2.Sorpresa

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Sono in ritardo!
È venerdì, e non un venerdì qualsiasi, oggi è venerdì 24: il giorno del mio compleanno. Ho cercato di scappare il prima possibile dallo studio solo per tornare a casa e sfoggiare uno dei miei abiti preferiti sotto minaccia di Jo, è comunque colpa sua se al posto di passarlo al caldo, sotto le coperte, sono costretta a raggiungere il Güneş ay.

"Devi essere perfetta! Voglio che tu mi raggiunga come una principessa", mi tornano in mente le sue parole mentre mi guardo allo specchio cercando di capire se davvero possa bastare, se davvero io sia abbastanza. Non ha mai preteso molto da me e dal mio modo di vestire, ma questa volta, per una volta, vorrei soddisfarla (anche se uscire di casa in tuta non sarebbe una pessima idea).

L'abito è blu. Il corpetto stretto mette in risalto tutto fino al girovita e poi scende morbido raggiungendomi i piedi. I piccoli dettagli sono in argento e ammetto di starlo amando più del previsto. Non ricordo perché lo comprai, ma di sicuro questa è la prima volta che lo indosso.

Completo gli ultimi ritocchi al trucco, una spuzzata di profumo ed eccoci qui: pronta con mezz'ora di ritardo. Se dovessi cambiare nome sicuramente sceglierei "la signorina Ritardo".

Quando scendo dall'auto sento uno strano presentimento, un po' come se una parte di me volesse mettermi in guardia, eppure questo non mi ferma. È il mio giorno, nulla potrebbe rovinarlo.

Cammino cercando di mantenere un passo costante, femminile e disinvolto, ma le scarpe alte mi stanno divorando. Varcare la soglia mi teletrasporta letteralmente in un'altra dimensione. La calma che c'era fuori di colpo scompare, venendo calpestata con forza da un numero indecifrabile di voci che all'unisono urlano:

<<SORPRESAAAA>>

Resto spiazzata quando riconosco dei lineamenti che speravo di non vedere più per il resto della mia vita.

Jo mi si avvicina con fretta e ci provo, ci provo davvero, ma proprio non capisco tutto questo suo entusiasmo da cosa possa derivare. Mi prende una mano continuando a sorridere come un'ebete. Il mio sguardo chiede pietà, ma sembra non accorgersene.

<<Sorpresa?>> mi chiede puntando i suoi occhi allegri ed anche un po' speranzosi nei miei, dispersi. Penso che voglia sapere se mi sia piaciuta la sua idea, tuttavia non riesco neanche a respirare. <<Allora?>>

<<"Sorpresa" non credo che sia il termine adatto...>> brontolo con tono bassissimo.

<<Ho cercato di organizzare tutto nei minimi dettagli>>

<<Questo lo vedo.>>

<<Beh? Non vieni a salutare anche noi?>> interviene prontamente Chris, posandomi una mano sulla spalla. <<Dopo questo viaggio come minimo ci serve un abbraccio>> resto di pietra quando improvvisamente mi stacca da Jo per stringermi forte fra le sue braccia. Vorrei dare di matto, sono fortemente tentata a mandare via tutti, ma cerco ugualmente di mostrare un sorriso, forzandolo di brutto. <<Non sei felice?>> mi chiede prima di allontanarmi di poco continuando a tenere le mani sulle mie spalle.

<<Si... certo! È... è che non mi aspettavo di rivedervi tutti qui, insomma>>

<<È stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta>>, mi fa presente lanciando uno sguardo d'intesa verso Jo. <<D'accordo...>> riuscendo a percepire l'aria di tensione, decide di fare un passo indietro <<Io vi lascio soli, ho una questione irrisolta con una Yilmaz>> e fa un occhiolino, so bene di chi si tratta: Carlotta, mia cugina. Ormai è da tanto che non parlo con lei, il suo malumore non sembra essere migliorato, ogni volta che provo anche solo ad avvicinarmi ancora mi evita come se avessi la peste.

Più forte del passato[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora