Campioni d'Europa

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Sentire l'arbitro suonare il fischietto sul risultato di 1-1 anche dopo i tempi supplementari mi fa rabbrividire. Il destino di due nazionali è racchiuso in dei "semplici" calci di rigore, ne segni più degli avversari e sei campione d'Europa, ne segni meno e sarai definito come perdente.

Posso solo immaginare la tensione che si può provare in campo e in panchina. Giacomo mi ha detto più volte che l'ansia e l'agitazione sono all'insegna del giorno, non voglio pensare a che livelli siano ora.

Mi rigiro il telefono tra le mani mentre vedo il rigore di Domenico entrare in porta spiazzando completamente il portiere inglese.

Purtroppo anche Kane segna per l'Inghilterra.

Belotti, il Gallo, calcia la palla ma Pickford intuisce l'angolo e blocca la tra i suoi guanti.

Maguire segna, Inghilterra in vantaggio.

Adesso tocca a Bonucci che non si lascia ingannare e segna.

Terzo rigore per la nazionale inglese, Rashford, il giovane attaccante colpisce il palo e non intimorisce Donnarumma. Siamo pari.

Bernardeschi si prepara sul dischetto, tiro centrale e preciso, siamo di nuovo in vantaggio.

È il turno di Sancho, l'attaccante classe 2000 calcia il pallone ma Gigio intuisce l'angolo e para.

Purtroppo, però, anche Pickford intuisce il tiro del nostro rigorista per eccellenza, proprio lui, Jorginho.

Ultimo rigore. Se Gigio la para siamo campioni, se invece Saka, classe 2001, lo segna, è tutto da rifare. Saka prende un respiro, fissa Donnarumma negli occhi e da un calcio alla palla. In un istante, nessuno si accorge di nulla e un boato si alza in tutto lo stadio. Gigio l'ha presa, Gigio l'ha parata, GIGIO HA PARATO IL RIGORE DECISIVO.

SIAMO CAMPIONI D'EUROPA!

Lancio un urlo e poi mi guardo attorno, sono circondata da inglesi che mi stanno palesemente guardando male, forse non dovrei esultare così liberamente.

Scendo a bordo campo per gustarmi qualche momento di questa notte fantastica. Tempo 5 minuti e il mio telefono vibra nella tasca posteriore dei miei jeans, quando lo prendo in mano mi accorgo che è una videochiamata da parte del mio Raspino.

<<Pronto?>> rispondo mostrando un sorriso a 32 denti.

<<Naliiiii! Abbiamo vinto!>> urla mostrandomi il campo pieno di Azzurri che corrono, saltano e ballano.

<<Lo so, Raspino, lo so. Sono così contenta!>>

<<ASPETTA!>> esclama accigliandosi all'improvviso <<Dove sei?>>

Io alzo semplicemente le spalle e giro la fotocamera per mostrargli il campo e zoomare sulla sua schiena siccome è girato dall'altra parte del campo.

Il mio telefono vibra nuovamente, ha chiuso la chiamata. Alzo lo sguardo verso il campo e lo vedo correre nella mia direzione ad una velocità che Bolt spostati. Un sorriso nasce istintivamente sulle mie labbra non appena si sporge sulla balaustra.

<<Nali! Cosa ci fai qui?>> chiede prendendomi il viso tra le mani per poi abbracciarmi.

<<Mh. Passavo di qui e ho detto "Uh, c'è la finale degli Europei aspetta che mi fermo" e casualmente c'era anche il mio migliore amico>> rispondo sbuffando per finta.

<<Sempre simpatica eh!>> soffoca una risata ma si incupisce in un istante <<Sei qui con Gianluca?>>

<<No. Sono sola soletta>> rispondo sorridendo.

<<Dai! Vieni a festeggiare con noi allora! Pronta? Guarda che ti prendo>>

Allungo le braccia verso di lui, e non appena le sue mani si appoggiano sotto le mie braccia, mi sento sollevare in aria e quando appoggio i piedi a terra sono in campo.

Sorrido e abbraccio il mio migliore amico come non facevo da un mese ormai.

<<Mi sei mancato tanto>> sussurro al suo orecchio.

<<Anche tu, troppo>> risponde lasciandomi un baio sulla guancia.

Quando ci stacchiamo da questo lungo abbraccio, afferra la mia mano nella sua e mi trascina verso i suoi compagni di squadra.

<<Lisetta!>> il primo ad accorgersi della mia presenza è Manuel e successivamente tutti gli altri.

Mi godo la consegna delle medaglie e non appena tocca a Giacomo, che è l'ultimo della fila prima del mister e Spinazzola, il mio cuore perde un battito quando lo vedo baciare quella coppa che tanto desiderava vincere.

<<Nali...>> sussurra proprio lui al mio fianco <<Devo dirti una cosa>> si posiziona di fronte a me e si tortura le dita strappandosi qualche pellicina.

<<Dimmi>> gli prendo le mani tra le mie cercando di tranquillizzarlo il più possibile.

<<Nali...>> prende un respiro profondo e fissa i suoi occhi scuri nei miei <<Nali, io sono innamorato di te da ormai due anni>> dice tutto d'un fiato.

<<Tu cosa?>> balbetto lasciandogli le mani.

<<Andiamo! Non farmelo ripetere, hai capito>> sbuffa passandosi una mano tra i capelli <<Lo sapevo che non avrei dovuto dirtelo>> si allontana da me a passo spedito mente i rimango immobile sotto allo sguardo di tutti i presenti.

Non appena riprendo un attimo di lucidità, però, decido di seguire il mio cuore. Non so a cosa mi porterà, probabilmente molti casini, ma sento sia la strada giusta. <<Giacomo!>> esclamo sperando di fermarlo ma è come se non mi sentisse <<Giacomo!>> stavolta urlo e gli corro dietro. Lui si ferma e si gira. Mi avvicino cautamente a lui e quando gli sono a pochi centimetri di distanza, poso le mie labbra sulle sue. Sono consapevole del fatto che lo stadio sia pieno di fotografi pronti a catturare ogni cosa succeda, ma detto come va detto, non me ne frega niente, per una volta che ho il coraggio di esternare i miei sentimenti in pubblico!

Un altro boato si alza all'interno del campo e quando ci stacchiamo, notiamo che tutti gli Azzurri ci stanno fissando. <<Voi lo sapevate!>> esclamo puntando il dito contro ognuno di loro.

<<Solo tu non l'avevi capito!>> mi risponde Domenico.

Ridacchio scuotendo la testa e abbraccio ancora Giacomo accoccolandomi sul suo petto.

<<Siamo nei casini>> sussurro.

<<Se essere nei casini è così bello, voglio vivere nei casini>> dice lui lasciandomi un bacio sulla testa.

L'amore tra un libro e un calcio d'angolo || a Giacomo Raspadori storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora