Capitolo 8

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Y/N'S POV:

Siamo atterrati sabato mattina a Seoul. Ho passato la domenica a dormire, e non mi sono ancora ripigliata del tutto da questi benedetti fusi. Il resto della settimana è passato molto velocemente, siamo tutti pieni di lavoro. Devo ammettere che sono molto fiera dei miei ragazzi, vedo che stanno imparando molto in fretta. Mi sento quasi come una mamma chioccia nei loro confronti, ed è davvero una novità per me. In genere faccio fatica a rispondere per me stessa, figurarsi anche per gli altri.

Namjoon è stato presissimo, o ha fatto finta di esserlo, e mi ha rivolto la parola sì e no poche volte. Da quando siamo tornati dal viaggio è più severo, non gli sfugge neanche un mio minuscolo errore lavorativo. Mi riprende, mi bacchetta e mi lancia occhiate assassine. Insomma, simpatico come suo solito. Ormai ci sono abituata e la cosa non mi colpisce più di tanto. Peccato però, speravo che a New York fossimo diventati più amichevoli. Si vede che mi ero sbagliata.

L'ufficio è molto agitato, anche per la festa aziendale che si terrà venerdì sera: a quanto pare si va a ballare. Ennesima attività comune, come sempre fondamentale per un clima disteso in azienda. Veramente a Londra la cena di Natale bastava e avanzava a tutti, e in genere ogni anno ognuno cercava di inventarsi qualche scusa per svignarsela. Si verificava sempre un tasso d'incremento statisticamente inspiegabile di raffreddori mortali, polmoniti fulminanti, lutti familiari o allagamenti casalinghi, proprio in concomitanza con la temutissima cena aziendale. A Seoul sono invece tutti pazzi per questi tipi di avvenimenti che organizzano almeno 5 o 6 volte l'anno. Deprimente.

Sun Jung brilla di luce propria all'idea della festa, vedo che è elettrizzata e cerco di giustificarla con la sua giovane età. Quando arriverà vicina alla trentina anche lei probabilmente non sarà più così festaiola.

«Y/n, cosa ne dici se andiamo insieme a fare shopping per la festa durante la pausa pranzo?» mi chiede con un sorriso di vera gioia sul suo bel visetto.

Sono così colpita dal suo entusiasmo che non posso fare altro che accettare di farmi trascinare. Entriamo velocemente in una serie di negozi molto alla moda, Sun Jung scorre velocemente e con mano esperta una serie di scaffali. Questa sì che è una sorpresa.

«Sono già passata i giorni scorsi ad ispezionare tutto. So esattamente cosa ci dobbiamo provare» mi dice. Non immaginavo fosse così determinata. Ma non doveva essere timida?

Lei si prova un bel vestito verde svolazzante che le consiglio di prendere, mentre mi porge un mini abito blu scuro cortissimo con una serie di brillantini sulla scollatura. Dico, non penserà mica di farmi indossare una cosa simile? Sono un tipo modaiolo, ma non ho mai osato mettermi certi capi. Ritengo di aver perso la mia opportunità oltre 10 anni fa, ora sarebbe davvero ridicolo conciarmi in maniera simile. La mia collega è però molto determinata e in qualche modo riesce a convincermi a provare il minuscolo capo, che, lo ammetto, mi sta alla perfezione. Eccezion fatta per i chilometri di gambe che lascia scoperto.

«Assolutamente indecente» dico seria.

«Ma no, è perfetto!» ribatte Sun Jung con un tono che non ammette repliche.

«Scherzi, vero? Mi arresteranno nel momento in cui uscirò di casa, conciata in questo modo!» Credo che in Corea siano persino più tradizionalisti che in Inghilterra riguardo a certi look.

«Io fossi in te lo metterei, finché sei ancora in grado.»

La sua osservazione è davvero impertinente, ma va a segno. Così decido di fare una pazzia: compro il vestito dopo circa venti minuti di insistenza da parte della mia giovane collega.

Più tardi sono a casa che mi preparo per la festa; per una volta voglio fare effetto, così mi trucco con attenzione, mi asciugo accuratamente i capelli arricciando qualche ciocca che mi incornicia il viso. Per questa sera li lascerò sciolti, cosa che non faccio quasi mai. Mi infilo il nuovo vestito e cerco nel mio armadio le scarpe più adatte: ho proprio un paio di sandali bluette con tacco alto adatti all'occasione. Infine, vergognandomi abbastanza, mi infilo un cappottino beige e attendo con pazienza che Adam passi a prendermi. Questo pomeriggio si è offerto di passare in taxi e io ho accettato. Namjoon invece si è letteralmente volatilizzato a causa di non meglio precisate riunioni, così mi sono detta che non era il caso di andare da sola.

ℂ𝕠𝕞𝕖 𝕀𝕟𝕔𝕚𝕒𝕞𝕡𝕒𝕣𝕖 ℕ𝕖𝕝 ℙ𝕣𝕚𝕟𝕔𝕚𝕡𝕖 𝔸𝕫𝕫𝕦𝕣𝕣𝕠 {Nam x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora