Roma in compagnia

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11 giugno 2021

Lo zaino è pronto da ieri sera ed è appoggiato sulla scrivania in attesa di essere preso e portato a Roma per questi cinque giorni in compagnia di Gianluca.

Voi direte: ma sei matta a stare cinque giorni con uno che conosci bene da appena due? Beh, forse sì. Ma i motivi sono tanti. In primis, ho bisogno di staccare, di scappare un po' da Reggio Emilia e soprattutto dalle mie sorelle; in secondo, ne ho parlato con Giacomo e mi ha detto che faccio benissimo ad andare, si fida di Gianluca e questo mi fa essere ancora più tranquilla; per ultima cosa, in questo giorno prima di partire, il mio compagno di viaggio mi ha tenuto compagnia per telefono quasi tutto il giorno tra messaggi e chiamate e questo mi ha fatto pensare che ci tenga veramente a me.

Una notifica fa illuminare lo schermo del mio cellulare e non appena lo prendo, trovo un messaggio da parte di Giacomo: "Buongiorno principessa. Chiamami appena puoi". E così faccio.

<<Nali!>> esclama non appena risponde. Come faccia ad avere tutte queste forse alle 8 di mattina per me è ancora un mistero, io è tanto se riesco a vestirmi a quest'ora.

<<Buongiorno Raspino, come stai?>> chiedo dopo aver sbadigliato.

<<Io sto benissimo! Anzi, non potrei stare meglio! Stasera c'è la prima partita e ci sarai tu a vedermi, come potrei non stare bene?>> continua a parlare a voce così alta che sono costretta a staccare un po' il telefono dall'orecchio per non rischiare che mi spacchi un timpano <<E tu? Tu come stai?>> chiede abbassando notevolmente il tono di voce.

<<Io sto bene, un po' in ansia per questa sottospecie di vacanza, ma bene direi>> rispondo mettendo il vivavoce in modo da poter cercare qualcosa da mettermi nel mentre.

<<Perché in ansia?>> chiede premuroso come sempre.

<<Beh, insomma. A malapena ho fatto un weekend via con te... non sono mai andata da nessuna parte se non con la mia famiglia>> dico mentre cerco una maglietta da abbinare a gli shorts che appena deciso di mettere.

<<Ma dai, stai tranquilla! Te l'ho già detto, Gianluca è molto tranquilla come persona, te lo può confermare anche Loca. Vero Loca?>> dice prendendo in causa il numero 73 nero-verde.

<<Mh?>> sento dire dall'altro capo del telefono e sento anche Giacomo sussurrare qualcosa a Manuel <<Ah! Ciao Lisetta!>> dice poi Locatelli chiamandomi con questo soprannome che non ho mai sopportato, mi ricorderò sempre la prima volta che l'ho incontrato, mi disse: "Annalisa? Mh... io ti chiamerò Lisetta. Ti piace? Anche se non ti piace ti chiamerò così lo stesso" insomma aveva fatto tutto lui. Ma ritornando al presente... <<Sì, sì. Gianluca è un bravissimo ragazzo, ti troverai benissimo con lui, stai tranquilla>> conclude.

<<E se lo dice Loca!>> esclamo ridendo appena. Insomma, Manuel non è proprio la persona più affidabile che io conosca <<Dai, ora devo andare Raspino... finisco di prepararmi che tra poco Gianluca è qui. Vieni a salutarmi in tribuna stasera, vero? Mi manchi tanto, ti voglio bene>>

<<Sì, vengo a salutarti e stai tranquilla, andrà tutto bene. Mi manchi anche tu, ti voglio tanto bene Nali. A stasera>> dice per salutarmi.

<<Ciao...>> sussurro chiudendo la chiamata. Sono 8 giorni che non lo vedo ma mi manca così tanto... farei di tutto per averlo qui con me.

Tempo di vestirmi che un altro messaggio illumina lo schermo del cellulare e questa volta proviene dal romano, segno che è qua sotto che mi aspetta.

Mi infilo le scarpe e scappo al piano di sotto per salutare tutta la mia famiglia che si trova a fare colazione in cucina. D'altronde sono le otto e tra poco dovranno andare tutti o a lavorare o a studiare, tranne Ambra, ovviamente.

Saluto tutti con un bacio sulla guancia e, dopo essermi sistemata lo zaino con all'interno vestiti e computer su una spalla, esco finalmente di casa notando subito l'auto di Gianluca ad aspettarmi.

Prendo un respiro profondo ed esco anche dal cancello mentre vedo il ragazzo scendere dalla sua auto per salutarmi.

<<Ehy!>> esclama e di slancio mi abbraccia. Ok, non ero pronta a questo suo gesto <<Sei pronta?>> mi chiede scrutandomi gli occhi dopo essersi staccato da questo abbraccio improvvisato e prendendomi lo zaino per metterlo nel portabagagli.

<<Sì, direi di sì>> rispondo e così mi fa accomodare sul sedile del passeggero per partire alla volta di Roma.

Giacomo's pov

Non appena Annalisa chiude la nostra chiamata, sospiro passandomi una mano tra i capelli. Le emozioni che provo in questo momento sono altamente contrastanti, tanto che nemmeno io so descriverle.

<<C'è qualcosa che ti dà fastidio, vero?>> mi chiede Manuel notando il mio stato d'animo.

<<No, nulla di che>> rispondo sperando che mi creda.

<<E invece qualcosa c'è>> si unisce al discorso Berardi <<Raspa, ti conosciamo troppo bene. Ormai non puoi nasconderci più niente>>

<<Provi qualcosa per lei?>> si aggiunge anche Pessina e qui capisco che sono veramente fregato. Se l'ha capito lui in neanche 10 giorni, significa che si vede tanto.

<<Io... forse>> rispondo nascondendo il viso, rosso dall'imbarazzo, tra le mani.

<<Senza il forse, si vede proprio che ti piace>> continua Locatelli ma io non ho le forze per dire qualcosa, mi hanno colto in flagrante e non so proprio cosa dire.

<<Pensi di dirglielo prima o poi?>> chiede Domenico.

<<No! Assolutamente no!>> esclamo risvegliandomi da questa specie di stato di trance.

<<Ma non vedi che stai male in questo modo?>> Manuel mi rimprovera <<Cosa aspetti? Che te la rubi Gianluca?>> e questa frase mi fa ragionare, che possa nascere davvero qualcosa tra loro due? Insomma, Gianluca è un bel ragazzo, è simpatico, gioca bene a calcio, è alto... non vedrei il motivo per cui non possa piacere ad Annalisa. Ma ora basta! Sono qui per giocare a calcio, non per farmi mille paranoie sulla mia migliore amica, no?

<<Se vinciamo gli Europei glielo dirò>> affermo. Ed ecco fatta la cavolata più epocale di tutta la mia vita.

L'amore tra un libro e un calcio d'angolo || a Giacomo Raspadori storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora