventato?"

Lui venne in meno di mezzo secondo risvegliato dal quel suo stato di trance e mi urlò contro, sbraitando a più non posso insulti: "MA CHE CAZZO DICI?! NON POTREI MAI SPAVENTARMI PER UN FOTTUTISSIMO FILM, AL MASSIMO QUELLO SPAVENTATO SARAI TU!"

Scoppiai a ridere guardandolo, e caddi sulla schiena tenendomi lo stomaco dalle risate; "Oh Gesù! ti sei spaventato a morte!" 

"smettila! Eijirou! Non è vero!"

Debbi contenere le risata, perché la stanza iniziava a odorare un po' troppo di nitroglicerina, perciò mi morsi il labbro e mi misi seduto nuovamente, sorridendogli dolcemente, per tranquillizzarlo: "Dai Kat, se ti va possiamo coccolarci un po'"

"No che non mi va!"

"uff... eddai!" 

Sospirai più rumoroso per infastidirlo mentre prendevo un cuscino e lo sistemavo sulla testiera del letto, per mettermi più comodo.

"Tu... hai avuto paura?" 

Chiese il biondo con una vocina minuscola, e io sapevo perché, il suo ego non gli permetteva di parlare a voce alta, tanta era la paura che scoprissi che i clown lo spaventavano, quando in realtà io già ne ero a conoscenza.

"No. Mh- non mi ha spaventato"

"sei sicuro?"

Annuii.

perché la mia virilità non mi permette di dirgli di si? 

Stupido, stupido, stupido...

"Mhkay, allora io vado"

Lo presi dal polso e lo avvicinai a me.

"vuoi, vuoi restare qui a coccolarci amore?"

Si mise a cavalcioni sul mio grembo sorridendomi.

"Perché hai paura che venga un clown a squartarti?"

"Se è per questo anche tu ne hai paura, stronzo!"

Risi appena incominciò a solleticarmi lo stomaco, fino a sotto alle ascelle, e io risposi con un'attacco al suo collo.

Dopo meno di due minuti mi beai della sua risatina, mentre lottavo per prendere dell'aria e non strozzarmi con tutte le mie di risate.

"Eijirou! Eiji! Smettila!"

"Smettila anche tu! Se smetti io smetto!"

Ma continuò a solleticarmi, fin quando non invertii le posizioni e fui io a fargli il solletico, che seguiva da qualche bacino sul viso, e godevo di quel sorriso così spontaneo e dolce.

"Okay! Vedi di smetterla!"

Risi e continuò a torturarlo, mentre le sua mano scoppiettanti infrangevano qualche piccola esplosione sul mio petto già indurito.

La sensazione di quelle vibrazioni era piacevole sotto i muscoli tesi.

Mi accasciai di fianco a lui, portando l'avambraccio sul suo stomaco per avvicinarmelo.

"Ho.. ho avuto un po' di paura"

Sussurrò poi, vicino a me abbracciandomi.
Sapevo quanto era dura per lui ammettere una cosa così piccola.

"Si anche io amore"

Risposi stringendolo a me in modo dolce, baciando la sua guancia.

"Non voglio dormire da solo.."

Mormorò sopra di me, sistemandosi a cavalcioni.

Nell'ultimo periodo gli incubi non l'avevamo lasciato dormire, perciò ogni tanto lasciavo che venisse da me.

Tutti incubi dopo quella notte e spesso dovevo svegliarlo per ricordargli che la realtà ero io con lui, in un letto caldo, e non quello stanzino in cui era stato rapito.

"Non dormirai da solo"

Posai le mani sui suoi fianchi, mentre lui poggiava la testa sul mio petto.

"Devi solo andare in camera e prendere l'uniforme, così domani non dobbiamo svegliarci troppo presto per andare a cambiarti lì"

La loro relazione era ancora un mezzo segreto, più che altro il motivo era che Katsuki temeva delle reazioni dei compagni, e mi ripeteva spesso che non si sa mai chi puoi perdere per i suoi pensieri, e io gli rispondevo che se i pensieri erano omofobi allora era meglio perderle quelle persone.

Annuì però senza spostarsi da sopra di me, e da solo intuii che forse aveva bisogno di un po'di quelle coccole dolci che crescendo gli erano sempre mancate.

Baciai la sua fronte e lui si accoccolò, iniziando quasi a fare le fusa come un gattino.

Io glielo ripetevo sempre che era il mio gattino.

Colsi le sue dolci labbra a forma di cuoricino con le mie, in modo più dolce che languido, stringendolo dalla piccola vita a me.

"Ti amo"

Sussurrò.

Arrossii e lo guardai incredulo.

Era più unico che raro il fatto che mi dicesse ti amo, e doveva dirlo la maggior parte delle volte a malincuore, come si ingoia una pillola senza acqua.

Lo strinsi con più forza a me e lo baciai ancora.

"Anch'io ti amo tanto."

Risposi, stringendolo, e abbracciandolo mentre lo riempiva di baci.

Buonasera!
Come va?

Eccoci tornati con una fluff.

¡Commentatemi qui se avete idee per un nuovo capitolo/ richieste!

Lasciate una stellina e commentate se vi va!

Baci spaziali





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