Capitolo 21- Sbagliato
Sbagliato
sbagliato
sbagliato
sbagliatosono nato con il segno sbagliato
nella casa sbagliata
con l'ascendente sbagliato
ho preso la strada sbagliata
che portava a tendenze sbagliate
ero nel posto sbagliato al momento sbagliato
per la ragione sbagliata e la rima sbagliata
nel giorno sbagliato della settimana sbagliata
ho usato il metodo sbagliato con la tecnica sbagliatasbagliato
sbagliatoc'è qualcosa di sbagliato in me
dal punto di vista chimico
qualcosa di sbagliato in me
naturalmente
il mescolamento sbagliato nei geni sbagliati
ho raggiunto il fine sbagliato con i mezzi sbagliati
è stato un piano sbagliato
nelle mani sbagliate
con la teoria sbagliata per l'uomo sbagliato
le bugie sbagliate, sulle vibrazioni sbagliate
le domande sbagliate con le risposte sbagliatesbagliato
sbagliatoTraduzione dall'inglese di "Wrong"- Depeche Mode
Album Sounds of the Universe -2009Mancavano due giorni al Ballo dell'Equinozio e l'Ufficio Auror sembrava essere precipitato nel panico più totale: piani e progetti venivano formulati e disfatti alla velocità della luce in un turbinio di imprecazioni da far cadere i lampadari.
Si erano formate due diverse fazioni: il partito di chi chiedeva di annullare tutto e quello di chi invece sosteneva di dover procedere come nulla fosse per attirare in trappola il Dandy Bianco e i suoi seguaci.
Le due fazioni vedevano da una parte il Capo e all'altra Potter. Le loro liti non giungevano ad orecchie indiscrete solo grazie ai pesanti incantesimi lanciati sul Quartier Generale.
Kingsley, l'ago della bilancia, non sapeva a chi dare retta: entrambi avevano ragione, entrambi avevano torto.
Da una parte, come diceva il Capo, la cosa si sarebbe potuta trasformare in una tragedia dalle dimensioni spropositate, dall'altra, come sosteneva Harry, quella sarebbe potuta essere la loro unica occasione per anticipare le mosse del nemico, anche se, con le scarse informazioni in loro possesso, non avevano la più pallida idea di quali fossero queste intenzioni.
Anche il Wizengamot viveva la stessa spaccatura e così tra riunioni fiume e bestemmie il tempo scorreva inesorabile.
"Potter! A me non importa una sega di Malfoy! Hai capito bene? Se avesse voluto aiutarci l'avrebbe fatto più chiaramente!" stava giusto urlando il Capo in quella uggiosa mattina di Marzo.
"Che cosa avrebbe dovuto fare, sentiamo? Mandarci una lettera via gufo con tutto il dettaglio del piano di quei bastardi?!" rispose Potter sbattendo le mani sul tavolo.
Hermione assisteva innervosita a quell'ennesima sterile discussione. Aveva provato a farli ragionare, a trovare un terreno comune su cui dialogare, ma senza alcun esito. Capiva benissimo le remore del Capo: a suoi occhi quella era una missione suicida. Ma allo stesso tempo sentiva che Harry aveva ragione: la gente continuava a morire e a sparire per poi ricomparire pronta a farsi esplodere alla prima occasione. Non facevano progressi, mentre il Dandy pareva rafforzato e sempre più pericoloso.
"Signori!" sbottò infine mettendosi in mezzo tra i due.
Quelli non parvero neanche vederla e la sua irritazione aumentò di pari passo con il tono della sua voce: "SIGNORI!". Dalla sua bacchetta sprizzarono scintille rosse e violette.
"Che diavolo... Granger! Sei impazzita pure tu come il tuo caro amichetto?" disse il Capo guardandola in cagnesco.
"Per niente. Signori, dobbiamo prendere una decisione e in fretta: ogni minuto perso ci allontana dall'obiettivo comune, ossia catturare quei mostri. Malfoy ci ha detto che attaccheranno e noi dobbiamo decidere cosa fare: è il nostro compito, il nostro dovere morale. Mettere in pericolo tutti gli invitati, ma avere uno straccio di possibilità di prenderli oppure annullare tutto, facendo capire al Dandy che qualcuno dei suoi ha cantato, con tutto ciò che ne conseguirà. Malfoy, come vi ho spiegato, ci passa informazioni da alcune settimane ed è solo grazie a lui se siamo riusciti a sventare gli ultimi attentati: intendiamo abbandonarlo come un cane al suo destino?"
"Malfoy sapeva a cosa andava incontro quando ha deciso di fare di testa sua!" ringhiò il Capo.
"Ma senza qualcuno che continui a passarci le informazioni siamo ancora di più nella merda!" obiettò Harry.
Kingsley si passò una mano sugli occhi esasperato, ma alla fine pronunciò le parole che avrebbero messo fine ad ogni diatriba: "Annulliamo tutto."
"Primo Ministro!" protestò immediatamente Harry, accompagnato dal brusio ostile dei suoi sostenitori.
"Tacete idioti!" intervenne subito il Capo.
"Annulliamo tutto. Harry, non sappiamo cosa hanno in mente e non possiamo mettere a rischio tutti i dipendenti e i pezzi grossi del Ministero e le loro famiglie. Troveremo una scusa credibile per annullare il ricevimento e ne daremo informazione sui giornali." Concluse stanco il Primo Ministro.
"E Malfoy?"
"Malfoy si arrangerà come ha fatto finora! Del resto è riuscito a rimanere vivo! Mi sembra in grado di gestire questo e altro!" grugnì il Capo visibilmente più sereno.
Harry stava di nuovo per ribattere, ma Hermione lo trattenne. Gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla sussurrando: "Basta Harry, basta così. A conti fatti questa è la decisione più saggia."
Harry la guardò sconvolto e in preda ad una violenta crisi di nervi abbandonò la stanza sbattendo la porta e urlando: "Me ne vado a casa! Qui non servo più!"
Nessuno lo trattenne: avevano ormai compreso che non si poteva discutere con lui quando era di quell'umore funesto.
Hermione sospirò pesantemente e rivolse un pensiero a Ginny: per la sua migliore amica si prospettava un'altra giornata di inferno. Si chiese quanto ancora avrebbe resistito.
Chiese il permesso di assentarsi un attimo e le scrisse due righe per spiegarle quanto accaduto: era il massimo che poteva fare per lei, ora come ora.
Ritornò e trovò gli Auror ancora intenti a discutere su quale comunicato dare in pasto alla stampa.
Le idee più strampalate ferirono le orecchie della ragazza, mentre il suo malumore cresceva sempre più. Anche a lei non andava di lasciare Malfoy in pasto ai lupi e ciò che stava uscendo da quelle teste bacate non sarebbe certo stato sufficiente a salvaguardarlo da possibili sospetti. Le aveva già fatto sapere che Wilkes non si fidava di lui e l'annullamento della festa non avrebbe fatto altro che alimentare i suoi sospetti.
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Sectumsempra - Vulnera Sanentur
Fiksi PenggemarHarry Potter ha sconfitto Voldemort e dovrebbe essere finalmente in pace, ma lui sa che in pace non lo sarà mai. La mente non riesce a quietarsi neanche quando le sue mani si colmano dell'amore di Ginny. Un giorno il Capo gli assegna un compito spia...