Dal buio alla luce, dal buio alla luce

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Capitolo 19 – Dal buio alla luce, dal buio alla luce.

Il mare è mosso, è come me, visto che cambio
il cielo è rosso, io so perché, visto che sanguino
è una tempesta, davanti a noi, che sta arrivando
io non ho altro, tendo il mio arco

Questa è una freccia
vola nel bosco
passa dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce

è una freccia
vola nel bosco
e non esiste nemmeno un ostacolo adesso
che possa fermare il suo corso

Questa è una freccia
vola nel bosco
passa dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce

È una freccia
Vola nel bosco
Gira leggenda che l'abbia lanciata un bambino
Provando ad uccidere un mostro

No, no, no
Non è il mio posto
No, no,no
No, no, no
Non è il mio posto
No, no,no
Non è il mio posto
No, no,no
Non muore il mostro.

Freccia- Rancore- Album Xenoverso

Fetore.
Il vuoto lasciato dalla decomposizione della Speranza era stato saturato dall'odore acre di corpi non lavati e vesti luride. Parole gentili avevano lasciato il posto alle risate sguaiate, ma gelide, degli avvinazzati. Gli occhi dei giovani, che avrebbero dovuto brillare di aspettativa, erano buchi neri affacciati sull'abisso, gli stessi buchi che madri sofferenti nascondevano nell'anima cullando bambini esausti.

Le vecchie porte si chiusero fragorosamente alle spalle di Malfoy, ma nessuno si voltò a guardare l'ennesimo miserabile che varcava i cancelli dell'Inferno in terra.
Fetore.
Un odore pungente e nauseabondo fu l'unico benvenuto che Draco ricevette. Il disgusto lo assalì come un ladro alle spalle: era dunque quello il suo posto?
Appena gli occhi si furono abituati alla semi oscurità che regnava in quello che una volta era l'atrio della stazione, ombre confuse e ammassate fecero bella mostra di sé, tappeto di corpi ai piedi del mondo perbene che ignorava la loro esistenza.
La nausea si trasformò in rabbia sorda e furibonda: non erano tutti colpevoli, non erano tutti macchiati di malvagità come lui; la maggior parte di loro probabilmente non aveva neanche mai alzato una bacchetta contro i maghi e le streghe perbene. Perché allora venivano lasciati marcire come ratti? Perché venivano abbandonati nelle mani avide  di maghi simili a demoni?
E gli venne da ridere istericamente al pensiero che, un tempo, anche lui aveva auspicato la stessa sorte per Babbani e Sanguemarcio.

Un refolo di autoconservazione lo spinse a nascondersi nell'ombra. Che ci faceva lì? Cosa poteva fare con quella faccia e quei capelli e quei vestiti costosi che urlavano al mondo il suo doppio tradimento?
Sciocco e avventato. Non aveva un piano, non aveva un'idea. Si era fiondato in quel non luogo per fuggire i suoi demoni e infine si era dato in pasto a Lucifero in persona!
Non avrebbe potuto aiutare né sé stesso né nessun altro.
L'odore nauseabondo di piscio e sudore lo prese di nuovo alla gola e questa volta rovesciò bile sul pavimento lercio. Nessuno lo degnò di uno sguardo.
Invisibile tra gli invisibili.
Cercò di dominare il panico che gli saliva come gelida morte dalle piante dei piedi e strisciava come una viscida serpe sui polpacci, le cosce e poi sempre più su. Draco espirò forte: se il gelo avesse raggiunto il cuore sarebbe morto. Sì! Sarebbe morto tra la puzza di piscio e merda e i topi avrebbero mangiato la sua carne fino a scoprire il bianco delle ossa.
Si rannicchiò tremante e aspettò che tutto finisse. Sarebbe morto e neanche uno dei baci lasciati da Harry sul suo corpo sarebbe rimasto a ricordare quell'ora in cui aveva assaggiato un'altra vita.
Stremato, si accasciò incapace di riprendere l'uscita e andarsene. Ma sarebbe stato possibile? Qualcosa gli diceva che una volta oltrepassata la soglia non si poteva semplicemente chiedere di nuovo alla porta di aprirsi. Era certo che per riguadagnare la libertà sarebbe stato necessario pagare pegno, anche se come e quando non era dato sapere.
Si strinse forte le braccia al corpo, quelle braccia che solo un'ora prima tenevano avvinghiato un altro corpo così simile e cosi diverso dal suo. Uno squarcio di illusione in un buio perenne.
E il bacio lascivo e gelido della morte stava arrivando al cuore, presto sarebbe morto: si stese nella polvere e vi avvolse come in un sudario.
Qualcuno sghignazzò in un angolo, una bottiglia si infranse e un bambino prese a piagnucolare, si levarono bestemmie e lamenti: sarebbe morto circondato dai rumori dell' Inferno.
Alla fine si era dato la sua condanna.

Sectumsempra - Vulnera SanenturDove le storie prendono vita. Scoprilo ora