LAST STAND

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Faccio un respiro profondo: ormai è ora.

Lancio una veloce occhiata alla mia destra, nella zona dov'è seduto il "pubblico": Draken si tocca il tatuaggio, come cenno d'incoraggiamento, mentre Hakkai mi sorride, facendomi rilassare.

Di fianco a loro, noto Koko con una ragazza.

Aggrotto la fronte, sorpreso.

- È mia sorella- mi informa Inui, seduto nella postazione di fianco alla mia.

- Pensavo non andaste d'accordo- commento, guardandolo.

- Infatti è una stronza: le ho detto di venire per dimostrarle che sono molto meglio di lei, e che Koko sarà talmente concentrato su di me da non degnarla di uno sguardo- dichiara lui.

Rido leggermente.

- Mi sembra un'ottima idea- affermo.

- Attenzione- l'organizzatore dello stage richiama la nostra attenzione - da quando darò il via, potrete iniziare a cucire. Intanto, i lavori che avete svolto in questi mesi verranno osservati dalla giuria, che li valuterà poi insieme all'opera finale. Ricordo che potete usare tutto il materiale che vi abbiamo messo a disposizione, ma ogni aiuto dall'esterno è proibito. Il tema di quest'anno è "casa". Potete partire-.

Lancio un ultimo sguardo ad Hakkai, che continua a sorridermi.

Anche se non è fisicamente attaccato a me, so che è al mio fianco, e questo mi basta.

Faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi, concentrandomi sul lavoro che devo svolgere.

Non potevano scegliere un tema migliore.

Una casa è il luogo dove di solito si passa più tempo nella propria vita, un rifugio dal mondo esterno.

In una casa abiti con altre persone, che a volte ti fanno stare bene, mentre altre ti buttano giù.

Ma quando uno sorride pensando alla casa, è perché intende un luogo dove può essere sé stesso: un posto dove può scegliere se stare comodo, di vestirsi non abbinato, o al contrario mettersi abiti eleganti solo perché ne ha voglia.

Casa è una persona che ti fa sentire te stessa, che ti dà delle braccia sicure in cui rifugiarti quando hai bisogno di un abbraccio, e che è pronta a riempirti d'amore in ogni momento.

Apro gli occhi: so cosa devo fare.

Inizio a lavorare; le mie mani si muovono veloci, come se sapessero già esattamente cosa fare, come se capissero alla perfezione la situazione in cui ci troviamo.

In fondo, io lo so bene chi è la mia casa.

Che siamo in una villa o in un appartamento, al bar o in spiaggia, in moto o in un parco, Hakkai rimane la mia casa.

Non ho bisogno di pensarci troppo: so esattamente cosa voglio fare e trasmettere, e niente mi fermerà.

Finisco il mio lavoro poco prima dello scadere del tempo e lo consegno alla giuria, che ci dà il permesso di fare una pausa mentre valuta i nostri lavori.

- Allora? Com'è andata?- mi chiede Hakkai.

- Ti ho visto super concentrato- afferma Draken.

- Ho fame- mi lamento, e loro ridono.

- In effetti, hai lavorato per ore... Vuoi un biscotto? Angry me ne ha dati un po'- mi chiede Hakkai.

- Si grazie- rispondo, e lui mi passa il biscotto; poi si volta.

- Volete?- chiede a Inui e Koko.

- Sicuro di voler offrire un biscotto al tuo nemico?- commenta il primo.

HAKKAITSUYA-LA MIA CASADove le storie prendono vita. Scoprilo ora