Buona vita

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Ho perso il conto di quante volte abbia chiesto a me stessa di non crollare.
Di aspettare.
Di indossare l'armatura...
Ma ogni passo sembra più difficile del precedente, restare in piedi sta diventando insopportabile.

Subito dopo essermi sbattuta la porta alle spalle, sento che si riapre. Non mi volto. Voglio solo andare via e gettare questo dannato cuore in un cassonetto. Funziona male, percepisco tutto il doppio. E...
fa male il triplo.

<<Evren, ti prego, ascolta>> urla imperterrito, chiedendomi di aspettare, ancora e ancora. E un'altra volta ancora, ottenendo ciò che vuole solo una volta distanti abbastanza dalle orecchie di Ceren. Infatti, di colpo mi ruoto verso di lui, schiantandomi contro la sua figura affranta e preoccupata. Ed ora capisco perché non voleva darmi il suo cellulare: mi stava mentendo e aveva paura che lo venissi a scoprire. Ben fatto. Avevi ragione a temere.

<<Sono stanca dei tuoi stupidi giochetti>> grido, non riuscendomi a controllare. <<STANCA KEREM. HO INSISTITO FINO ALL'ULTIMO SECONDO CON TE. E TU, CONTINUI A TENERE TUTTO DENTRO. LO CAPISCI CHE NON POSSO LEGGERTI LA MENTE?>> butto fuori con le mani che mi tremano e gli occhi lucidi. <<Pensi che ti sia tutto dovuto. Mi hai riportata qui, e ora? Cosa vuoi ancora da me? Perché l'hai fatto? Per una dannata volta potresti essere tu a dirmi le cose?>> lo guardo e mi guarda, ma l'unica cosa che riesce a fare è buttare la testa in giù... mai credo di averlo visto così impotente di fronte a me <<Tu e Ceren siete fatti l'uno per l'altra.>> sputo amara. Faccio per andare via, ma blocca il mio passo.

<<Avevo paura di perderti ancora.>> sussurra a fatica, facendomi percorrere interamente da un brivido. Sono immobile. Ancora girata di spalle. Ancora scossa. <<Ho temporeggiato perché sapevo che dicendoti la verità, ti avrei persa per sempre>> sento il suo tono di voce cambiare intensità. <<e stavo cercando un modo per non farti scappare...>>

<<Invitando la tua futura moglie a casa, fingendo che non ne sapessi nulla?!>> mi brucia la gola, non so neanche con quale forza io riesca a trattenere le lacrime.

<<La sua presenza qui non era prevista. Avrei solo voluto passare un po' di tempo con te, fingendo che tutto andasse bene...>> le sue parole mi colpiscono in pieno il cuore <<l'ho fatto perché da quando hai messo piede nel mio ordine, hai scombussolato tutto e quando non ci sei non so dove mettere le mani>> si ferma, mi strattona, poi riprende: <<Ti prego... dimmi qualcosa>>

<<Kerem.>> mi giro verso di lui <<Tutto il mondo lo sapeva.>> apro e richiudo le narici <<TUTTO. Tu fra neanche una settimana devi portare un'altra donna all'altare ed io non ne sapevo nulla>> il respiro mi si fa più pesante <<io pensavo fossi tornato per me. Per riprendermi. Perché quella fede al dito alla fine la mettessi a me. Io. IO HO ACCETTATO DI SEGUIRTI PERCHÉ DENTRO ME SPERAVO ANCORA IN UN LIETO FINE. TU MI HAI SPEZZATO IL CUORE E NON TE NE RENDI CONTO. COME AL SOLITO CONTINUI A PENSARE SEMPRE E SOLO A TE. SEI UN EGOISTA ED IO, CAVOLO, STAVO MEGLIO SENZA DI TE.>> anche questa volta non riesco a contenermi, mi rendo conto di essere arrivata troppo vicino a lui solo quando riesco a specchiarmi nei suoi occhi lucidi e rossi. È impostato, ma vederlo così, quasi sofferente, mi fa il doppio male. <<Tu non mi hai persa, Kerem, perché tu non mi hai mai neanche avuta.>> probabilmente lo avrò detto anche altre volte, e proprio come le altre volte, non lo penso affatto. Stringo le labbra, mentre una lacrima silenziosa mi riga il volto. <<non voglio vederti mai più>> sussurro, prima di dargli definitivamente e, con una fatica immane, le spalle. Scaccio via la mia lacrima e proseguo ancora un po' prima di essere fermata dalla sua voce alta, dura e decisa, in lontananza.

<<Ti amo.>> ... <<Ti amo e ti ho sempre amata. Ti amo persino quando sei insopportabile e fidati, lo sei sempre. Ti amo, anche se all'amore non ci ho mai creduto! All'amore no, ma in noi si. Ho sempre solo cercato di proteggerti da me. Non so amare, non so darti le giuste attenzioni, non so dirti quello che mi passa per la testa... non sono l'uomo giusto per te e forse non lo sarò mai; motivo che mi ha spinto a tenerti lontana da me, anche se... ad un certo punto, ho creduto di esserlo. Di essere abbastanza per te.>> abbasso la testa facendo cadere qualche lacrima di troppo <<Da quando ti conosco mi sembra di essere umano, e imperfetto. E di fare sbagli su sbagli. Ma io ti amo e questa penso sia la cosa più giusta che ti abbia mai detto.>> tutto questo è riuscito a dirlo alle mie spalle e a gran voce. Mi volto ancora; è fermo, proprio dove l'avevo lasciato.

<<È troppo tardi, Kerem.>> annuisce alle mie parole quasi sussurrate, come se lo riconoscesse anche lui <<Spero che con Ceren tu riesca ad aprirti e a lasciarti andare un po' prima del precipizio>> faccio qualche passo all'indietro, per iniziare ad aumentare le distanze tra noi, mentre il cuore mi si stringe all'idea che questa
sia l'ultima volta che lo guardo,
che lo sento,
che lo vivo.
-Buona vita

Più forte del passato[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora