Home, sweet home

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erano entrambi stupiti di vedermi li davanti a loro 

<cosa ci fai in piedi dovresti riposarti> disse Remus scattando in piedi ed avvicinandosi

<già eppure faccio lo zombie per casa> risposi sarcastica

Mi sedetti quindi in una poltrona mentre squadravo mio padre intento a fissarmi

<ho qualcosa in faccia?> chiesi quindi in maniera spontanea

Lui continuò a guardarmi come a cercare qualcosa come un particolare.

<Sei identica a tua madre> disse poi con un fiato

<wow particolare come dettaglio, non me lo ha detto mai nessuno sai?> dissi poi ridendo quasi di gusto

< già effettivamente credo che quasi chiunque te lo abbia detto> disse poi ghignando anche lui

Remus prese e andò a fare una cioccolata calda, del resto lo sentivo litigare con il fornello del fuoco.

<bhe ecco io...> iniziò quindi mio padre alquanto confuso su come continuare

< sei stato richiuso per quasi tutta la mia vita se non sai cosa dirmi non te ne faccio una colpa> dissi poi seria vedendo la difficoltà

<non pensavo sarebbe stato semplice lo ammetto> disse poi continuando

Remus ci raggiunse con 3 cioccolate, appena le appoggiò vidi quasi della gelosia negli occhi di mio padre, forse per la scioltezza con cui io e Remus ci comprendevamo a prescindere da quello che ci accadeva intorno

< io vorrei, ecco  chiederti delle cose> disse mio padre di punto in bianco mentre fissavo il camino acceso da Remus perché avevo osato dire di avere i brividi.

< certo chiedimi pure> dissi poi tenendo le gambe vicino al corpo su quella poltrona ormai usurata dai miei anni di letture davanti al cammino

<dove ti avevano portato?> chiese quindi la fatidica domanda 

<bhe in un bellissimo posto, se non sei raccomandato da un mangiamorte> dissi fissando la tazza

<l'orfanotrofio sul precipizio?> disse poi con terrore negli occhi

<ho azzeccato la descrizione allora> dissi poi

< come ci sei uscita? cosa ti hanno fatto e perché a nessuno è venuto in mente quel posto?> disse poi ancora confuso 

Lo guardai con sguardo vuoto e fermo< non ci hai pensato nemmeno tu dopo che mamma è morta giusto? > dissi poi con anche un po' di cattiveria

Era anche colpa sua del resto se non ho potuto avere un'infanzia felice.

< io ero fuori di me non pensavo lucidamente, non avrei mai creduto che quel posto fosse reale>

< e le persone che non mi conoscevano dovevano pensarci? > dissi continuando con la cattiveria che saliva sempre di più

<Me ne faccio una colpa anche senza che tu me lo dici> disse quasi alzando la voce

< allora perché hai chiesto?> dissi anche io alzando la voce definitivamente

< perché sei mia figlia e le cose che ti riguardano le voglio sapere, voglio sapere cosa ti è successo perché non sono riuscito a proteggerti e quindi adesso che posso cerco di fare il possibile> disse alzando la voce sfogando quel pensiero che si portava da un po'

< ecco, questo è come inizia un rapporto> dissi poi continuando a sorseggiare la mia cioccolata

Lui mi guardò stupefatto

La fenice dei black - la figlia di Sirius BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora