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Stringo la mano all'uomo che mi sorride, poi guardo l'agente accanto a lui e le faccio un cenno con il capo che lei ricambia.
Nick Fury: Dobbiamo iniziare ad andare il viaggio dura al massimo quattro ore il Jet ci aspetta sul tetto già pronto a partire
Io: No mi scusi, io non mi schiodo da qui...
Nick Fury: Non ti preoccupare per il funerale di tua madre ci penseremo noi, lo so che sei scossa ma ora dobbiamo andare
Io: Ma chi è lei Mr. Sensibilità? Mi sa che lei non ha capito io non mi muovo da qui finche non mi direte dove mi volete portare!
Maria Hill: La dobbiamo portare a New York, finché non troviamo un'altro tutore, lei dovrà alloggiare con suo padre e tutta la squadra degli Avengers alla Stark Tower

Sgrano gli occhi incredula, che vorrebbe a dire tutto ciò?
Io: Devo prendere le mie cose, il mio cane...
Maria Hill: Non ti preoccupare, gli agenti si occuperanno pure di questo
Dice con tono dolce accennando ad un sorriso tenero e accogliente; ci dirigemmo verso l'ascensore, mi volto indietro incerta, impaurita. La tristezza mi attraversa il petto, ho appena perso mia madre...

Trattengo le lacrime, ma sento che potrebbero percorrere il mio viso da un momento all'altro; mi pizzico la mano per reprimere il tutto e seguo i miei accompagnatori.

Entriamo in ascensore e iniziamo a salire verso l'ultimo piano, c'è un silenzio a dir poco imbarazzante; dal riflesso delle pareti di ferro vedo lo sguardo preoccupato che Mr. Simpatia e l'agente Hill si lanciano

Le porte si aprono, Fury mi sorpassa ed inizia a parlare con un altro agente
Hill: Stai bene?
Io: Ho appena perso mia madre, no non credo di stare pienamente bene
Hill: Scusa ho fatto una domanda stupida
Io: È okay

Salgo sul Jet, Fury mi passa un paio di cuffie e mi raccomanda di allacciare la cintura, iniziamo a decollare; non sono mai salita su un aereo e la sensazione che provo è strana, mi attacco al braccio del sedile e chiudo gli occhi.

* 3h 30m dopo

Hill: Elizabeth?
Io: Si?
Hill: Se guardi fuori dal finestrino, inizierai a vedere le prime luci di New York

Seguo il suo consiglio e volto la testa, tutte le mille luci sembrano stelle, mia madre mi raccontava sempre di come fosse bella New York, ho sempre desiderato andarci, sicuramente in altre circostanze

Il jet inizia ad abbassarsi, sono agitata, il piede mi trema e come al solito prendo una ciocca di capelli e inizio a pettinarli con le dita.

Pilota: Pronti al atterraggio
Fury: Jarvis preparare la piattaforma di atterraggio

Scendo dal Jet, da lontano sporgo delle persone che mangiano serenamente, ridendo e scherzando.
È li, un genio miliardario, da quel che so playboy e filantropo, mio padre.
Si proprio la persona che ci ha visto, si e alzato e con una camminata spavalda ha aperto la porta di vetro

Tony: Ma guarda un po' chi ha deciso di unirsi a noi
Fury: Dobbiamo parlare...
Tony: E di cosa, se posso permettermi?
Fury mi fece cenno di avvicinarsi, il cuore mi pulsa interrottamente, mi chiudo la felpa e mi tiro le maniche per coprire le mani
Fury: Tony lei è
Tony: Lizzie...
Venne di fronte a me e mi scruto dalla testa ai piedi
Tony: Sei uguale a tua madre, quanti anni hai ora, tredici?
Sono ammutolita non riesco ad emanare suoni, lo sto fissando come un ebete , vai Lizzie come prima impressione sei forte, yuppy yee
Io: Ehm nno, be in realtà ehm
E che cazzo ripigliati!
Io: Ho sedici anni, Signor Stark
Tony: Mh Signor Stark, di cosa dobbiamo parlare ?
Fury: Non qui
Tony: Si va bene, come sta Caroline?
Fury: È proprio di questo di cui dobbiamo parlare

Io: È morta
Dico sussurrando, ma abbastanza chiaro per farmi capire, abbasso lo sguardo.
No, non farlo, non piangere trattieni, trattieni finche nessuno potrà vederti.

