Capitolo 2

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Y/N'S POV:

Le ultime due settimane sono passate con una velocità stupefacente. Mi sento come una condannata a morte che aspetta il suo aguzzino e non ha avuto il tempo per prepararsi mentalmente al dramma. Credo di aver capito solo ora che cosa ha provato Maria Antonietta mentre attendeva che la portassero fuori ad affrontare la ghigliottina. Non è una sensazione piacevole.

Negli ultimi giorni ho fatto le valigie, impacchettato tutte le mie cose, subaffittato il mio appartamento.

Tecnicamente sono pronta a partire, psicologicamente non potrei sentirmi peggio.

Il mio geniale piano per farmi rimanere a Londra non ha dato i suoi frutti sperati. Edward si è completamente tirato indietro, e tutte le mie lacrime non sono riuscite ad impietosirlo. Ad un certo punto ha iniziato proprio ad evitarmi. Vile!

Tuttavia la mia più grande speranza era davvero Namjoon, ironia della sorta. Ero convinta che piuttosto che farmi partire per Seoul si sarebbe tagliato un braccio.

E non per usare un eufemismo.

Una parte di me era certa che non me ne sarei mai andata. Nonostante tutto, dentro di me ero tranquilla. Qualcosa doveva pur accadere.

Purtroppo le cose hanno preso una piega inaspettata quando, durante un incontro casuale in ascensore, Namjoon mi ha comunicato che ha cercato di smuovere le acque dopo la nostra conversazione al ristorante, ma che la società non aveva minimamente intenzione di cambiare idea. A quanto pare lui si è lamentato della mia scelta con il suo capo, ma non è servito a niente. Uscendo dall'ascensore mi ha guardato a malapena mentre mi diceva «Si rassegni signorina Jones, io l'ho già fatto. E le assicuro che tra noi due quello che deve mandar giù il boccone più amaro sono io.»

Verme schifoso, mai che perda un'occasione per insultarmi.

Dopo quell'episodio per qualche giorno ho pensato seriamente di licenziarmi, ma la verità è che mi è mancato il coraggio per una presa di posizione simile. E lentamente, una parte di me si è arresa all'evidenza ed ha iniziato a fare le valigie.

Ed ora eccomi in macchina con i miei genitori mentre mi dirigo all'aeroporto, come se stessi partendo per il campeggio degli scout o qualcosa di simile. Mia mamma ha deciso di accompagnarmi con la scusa di salutarmi, ma io so bene che in realtà non si fida: pensa che potrei decidere di scappare all'ultimo momento, e forse ha ragione. In ogni caso è terribilmente imbarazzante essere a spasso con mamma e papà alla mia età.

E per di più visto che sto partendo per lavoro!

Dovrei avere un bellissimo fidanzato che mi accompagna, anzi, che mi impedisce di partire perché non può vivere senza la mia elettrizzante presenza nella sua vita. Ma, ahimè, oggi non c'è nessun principe azzurro al mio fianco. Ora che ci penso, non c'è mai stato: solo rospi che sono rimasti tali.

Jennie è passata questa mattina prima di andare in ufficio per darmi il suo regalo d'addio, tutta la collezione dei romanzi di Jane Austen. La mia amica sa quanto io ami la Austen e in un momento simile l'ho trovato un pensiero davvero carino. Mi ha detto che mi avrebbe scritto ogni giorno un'e-mail e che avrebbe tenuto le dita incrociate per me. Come se bastasse. Neanche il mago Merlino in persona potrebbe inventarsi una magia capace di aiutarmi a sopravvivere a Seoul.

In ufficio tutti sono stati molto teneri. Mi hanno organizzato una festicciola molto divertente per salutarmi, ma la cosa mi ha solo depresso ulteriormente.

Ho dovuto liberare la mia scrivania, ho svuotato i cassetti e tolto i miei gadget.

Mi è sembrato così incredibilmente definitivo, come se si trattasse di un per sempre.

ℂ𝕠𝕞𝕖 𝕀𝕟𝕔𝕚𝕒𝕞𝕡𝕒𝕣𝕖 ℕ𝕖𝕝 ℙ𝕣𝕚𝕟𝕔𝕚𝕡𝕖 𝔸𝕫𝕫𝕦𝕣𝕣𝕠 {Nam x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora