CAPITOLO 15

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È stata una giornata di merda e voglio solo tornare a casa.

Ho dormito per tutte le tre ore seguenti, la campanella suona e mi alzo senza neanche rivolgere uno sguardo a Dan.

Vorrei parlargli di Kate ma preferisco aspettare domani, per non creare altri problemi che non ho voglia di risolvere.

Prendo la borsa e esco velocemente dalla classe per non sentire i commenti che fanno Vivian e le sue amiche oche.

"Senti un po' sfigata, non pensare che la prossima volta ti lasci fare una cosa del genere ai miei poveri capelli!" dice Vivian prendendomi per il braccio e spingendomi via.

Non la sopporto più, ho deciso di non ascoltare più quello che dice e di lasciare perdere, gliel'ho fatta pagare e adesso penserò ai fatti miei

Uscendo nel corridoio vedo la preside parlare con Kate invitandola ad entrare nel suo ufficio, mi fermo e osservo la scena.

Kate le rivolge uno sguardo furioso ma allo stesso tempo triste.

Scuoto la testa e mi comincio a imporre di non farci caso e continuare per la mia strada... ma la tentazione è troppo forte.

Appena Kate supera la porta della presidenza, corro senza farmi notare verso la sedia posta fuori dalla porta, mi siedo e comincio a sbirciare oltre il vetro della presidenza.

Vedo Kate che parla con la preside gesticolando freneticamente con le lacrime che le colano dal viso e che incrociano le sue mani.

Perché mi sto preoccupando così tanto? In fondo neanche la conosco, mi ha trattato anche male.

Ad un tratto sento un click e vengo abbagliata da un flash fortissimo.

"Perfetta!" sento dire ancora abbagliata dal flash.

"Ma che cavolo fai?!" dico arrabbiata alzandomi velocemente dalla sedia presa dall'imbarazzo.

"Scusa Linnie ti ho spaventata?", solo dopo capisco che è Dan.

"No...Ehm scusa pensavo fosse qualcun altro" dico ancora più imbarazzata.

"Avevi un espressione fantastica e dovevo farti una foto" dice guardando la foto.

In effetti è uscita proprio bene.

"E' una bellissima foto, Dan!" dico contenta e anche un po' sollevata, non mi ha fatto domande su cosa ci facevo seduta a sbirciare nell'ufficio della preside.

"E' la modella che è bellissima!" dice guardandomi negli occhi per un secondo e avviandosi poi verso l'uscita della scuola.

Rimango basita di fronte alle sue parole e prima di uscire da scuola rivolgo ancora uno sguardo veloce dentro l'ufficio della preside, nessuna delle due è seduta.

Dove sono finite? Non le ho viste uscire!

Mi alzo pensierosa e abbasso lo sguardo.

Sento la porta aprirsi e Kate mi finisce addosso facendomi cadere con il sedere sul pavimento.

"Cosa cazzo stavi facendo?!" dice guardandomi infuriata.

"Kate! Calmati, chiedile immediatamente scusa!" dice la preside guardandola con un aria di rimprovero.

"Scusa..." dice con un sorriso forzato prendendo la sua borsa e uscendo, urtando la mia spalla con la gamba.

Mi rialzo e raccolgo le mie cose sparse sul pavimento.

Esco dall'uscita velocemente senza farmi notare e Dan mi viene in contro, "Tutto ok Linnie? Ho visto la scena mentre ero fuori".

"Senti Dan sto bene, ora lasciami in pace!"

"Linnie! Vuoi venire da me? I miei non ci sono e pensavo di studiare insieme per la verifica di geografia"

Non me la sento di uscire oggi, voglio solo stare a casa e riposarmi dopo questa giornata del cazzo...

D'altro canto la proposta di Dan è fantastica, almeno avrei un po' di tempo per stare con lui e parlare.

"Ok" dico con tono insicuro, Dan sgrana gli occhi e comincia a farfugliare tutto felice.

Ciò significa che ci tiene davvero a me, vederlo così felice mi fa arrossire e faccio una piccola risata senza farmi vedere, metto la borsa sulla spalla e insieme ci avviamo verso la metropolitana.

Sento che sarà una giornata fantastica.

Dopo il viaggio in metropolitana mi sento stanchissima e sento la testa leggera, colpa del poco cibo che ho nello stomaco e che devo ancora vomitare.

"Allora oggi studiamo geografia o preferisci fare matemat... Linnie!!"

La testa sbatte contro l'asfalto e mi ritrovo nel buio delle mie palpebre chiuse.

Sento una voce che chiama il mio nome e subito dopo mi trovo in piedi e in lontananza vedo un gruppo di persone riunita in cerchio, ma che sta succedendo?

"Fermi, sono un medico lasciatemi passare!" sento oltre la folla.

Cerco di avvicinarmi e vedo arrivarmi in contro un uomo, se non si ferma mi butterà per terra, magicamente sento una sensazione di vuoto e chiudo gli occhi.

L'uomo mi attraversa e mi sento di nuovo me stessa.

Ci sono io stesa a terra, vedo Dan che si passa una mano tra i capelli, come fa quando è nervoso.

"Linnie svegliati!" dice urlando e scuotendomi il viso.

"Dan! Sono qui! Che cosa sta succedendo??" sembra tutto così reale...

Si ferma e si guarda attorno ma non mi parla, non riesce a sentirmi, come è possibile, perché una parte di me è qui e il mio corpo è steso per terra?

Dan si alza e viene verso di me mentre io continuo a urlare il suo nome, sperando mi senta.

Alza una mano e mi guarda negli occhi, mi accarezza una guancia e chiudo gli occhi... Mi lascio andare alla sua carezza e per un momento tutto comincia a girare.

Uno spiraglio di luce si apre davanti a me, sono distesa a terra e la folla che c'era prima mi guarda preoccupata.

Dan è in piedi e muove la mano fissando il vuoto, dove ero prima.

Un ragazzo chiama Dan e subito corre verso di me passandosi ancora la mano nei capelli castani.

Mi fissa con i suoi occhi color cioccolato e mi chiede se sto bene.

"Linnie, stai bene? Sei svenuta all'improvviso e mi sono subito preoccup..." lo interrompo e gli metto la mano sugli occhi spingendolo via ridacchiando mi alzo con l'aiuto delle persone attorno a me.

" La tua ragazza deve andare in ospedale, è completamente disidratata" dice un uomo, presumo il medico, a Dan.

La tua ragazza? Divento subito rossa e mi sento mancare il fiato.

"Sto bene, davvero. Ora andiamo a casa" dico a voce bassa nell'orecchio di Dan, sorride.

"La mia ragazza sta bene e non c'è bisogno dell'ospedale, grazie comunque!" dice velocemente afferrandomi il braccio.

Neanche il tempo di chiedergli spiegazioni e mi ritrovo in groppa sulla sua schiena in corsa verso casa sua, è questo che mi piace di lui, sa sempre stupirmi e a volte sa farmi battere forte il cuore.

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