Tony: Come scusa
Io: Ha avuto un infarto, qualche ora fa...
Rialzo lo sguardo con gli occhi ormai lucidi e fisso l'uomo di fronte a me
Tony: Merda!
Fury: Possiamo discutere dentro per favore?
Tony: Si si certo, ehm hai già mangiato?
Io: No...
Mi prende la mano e un brivido mi percorre la schiena la schiena, entriamo nella sala e tutti si girano; riconosco subito Steve Rogers, Natasha Romanoff, Clint Barton, Bruce Banner e Thor, tutti gli altri li ho già visti ma non mi ricordo bene i nomi...

Tony: Un altro piatto di Paprikash per la ragazza
Steve: Hai dimenticato la parolina magica in macchina
Tony: Non è il momento...
Una ragazza dai capelli rossi si alza e mi allunga il piatto
Io: Grazie..
Cavolo, lo sai come si chiama è quella super potente con i poteri sta fighi be lei lo è ma i suoi poteri lo erano ancora di più, aspe perché sorride..
Wanda: Sono Wanda e grazie
Io: Prego, credo
Wanda: Maria, ne vuoi un po' anche tu
Hill: No grazie
Wanda: Ho capito
Apre uno sportello e prende una scatoletta dove inserisce un po' di cibo
Wanda: Ricordatela!
La Hill sorride ma poi torna subito seria
Bucky: Vieni ti faccio spazio
Io: Grazie
Bucky: Piacere, sono Bucky
Io: Ehm...Elizabeth per gli amici Lizzie
Bucky: Hey Lizzie, mi piace Lizzie
Tony: Lei però non è tua amica, Buchanan Barnes
Dice Tony alle mie spalle con tono rigido
Tony: Signori lei è Elizabeth Sommers, mia figlia e da oggi la vedrete ogni giorno...
Bucky: Che fortuna...
Tony: Fossile n2 lei ha solo sedici anni, toglitelo dalla testa okay!

Mangio l'ultimo pezzo di pollo e poi poso in piatto nel lavello; Tony si avvicina a me e appena mi giro ricevo un abbraccio

Tony: Non sono una persona molto affettiva, puoi considerare questo come primo ed ultimo abbraccio...
Io: Okay
Tony: Sai tua madre è stata la prima donna che ho amato sul serio
Io: Davvero?
Tony: Già, eravamo compagni al college, ci siamo conosciuti prima della morte dei miei genitori, i tuoi nonni...

Lo guardo, pure lui ha gli occhi lucidi
Tony: Ma non voglio annoiarti con questi racconti, inoltre così perdo tutto il mio fascino...
Si schiarisce la voce
Tony: Hey vedova, non è che mostreresti a Lizzie la sua stanza, lo farei io ma l'ultima volta che mi sono avvicinato a li mi sono ritrovato un spazzola in testa!
Nat: Si nessun problema

Natasha apre la porta e mi fa cenno di entrare
Nat: Vado a prenderti una mia maglietta per la notte
La guardo preoccupata e con una leggera colpa negli occhi
Nat: Tranquilla, tanto orami le mie ghiacce non sono più mie, ma nostre!
Io: Ti ringrazio

Mi sdraio a pancia in su a fissare il soffitto; questa ora era casa mia, come fa ad essere successo tutto così in fretta? Sta mattina mangiavo i cereali al miele con mia mamma mentre guardiamo il mare ed ora l'unica cosa che vedo sono le luci della città e il rumore che essa emette

Non nasconderti da me Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora