Chiuse il rubinetto e restò per qualche secondo ferma davanti al lavello, le ante dello scolapiatti ancora aperte e un groppo in gola. Marzia aveva vissuto quel mercoledì come se si stesse piano piano avvicinando alla croce. Aveva appena finito di lavare i piatti e scoccò uno sguardo all'orologio da parete alla sua destra, che segnava le dieci.
Non poteva negare di star pensando a quella sera da quando, il giorno prima, aveva letto il biglietto rosso in quella stessa cucina. Aveva passato tutta la giornata con lo stomaco in subbuglio, torturando le pellicine delle sue dita, rifiutandosi di concentrarsi sullo studio per gli imminenti esami.
E la notte prima si era concessa la debolezza di indossare quella stoffa rossa sulla pelle nuda, di rimirarsi allo specchio vestita soltanto di lui. Aveva stretto le braccia alla vita, seduta ai piedi del letto. Non era riuscita a cambiarsi per dormire, non era riuscita neanche a pensare di toglierla. Quando si era svegliata quella mattina, con un mal di testa terribile e la sveglia rimbombante, si era ritrovata a lavarsi i denti e rimirarsi ancora allo specchio.
Aveva deciso in quell'istante di dover assecondare il suo invito. Dopo aver ripiegato accuratamente la maglia, riposta sotto al cuscino mentre rifaceva il letto, Marzia si era costretta a pensare alla scusa da propinare a Dušan quando avrebbe attaccato con le insistenti domande.
Ormai si sentiva senza forze, non aveva neanche più l'ardore di opporsi alla sua istintività. Aveva raccontato brevemente a Giulia del regalo mentre mangiavano la sera precedente, e l'amica era tornata alla carica, dicendole di andare, di incontrarlo, di chiarire la situazione. Marzia si era trincerata nella sua ostinazione per tutta la conversazione, ma quando era tornata in camera, mentre tentava di dormire avvolta nella stoffa rossa, aveva lasciato che la sua caparbietà si sgretolasse.
Si lasciò andare a un sonoro sospiro prima di chiudere le ante dello scolapiatti e allontanarsi dal bancone della cucina, camminando velocemente verso lo stanzino dove teneva le scarpe. Se non lo faccio ora me ne pentirò pensò, prendendo un paio di sneakers a caso. Si ritrovò a indossare quelle con cui aveva calcato la tribuna dell'Allianz Stadium durante il derby d'Italia. Alzò gli occhi al cielo all'infausta coincidenza, e si rimise in piedi dopo averle allacciate.
Sembra stia andando al patibolo considerò, coprendo velocemente la distanza che la separava dalla porta d'ingresso dell'interno otto. Ora magari mi dà pure buca e faccio ancora di più la figura della cogliona osservò, prima di trarre dalla tasca della giacca di pelle il porta-tabacco. Era abbigliata come suo solito per casa, ma nel masochistico spirito in cui versava aveva indossato la felpa verde che aveva acquistato per fargli un piacere.
Trasse dal porta-tabacco un drum già girato e lo catturò tra le labbra, sistemando poi il contenitore nella tascona della felpa, seguito dalle chiavi di casa e dal suo cellulare. Alzò lo sguardo sullo specchio accanto a lei, che le offriva chiaramente l'immagine di una Marzia disordinata, spenta e vergognosamente sciatta.
Peggio di così non mi può vedere prese atto, correndo con le dita a stringere l'elastico della coda in cui erano strette le ciocche anteriori, nonostante la maggior parte dei capelli fosse sciolta sulle spalle. Strinse una contro l'altra le cosce, fasciate dai leggings neri, e si concesse una smorfia disgustata rimirando la sua visione. Il mio scopo è tutto meno che fare colpo pensò, distogliendo l'attenzione dalla sua copia riflessa.
Poggiò la mano sulla maniglia della porta e uscì nell'aria frizzante del pianerottolo; i suoi occhi corsero immediatamente alla porta del terrazzo, che scoprì fosse appannata. È già su realizzò, e sentì un lampo all'altezza dello stomaco che la fece fermare dall'avanzare verso le scale. Sarà veloce, te ne vai subito si disse, chiudendo la porta di casa alle spalle. Iniziò a salire gli scalini che portavano al terrazzo sentendo stringere lo stomaco di più ad ogni passo.
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Neighbourhood Romance | Dušan Vlahović
FanfictionMarzia, romana in trasferta a Torino per studiare, dopo l'ennesimo sfortunato incidente con le sue coinquiline, viene costretta ad accettare l'invito della sua amica e collega Giulia nel trasferirsi nel lussuoso appartamento che suo padre le ha lasc...