18. Deja-vu

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Mi allontano dal tavolo, rifugiandomi in camera da letto. Ora si che l'aria sembra essere iniziata a circolare di nuovo. I miei polmoni mi stanno ringraziando.

Premendo un tasto laterale riesco ad accendere il cellulare così da selezionare la tastiera per iniziare a digitare i vari numeri. Fortunatamente lo ricordo a memoria.

Ci mette un po', ma alla fine risponde, anche se con tono piuttosto perplesso. Sicuramente non si sarebbe mai aspettata che arrivassi a chiamare col numero di Kerem. Come biasimala. Neanche io ci avrei scommesso. <<Mamma, sono io.>>

<<Tesoro! Come mai non hai chiamato col tuo? È successo qualcosa? Stai bene?>>

<<Si, non preoccuparti. Avevo voglia di sentirti>>

<<Ti trema la voce per caso?>> chiede impanicata; se mi avesse avuta dinanzi non avrebbe esitato neanche un secondo prima di poter mettere le sue mani su di me. <<Ehi...>>

<<Volevo dirti che sono a Parigi>> continuo, senza dar peso alla sua domanda.

<<PARIGI?>> urla stridula, stordendomi <<Che ci fai lì?>>

<<Kerem ha deciso di regalarmi un viaggio>> le faccio presente, quasi sognante. In effetti non mi è dispiaciuto affatto tornare qui con lui. Una parte di me non vedeva l'ora di poterlo riavere attorno. Se non fosse stata per Ceren... magari saremmo riusciti anche a chiarire le cose tra di noi. È inutile negarlo, nessuno riesce a toccarmi l'anima come fa lui. Sono certa che non appena troveremo un po'di tempo da dedicarci, potremmo riprendere la situazione da dove l'abbiamo lasciata. È quello che desidero. <<Penso voglia fare qualche passo indietro. Da quando è tornato a prendermi... sembra essere completamente un'altra persona.>> la stessa che ho conosciuto mesi fa, la parte di lui di cui mi sono innamorata la prima volta. Quella che non mostra mai.

<<Oh... Evren>> sussurra, quasi affranta. Riesco a percepire il suo cuore cadere a pezzi e questo, non mi rasserena per nulla <<Non te lo ha detto, vero?>>

<<Perchè?>> ridacchio nervosa <<Cosa avrebbe dovuto dirmi?? Non capisco>> immediatamente mi si attiva una risposta condizionata di terrore. Quando fa così... mi fa bruciare lo stomaco e gelare il sangue nelle vene. Non dice nulla. Sento solo un sospiro amaro, segno che sta tentennando e pensando bene alle parole da dire. <<Mamma...>> la richiamo titubante. <<Cosa c'è?>> mi si spegne lo sguardo <<per favore, dimmi cosa sta succedendo. Non la sopporto questa tensione, lo sai.>>

E, proprio mentre inizia a distruggere i miei sogni e gettare giù con un solo soffio i miei castelli... con estremo tempismo, noto Kerem fermarsi sulla soglia della stanza. Sbiancando. Mi sembra di vederlo sfocato, nulla di ciò che ho attorno ha più contorni delineati. Fatico a mantenere il respiro costante, il petto fa su e giù. Sul suo volto riesco a leggerci comunque un alone di preoccupazione e il chiaro rimorso di non aver accennato prima a quel che era rimasto ignaro soltanto a me.
Di nuovo.

Se in un primo momento le parole deboli di mia madre mi hanno portata a far inumidire gli occhi, ora, all'interno, ci sento solo fuoco. Sono stata ingannata ancora.
Ancora, cavolo.
Ma come si è può essere così stupidi e ciechi?
Non è bastata una sola volta.
Non imparo mai, Dio mio.
Dovevo saperlo che il lupo perde il pelo,
ma non il vizio.

Lascio cadere il cellulare sul letto e con passo deciso, decido di uscire di scena. Tutto sembra andare piano, a rallentatore; è come la scena straziante di un film che ho già visto. Anche quando di colpo Kerem mi afferra per un braccio e fulminandolo lo obbligo a lasciarmi libera, si, va tutto piano, il tempo non esiste più. Dentro di me, si sta scatenando l'inferno. Definire tutto ciò che sto provando è letteralmente impossibile, penso che le parole giuste non siano state ancora inventate. So solo che il mio unico scopo, in questo momento, è uscire da questo maledetto posto. Non sono più padrona di me, né delle mie idee, né delle mie azioni.

Ora basta.

Sono stata calpestata già troppe volte.

Non permetterò che succeda ancora.

Più forte del passato[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora