Sei strano

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18 giugno 2021

<<Mister... la prego! Le prometto che entro domani mattina sono qui, salterei un solo allenamento>> cerco di convincere Mancini in tutti i modi ma sembra di parlare con un muro, come faccio a fargli capire che è questione di vita o di morte tornare a Reggio Emilia anche per solo mezza giornata?

<<Giacomo...>> parla a bassa voce e immagino mi stia per dire l'ennesimo "no" quindi lo precedo.

<<Mister si tratta della maturità di Annalisa. Sa quanto è importante sia per me che per lei. Lavorerò il triplo rispetto ai miei compagni domani>> insisto congiungendo anche le mani a mo' di preghiera <<La prego...>> sussurro infine e lo vedo sospirare per poi puntarmi un dito contro.

<<Se domani mattina non sei qui...>> dice ed io non posso fare altro che iniziare a sorridere e saltellare sul posto <<Non essere troppo felice, Raspadori. Domani, un allenamento in più e portale questi>> conclude porgendomi una busta bianca che sicuramente contiene i due biglietti per Italia-Galles che avevo richiesto per lei e... Gianluca, sì.

<<Grazie mille mister, davvero!>> esclamo e inizio a correre velocemente verso i dormitori scontrandomi anche con qualcuno ma non faccio la minima attenzione a chi possa essere.

<<Sì!>> urlo non appena entro in stanza non accorgendomi che Domenico è seduto sul suo letto che mi guarda stranito mentre inizio a riporre l'essenziale per questo viaggio in giornata.

<<Scusa un attimo, ma cosa stai facendo?>> mi chiede scrutando ogni mio movimento.

<<Il mister ha detto che posso andare da Annalisa! Oggi ha la maturità>> spiego tutto al mio compagno di stanza e lui non fa altro che sorridere ed essere felice per me <<Se qualcuno chiede, puoi spiegare tu?>> aggiungo.

<<Sì, non ti preoccupare, ora muoviti che sono già le 7!>> risponde dandomi una pacca sulla spalla per spingermi in bagno.

Mi infilo una maglietta nera e un paio di jeans chiari, scarpe, cappellino e scappo. Durante il tragitto, però, mi imbatto in Manuel e Matteo che ovviamente mi fermano.

<<Ehi, ehi, ehi! Non scappare!>> esclama il riccio facendomi fermare.

<<Ciao ragazzi>> li saluto sperando capiscano che sono di fretta.

<<Dove vai? E soprattutto perché sei vestito bene e non da allenamento?>> mi chiede sempre lui, non si fa mai i fatti suoi.

<<Vado da Annalisa>> rispondo non riuscendo a trattenere un sorriso <<Oggi ha la maturità>>

<<E il mister ti lascia andare?>> chiede Matteo altamente stupito. Io annuisco semplicemente.

<<Dai allora, vai>> dice sempre Matteo e, dopo essermi guadagnato una spinta da parte di Loca, li saluto con la mano ed uscire veramente stavolta.

Annalisa's pov

La sveglia segna le 8 ma io non ho chiuso occhio tutta notte. Gianluca è rimasto sempre qua e abbiamo passato questa notte insonne a parlare, scambiarci coccole, e qualche bacio, e studiare, soprattutto questo.

Ieri sera dopo cena, mi ha chiamata Giacomo, siamo stati in chiamata per più di un'ora ma non è servito a calmare la mia ansia e lui lo aveva sicuramente capito perché cercava di cambiare discorso ogni due secondi. Quando, però, gli ho detto di dover staccare poiché di lì a poco sarebbe arrivato Gianluca, si è improvvisamente rabbuiato, penso non gli piaccia molto il rapporto che sto instaurando con il suo amico.

<<Anna...>> sussurra il romano al mio fianco quando sente che inizio a muovermi incessantemente nel letto. Ha iniziato a chiamarmi con questo soprannome "Anna", hanno sempre abbreviato così il mio nome e non mi ha mai fatto sentire speciale. Solo "Nali" ha un posto speciale nel mio cuore e ovviamente "Lisetta" altrimenti Loca si arrabbierebbe se dicessi che è brutto.

<<Dimmi>> rispondo.

<<Cosa fai?>> mi chiede con la voce impastata dal sonno, alla fine alle 6:30 siamo ceduti e poco più di un'oretta di sonno ce la siamo fatta, ma presentarsi ad un esame in queste condizioni non so se sia il massimo.

<<Mi sono svegliata, se non ti dà fastidio accendo un po' la tv>>

Lui in risposta scuote la testa e poi allarga le braccia in modo che io possa accoccolarmi di nuovo a lui, proprio come stanotte.

E così facciamo arrivare le 10 e iniziamo a prepararci per essere a scuola alle 11.

***

Le undici sono, purtroppo, arrivate e sto aspettando che sia il mio turno per l'orale.

Quanto vorrei che Giacomo fosse qui, manca solo lui, sono venute persino le mie sorelle il che è tutto un dire.

La mia fortuna, però, sta nel fatto che siano in ritardo e la persona prima di me sia appena entrata, questo quindi significa che ho ancora una mezz'ora di tempo per ripassare tutto il mio discorso sulle varie materie.

Sembra che il destino non voglia collaborare, però, quando il mio telefono inizia a squillare mostrando una chiamata di Giacomo.

<<Ciao Nali!>> esclama non appena rispondo con il classico "pronto".

<<Ehy...>>

<<Come va?>>

<<Insomma, almeno sono in ritardo>>

<<Beh, dai. Pensi di essere pronta?>>

<<Verità? Per niente>> sbuffo una risatina.

<<E come mai? Sapevi già tutto prima che io partissi>>

<<Lo so... ma stanotte non ho chiuso occhio, mi sono addormentata alle sei e mezza>>

<<Dai... andrà bene sicuro. Vorrei tanto essere lì>>

<<Anche io vorrei che tu fossi qui>>

<<Ho provato fin dall'inizio a chiedere al mister ma sai che è più facile vincere una coppa che convincerlo>>

<<Mhmh. A proposito lì com'è la situazione?>>

<<Mh? Tutto bene, direi>>

<<Cosa state facendo?>>

<<Ehmm, ehm. Stiamo, stiamo per iniziare allenamento, sì>>

<<Giacomo... tutto bene? Sei strano>>

<<Io? Io strano? Assolutamente no!>>

<<Mh, se lo dici tu...>>

<<Sì, stai tranquilla. Mi chiami appena sai qualcosa?>>

<<Certo, sarà la prima cosa che farò>>

<<Mi raccomando, Nali. Spacca tutto, ti voglio bene>>

<<D'accordo... anche io tanto>>

E la chiamata finisce così. Solo a me è sembrato troppo strano?

Faccio in tempo ad aprire il libro di informatica e mi chiamano dentro l'aula.

Abbraccio i miei e le mie sorelle, lascio un bacio sulla guancia a Gianluca e scappo sperando di uscire con almeno un 80. 

L'amore tra un libro e un calcio d'angolo || a Giacomo Raspadori storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora