15. Sempre più convinta

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Sento freddo.
Kerem non c'è più, mi sforzo ma non ricordo quando è andato via. Lo avrà fatto così lentamente da non farsi sentire.
Sbuffo scazzottando il cuscino.
Il rumore delle varie auto mi fa capire che ormai è giunta l'ora di dar inizio anche alla mia giornata. Controvoglia mi siedo, lasciando i piedi a penzoloni.
Cerco qualche prova, un bigliettino, qualsiasi cosa...
ma niente.

Dovevo saperlo.
È davvero andato altrove senza salutare.
E si fosse addormentato sul divano? Se dormire con me non gli sia piaciuto?

Con l'ansia che mi divora corro in soggiorno e mi sento quasi sollevata quando trovo tutto in ordine. Lui non c'è, però il fatto che non abbia scelto di dormire lontano da me mi dà comunque un po' di tranquillità.

Sono con la schiena alla parete, ho la testa verso dietro e mi scappa una risata. Totalmente insensata. Si.
Mi lascio cadere sul pavimento e comincio a ripensare a noi.
Ogni emozione risale a galla.
Ricordo ancora il nostro primo incontro, in quel dannato aereo. Assurdo. Chissà come sarebbe stato se avessi preso l'aereo giusto, se gli avessi dato retta per una volta... sono consapevole però, che nonostante tutto, presto o tardi l'avrei comunque incontrato. Di sicuro non posso dimenticare che si tratta del figliastro di mio padre, una cosa simile.

Probabilmente è l'ultima persona alla quale mi sarei dovuta legare, ma al cuor non si comanda e ancora credo che non sia stato un caso.

Il suono del citofono mi fa drizzare sul posto. Kerem. Sistemo velocemente i capelli e senza pensarci troppo mi butto all'entrata per accoglierlo.

Tuttavia, basta davvero poco e il mondo torna in bianco e nero.

Tuttavia, basta davvero poco e il mondo torna in bianco e nero

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Più forte del passato[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora