T R A U M A

Opportunità

You're caught in a cycle
You'll never get out
Afraid of your shadow
And living in doubt
But this isn't over
It's only begun
And there is no honor
In giving it all up

'Superhero' - Falling In Reverse

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<AIUTATEMI! AL LADRO!>

Ci girammo.

Vedemmo un uomo incappucciato, vestito di verde scuro correre con una borsa e una signora caduta a terra, probabilmente per lo stratto che gli aveva dato il tipo.

Senza esitare gli corsi dietro, sentendomi dire dalle mie spalle

<NO, ZEKE! FERMATI!>

Non le risposi. Uscii dal parco e presi la stradina che aveva imboccato il ladro. Era a una ventina di metri da me, ma non era proprio un maratoneta.

Neanch'io, a dirla tutta; avevo il respiro affannoso e mi scivolavano gli occhiali dal naso, senza contare la scapola livida che mi dolorava ad ogni passo. Gli intimai di fermarsi con il poco fiato che avevo in corpo, ma niente da fare. A mio vantaggio avevo l'adrenalina del momento, ma non sarebbe durata molto. 

Dopo qualche secondo gli ero già un po' più vicino, e quello non accennava a rallentare. Vidi su un bidone della spazzatura poco più avanti una bottiglia di birra vuota; quando passai da lì la presi e gliela lanciai dietro, colpendogli di striscio la gamba.

Lui continuò imperterrito.

Girato l'angolo che conduceva alla strada principale, lo persi.

Mi guardai in giro; non l'avevo visto bene in faccia. Osservavo i vestiti dei passanti, provando a identificarlo. Chiesi a qualcuno se l'aveva visto, ma nessuno sapeva rispondermi.

Nulla. Sparito.

Tornai indietro. Cazzo, non doveva andare così. Ho fatto una figura di merda con Elisa, e non ho neanche potuto restituire la borsa alla signora. Sono inutile. Devo fare di meglio. Dovevo fermarlo, atterrarlo in qualche modo. Dovevo aiutare quella signora.

Andai verso il parco.

<Zeke, eccoti! Stai bene? L'hai preso?>

<No, no... è scappato...>

Guardavo verso i miei piedi, mi sentivo umiliato.

<Fa niente, dai. Ci hai provato. La signora ora ne stava parlando con i passanti che hanno già avvertito le autorità. Stai tranquillo, l'importante è che tu non ti sia fatto nulla di male>

<Sì ma mi dispiace... se me ne fossi accorto subito l'avrei preso in tempo...>

Mi prese le spalle con decisione e mi fissò negli occhi.

<Ehi. Guardami. Non è una tua responsabilità. Stà calmo. Hai fatto un bel gesto, e anche se non sei riuscito hai comunque dimostrato di essere coraggioso. ...Beh, quello in effetti l'hai dimostrato anche ieri>

Accennò un sorriso e mi chiese

<Ci prendiamo un gelato, ti va?>

<Mh... va bene, dai>

Con i coni in mano, seduti fuori dalla gelateria, mi disse

<Sai, mi sento in vena di essere sincera con te. Sei una persona particolare. E credo di aver capito come sei fatto. Hai un buon senso dell'umorismo, e sei anche coraggioso. Ma scommetto che non sei stato sempre così, dico bene? Se hai combattuto in quel modo, ieri, avrai reagito come a qualcosa che avevi già visto, di cui avevi già avuto esperienza>