capitolo XXII

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Siamo andati avanti un mese così.
Io che sono sulla sedia a rotelle e Hudson che mi porta.
Senza contare Jasmine e James che continuano a limonarsi in giro, come volessero ricordarmi quanto la mia vita faccia schifo.

Oggi è venerdì. Almeno credo.
Ho deciso di visitare il mio posto preferito.
La scogliera che da sul mare.
Credo che Hudson sia a scuola.
Oggi gli ho detto che non sarei andata a lezione perché mi facevano male le braccia.
Non so se mi abbia creduto, ma ora sono qui e voglio godermi il momento.
Probabilmente quando lo verrà a sapere si arrabbierà a morte, ma c'est la vie.
Comunque gli ho lasciato una lettera.
Dove gli spiegavo i miei sentimenti e dove gli dicevo che il mio desiderio più grande era che lui si trovasse una persona migliore di me.
Io ormai non me lo merito più.
Ho deciso e non si torna più indietro.
Com'è che faceva quella canzone?
🎶Volerò sulle ali del mondo, nel cielo infinito. Volerò, resterò per sempre bambino è questo il destino che incontrerò🎶
C'è mai stata una canzone più azzeccata?
Si sta alzando il vento.
Ora posso vedere la spuma del mare.
Amo il mare, con il sole che tramonta è uno spettacolo meraviglioso. Quando penso alla mia anima la vedo sempre come una distesa di acqua al tramonto: questa sono la vera io.
E per questo motivo, voglio tornare ad essere me stessa. Ormai è quello che desidero.
Così, dopo alcuni secondi passati ad ammirare il mare, prendo la "rincorsa" e mi lancio nel vuoto.
Quando la carrozzina si allontana da me, mi sembra di essere tornata a qualche mese fa... quando potevo ancora camminare. Quindi allargo le braccia come se fossero le ali di un angelo.
È una sensazione stupenda.
Tanto forte che mi viene da piangere.

Così faccio cadere la mia ultima lacrima di gioia strillando quelle tre parole che avrei dovuto dire a voce, ma che sono riuscita solo a scrivere su un pezzo di carta: "TI AMO HUDSON".

~fine~

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