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Amelia's pov.

"Il Distillato della Morte Vivente è una pozione estremamente potente che manda chi la beve in un sonno paragonabile alla morte." giro oziosamente pagina mentre martello i polpastrelli sulla scrivania in legno scuro, quasi nero: "Per la sua preparazione occorre un calderone di misura standard, preferibilmente in peltro, un contagocce..." leggo i primi oggetti a voce alta, poi il tono si spegne e continuo a ripetere il resto nella mia mente anche se questa non sta ormai prestando attenzione alla lezione di pozioni da minuti.

"Amelia?" sollevo lo sguardo su Cameron che è seduto dall'altra parte del tavolo: "Scusa Cam è che sono... stanca." richiudo il libro di pozioni e osservo attentamente le mie dita che continuano a tamburellare sulla superfice liscia: "Stiamo studiando da quasi due ore, a questo punto abbiamo veramente bisogno di una pausa." lo guardo rassegnata: "Sì, ma non abbiamo tempo e lo sai." "C'è sempre tempo per una pausa 'melia." alzandosi fa un cenno del capo verso la porta, raccolgo svogliatamente i pochi libri che abbiamo sparso sul tavolo ed esco insieme a lui dalla biblioteca.

Nonostante non gliene faccio una colpa Scorpius è generalmente assente, anche quando siamo insieme è come se lui non ci fosse, come se per la testa avesse mille pensieri che non gli danno l'opportunità di considerare altro, me per esempio: me che sono stata catapultata in una nuova scuola, con nuovi compagni e altrettante nuove preoccupazioni solamente per lui. È l'unica persona che mi rimane dei tempi di Hogwarts insieme a... Cameron. Cam mi è stato indispensabile in questi due anni; è risaputo che io non sia una persona che riesce a stringere amicizia facilmente: lui mi ha presento i suoi amici, mi ha fatto ambientare nella nuova scuola, mi ha fatto tranquillizzare quando non credevo fosse possibile. Avevamo già un bel rapporto prima di adesso ma quest'occasione ci è stata utile per consolidarlo, per farmi rendere conto veramente di chi ci tiene a me.

Ho spesso incolpato il tempo, le condizioni meteorologicamente sfavorevoli di Durmstrang, per le lettere che non ho mai ricevuto. Non mi sarei certamente aspettata di vederli in massa venirmi a fare visita così lontano da Hogwarts ma non avrei creduto a nessuno che mi avesse detto che i miei amici, o almeno quelli che definivo tali, consapevoli di dove mi trovo, non mi avrebbero scritto neanche una misera lettera se mi fossi allontanata da loro all'improvviso. Mi ripeto che è meglio così, che è meglio rimuovere il veleno dal corpo prima che questo si diffonda, che è stato un bene scoprire adesso, e non in futuro, di chi posso fidarmi.

"Dove hai voglia di andare?" domando non essendo ancora a conoscenza della nostra meta. Distoglie lo sguardo dal tappeto rosso che risalta sul pavimento in pietra che amplifica il rumore dei nostri passi per tutto il corridoio, per posizionarlo su di me e sorridermi: "Un po' ovunque." risponde alzando le spalle: "Non è la risposta che cercavo." svolta alla sua sinistra, lo seguo per la strada che ha deciso di prendere, ma appena imboccato il nuovo corridoio lo vedo appoggiato ad una parete proprio in mezzo a due fiaccole appese al muro con la funzione di illuminare la strada: "Dimmelo tu allora." sorride: "Potremmo andare ovunque, anche via da qui se volessimo." alzando gli occhi al cielo ricomincio a camminare convinta mi verrà dietro e così fa: "E dopo essere fuggiti possiamo rifugiarci nella terra degli unicorni." mi raggiunge e siamo di nuovo uno affianco all'atro, in questi mesi ho acquistato un po' di centimetri, ora riesco ad arrivargli al mento: "Non l'avrei definita proprio una fuga ma se tu volessi andare dagli unicorni non opporrei resistenza." mi supera, apre la porta in legno battuto facendomi uscire per prima. Il freddo tipico di Durmstrang mi colpisce il volto, all'interno del castello le fiaccole che arricchiscono i muri in pietra grigia assumono anche la funzione di scaldare l'ambiente perciò lì non si sente quasi mai freddo, ora mi rimprovero per non essermi portata dietro un cappotto e se ne avessi avuto l'occasione anche una sciarpa.

"Era questa la tua grande idea Greengrass." alzo la voce per sovrastare il rumore del vento pungente: "Farmi morire assiderata!" mi stringo al petto i libri di Pozioni e Arti Oscure come se potessero riscaldarmi. Cam sorride anche se gli viene difficile per il freddo che colpisce anche lui quando esce dalla scuola: "Quello solo se ci sarebbe stato tempo." riapre la piccola porticina da cui siamo usciti, una porta secondaria del modesto castello, e mormora un Accio muovendo appena la bacchetta. Ora nelle mani stringe due cappotti rosso fuoco, quelli che fanno parte della divisa della scuola. Ne afferro immediatamente uno indossandolo all'istante. Anche le divise sono diverse da Hogwarts, mentre lì c'erano sia quelle con la gonna che quelle con pantaloni, nella nuova scuola indossiamo tutti i pantaloni di un color marrone scuro, simile alla tonalità del tronco di un mogano: "Ti ringrazio." mormoro con una smorfia divertita.

Ovunque io siaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora