"Che ridi?" lo sentì domandare, e Dušan fece ancora un cenno al cellulare. Marzia sbuffò e si decise ad abbandonare le carezze su quella pelle bollente per afferrare la fredda scocca dell'iPhone. Non aveva niente da nascondergli, non c'era motivo di non fargli vedere che Flaminia o sua sorella Lucrezia le avessero scritto complimenti sguaiati con tremila emoji. Fu di quell'avviso quando posizionò il cellulare tra di loro, a una ridicola distanza dai loro petti. E fu di quell'avviso anche quando, prima che il display si illuminasse, Marzia iniziò a spiegare la probabile natura di quelle notifiche: "Sono sicuramente le mie ami-"
"Però, bel nome per una ragazza Alessandro!" esclamò Dušan, non appena gli comparve sotto gli occhi il mittente di quelle notifiche. Sentì distintamente Marzia irrigidirsi sotto le sue dita, come se avesse pronunciato un incantesimo per pietrificarla. Il ventaglio delle notifiche di Instagram era aperto, e le parole che lesse non gli piacquero per niente. Come le emoji che erano state usate. 'Sei una bomba stasera' lo dici a qualcun altra, grandissimo coglione pensò, prima di alzare lo sguardo su Marzia e affrontare l'ennesima crociata.
"È quel coglione del mio ex, lascia stare" soggiunse immediatamente lei, facendo saettare gli occhi dal display al viso di Dušan. Lui tornò ancora concentrato a leggere, come se stesse cercando qualcosa di nascosto nelle parole di Alessandro. Marzia sapeva non avessero nulla di sottinteso, se non il suo continuo provare a ricontattarla. Avere una risposta affermativa a quelle rinnovate avance. Ma sto deficiente i cazzi suoi non se li fa mai? pensò, tenendo ancora il cellulare a mezz'aria.
Si sentiva rigida, sotto le dita di Dušan. Tesa e nervosa, percepì tremare la mano che sorreggeva il suo iPhone. Non aveva la forza per bloccarlo e metterlo via, e non sapeva come lui avrebbe preso quei messaggi. Nonostante continuasse a guardarlo, dopo aver fatto viaggiare tra la musica quelle parole, quella giustificazione, lui stava zitto. E andava avanti nella sua contemplazione del display, con la cannuccia appoggiata sul labbro inferiore.
Adesso lo rimettiamo al suo posto questo Alessandro pensò Dušan, decidendosi a prendere un sorso dal drink per abbattere ogni tipo di muro tra lui e Marzia. Per non mettere freni ai suoi pensieri e lasciare che inondassero l'atmosfera. Intercettò i suoi occhi, l'azzurro velato da una patina di inquietudine, le labbra strette. E nella mente di Dušan piombò la preoccupazione, pesante e opprimente, di far maturare in Marzia il sospetto che lui fosse arrabbiato con lei. Non gli interessava altro che far sapere a chi la circondasse che Marzia fosse off-limits.
Così lei si ritrovò a guardarlo sorridere. Nulla a che vedere con il ghigno nervoso che gli aveva visto in viso quando avevano discusso in macchina. Men che meno quello divertito nei momenti in cui Marzia rimbeccava alle sue frecciatine. Era il sorriso della certezza, quello sulle labbra di Dušan. Tanto largo e luminoso da far squarciare lo stomaco di Marzia. E lei pensò che fosse l'apice del doloroso piacere che le stesse causando Dušan quella sera, dimostrandosi sciolto dai vincoli dell'ostinatezza. Ma non aveva ancora ascoltato le sue parole, che la investirono come fecero i neon rossi, una luce e un monito, una luce e loro due.
"E a quel coglione del tuo ex non glielo facciamo sapere che sei impegnata?" chiese retorico, con quella vena di sarcasmo che non poté censurare. Marzia schiuse le labbra, e lui notò quanto fosse rimasta sinceramente sorpresa da quella esternazione. Ed era vero, Marzia sembrava avesse ascoltato tutt'altre parole, quasi Dušan le avesse parlato in serbo. La prima cosa che lei percepì, immediatamente, fu la stretta di quelle dita affusolate sulla pelle, quasi si stessero sincerando che fosse ancora presente, che non fosse volata con la mente.
Marzia boccheggiò, e Dušan non poté fare altro che sorridere, conscio di averla spiazzata. Non lo avrebbe mai detto fosse stato in altre condizioni. Se non avesse avuto in corpo quasi quattro drink, se non fosse più brillo che sano di mente, Dušan avrebbe sviato. Tra una battutina e una stoccata a Marzia, si sarebbe tenuto quel risentimento per rifletterci nel buio della sua stanza, tra le lenzuola. Con la testa sul cuscino e i pensieri che gli vorticavano nel cervello. Ma quella sera tutte le regole erano state capovolte. E se Marzia lo voleva senza filtri, lui ne aveva rimosso anche il più piccolo.
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Neighbourhood Romance | Dušan Vlahović
Fiksi PenggemarMarzia, romana in trasferta a Torino per studiare, dopo l'ennesimo sfortunato incidente con le sue coinquiline, viene costretta ad accettare l'invito della sua amica e collega Giulia nel trasferirsi nel lussuoso appartamento che suo padre le ha lasc...