Gianluca

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9 giugno 2021

Raspino💚

Ciao nali!

Non è che mi faresti un favore, vero?😇

Dimmi

Mi ha scritto Gianluca e mi ha detto che
ho lasciato il tuo libro a casa sua, ecco dove
l'avevo lasciato

Mi ha detto che puoi andare a prenderlo
quando vuoi

Mh.

Mandami l'indirizzo, più tardi vado

*indirizzo*

Eccolo ma potresti essere anche un po'
più dolce

Ma smettila che ti piaccio quando
sono così!😝

🙄

Vado ad allenamento, ci sentiamo più
tardi, nali

A dopo permaloso

Non sono permaloso!

Oh, eccome che lo sei!

Visualizzato

E così mi ritrovo sotto il palazzo di Gianluca ad aspettare che mi apra il portone dopo aver suonato il campanello.

<<Chi è?>> chiede un forte accento romano dall'altra parte del marchingegno elettronico.

<<Sono Annalisa>> dico <<La migliore amica di Giacomo>> preciso immaginando che inizialmente non avesse capito, infondo mi ha vista solo un paio di volte.

<<Oh! Si, certo. Sali>> afferma e fa scattare la serratura del portone.

Faccio qualche rampa di scala e non appena arrivo al secondo piano, mi sento richiamare dallo stesso accento di prima.

<<Annalisa!>> esclama <<Vieni dentro, non stare lì imbalsamata>> continua porgendomi una mano che prontamente afferro per farmi guidare all'interno del suo appartamento.

<<Stavo preparando il pranzo, vuoi fermarti?>> mi chiede mentre mi guardo intorno scrutando ogni angolo della casa.

<<Oh, beh, non vorrei disturbare>> rispondo sistemandomi la borsetta sulla spalla destra e puntando gli occhi nei suoi.

<<E che te pare che t'avrei chiesto se disturbassi?>> afferma in un mezzo dialetto <<Dai, siediti>> mi intima.

E così faccio sedendomi su una sedia accanto al tavolo bianco presente in cucina.

<<È tanto che non ci vediamo...>> dice sempre il romano spezzando il silenzio mentre mette a cuocere dei filetti di pesce su una padella.

<<Già...>> rispondo non sapendo cosa dire. A parte gli scherzi, come si risponde a queste frasi?

<<E come stai?>> mi chiede.

<<Bene direi. È un periodo strano ma vado avanti. Tra la maturità e la lontananza di Giacomo, è tutto... sì, strano è l'unica parola che mi viene in mente>>

<<Mmh, ecco. Raspa mi avrebbe chiesto se vado a vedere la prima partita e penso gli farebbe piacere se andassi anche tu. Io tanto dovrei passare dai miei a Roma quindi... se vuoi venire con me, siamo ancora in tempo a procurare i biglietti>> afferma e il mio volto si illumina immediatamente.

<<Certo che vengo!>> esclamo e d'istinto mi alzo per abbracciarlo. Lui ricambia dopo qualche istante di esitazione e non appena mi rendo conto di cosa sto realmente facendo, mi stacco prima di fare qualcosa di cui mi pentirò sicuramente.

<<Grazie>> sussurro arrossendo quando mi stacco. Lui ridacchi solamente e torna a mettere nei piatti il pranzo.

<<Comunque Giacomo non parla quasi mai di te>> dice nel bel mezzo del silenzio spezzato solo dal nostro incessante masticare.

<<È... è protettivo, ecco. Mi vede come una sorellina e vuole il meglio per me, per questo tiene tutti i nostri momenti per sé, cosa che faccio anche io>>

<<A me più che protettivo, sembra geloso>> alza le spalle con non curanza.

<<Nah, non direi>>

Lui alza ancora le spalle per poi alzarsi e mettere i piatti nella lavastoviglie.

<<Tra poco devo andare a fare una commissione, se vuoi ti accompagno a casa>>

<<Allora, direi che va bene>> rispondo sorridendo.

E così, dopo aver preso il libro ed avergli lasciato il numero di telefono, ci troviamo davanti a casa mia a salutarci.

<<Allora a venerdì>> dico dopo aver preso un respiro profondo.

<<A venerdì>> dice lui per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.

Scendo dalla sua auto e mi avvio verso la porta di casa, poi lo saluto un'ultima volta con la mano ed entro.

<<Cosa ci facevi con Scamacca?!>> urlano in coro le mie sorelle placcandomi appena faccio il mio ingresso in casa.

<<E calmatevi un attimo!>>

L'amore tra un libro e un calcio d'angolo || a Giacomo Raspadori storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora