15.1. Le bugie corrono tra le colonne

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Si lasciò andare a un sonoro sospiro non appena si allungò sul letto, i muscoli ancora doloranti e lo sguardo sul bianco indistinto del soffitto. Era stata una giornata particolarmente stancante: con la ripresa degli allenamenti i collaboratori del mister avevano spinto sull'acceleratore e quella sessione era stata molto intensa. Dušan afferrò l'iPhone dal comodino e si sistemò meglio contro la testiera del letto.

Si lasciò andare a un sonoro sbadiglio e poi sistemò le Beats sulle orecchie per ascoltare un po' di musica prima di addormentarsi. L'indomani lo aspettava una intensa seduta tattica, e al solo pensarci gli venivano gli incubi. Mi dirà per l'ennesima volta che risalgo troppo in pressing pensò, sbloccando il cellulare e andando su WhatsApp quasi automaticamente.

Lasciò stare la chat di squadra, che ultimamente veniva usata soltanto per organizzare scherzi al mister o per insultarsi bonariamente a vicenda, e il suo sguardo andò a posarsi su quella con Marzia. Il cui ultimo messaggio era della domenica di Pasqua, quella appena trascorsa. Aprì la chat e scorse i messaggi, le note pop delle ultime hit viaggiavano nelle sue orecchie. E Dušan si riscoprì intento a leggere i messaggi del sabato precedente, subito dopo la partita a Salerno.

Tutto bene il
viaggio?
La partita un
po' una merda
23:40

Tutto okay,
sono a casa
23:46

Mi dispiace
23:46

Sei contenta
di essere tornata?
Com'è stare di
nuovo a Roma?
23:47

Mi mancava
tanto. Sono felice
di stare qui
23:47

Sono contento
per te😘
23:48

Ti sento un po'
strana, sicura
di stare bene?
23:48

Sono solo stanca...
Il viaggio in treno
è stato noioso
23:49

Dai che domani
ti aspetta un bel
pranzo, immagino!
23:49

Sì, sono da
mia nonna
23:50

Scusa Dušan, vado
a dormire, sto
morendo di sonno...
23:50

Buonanotte, riposati
23:50

Notte devojčica,
a domani❤️
23:51

Aveva subito capito ci fosse qualcosa di strano nell'aria. Non aveva mai percepito Marzia così distante, così difficile da afferrare. Condiva i suoi messaggi con continue emoji, gli rispondeva sempre con la provocazione. Non era ragazza da frasi asciutte, vie traverse, apparente distacco. Tutto quello che aveva fatto trasparire da quei messaggi. Dušan ricordò distintamente come, sul treno di ritorno, si fosse stupito di quella variante di Marzia.

E rammentò anche del perché avesse aperto quella chat, e ora si ritrovasse a rimuginare su quei messaggi: voleva scriverle. Era rimasto di sasso quando, la sera precedente, appena tornato a casa, aveva scorso le storie Instagram e si era ritrovato le immagini delle bandiere giallorosse sventolanti in curva. Quando aveva notato che quel video fosse di Marzia aveva arricciato le labbra, perplesso. Perché non mi ha detto niente?

Aveva pensato che fosse stanca dopo la partita, così era rimasto in attesa che quel martedì si facesse viva. Invano. Si ritrovava così al punto di partenza: allungato sul letto in cerca delle parole per esordire in quella conversazione. Sapeva già dove sarebbe andato a parare: doveva chiederle, per l'ennesima volta, se stesse bene. Se qualcosa fosse andato storto. Che cazzo ti ho fatto? si domandò, prima di iniziare a digitare le parole più dirette possibili, senza eventuali fraintendimenti.

Neighbourhood Romance | Dušan VlahovićDove le storie prendono vita. Scoprilo ora