Capitolo 7

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<Non puoi capire Cos, è così bello e così dolce. Dio mio> disse un gioioso Mattia, mentre si toccava le guance formando una buffa posa con la bocca, quasi come quella di un pesce. In quel momento era seduto nel suo letto, la schiena appoggiata alla testiera. Aveva appena finito di mangiare quello che la giovane donna gli aveva portato dalla cucina. Una dolce Cosmary era dall'altra parte del letto, seduta vicino ai suoi piedi. Il piccolo era bloccato da cinque giorni, pieno zeppo di anestetici per sopportare i dolori che, con il passare del tempo, si erano affievoliti. Iniziavano ad esserci delle crosticine che spesso gli procuravano prurito, ma l'amica grazie anche all'aiuto di Christian era riuscita a procurargli una pomata a base di latte e olio, per farglielo passare. Mattia glielo diceva spesso che doveva istruirsi maggiormente in quel settore, era proprio brava a dare consigli sui medicinali.

<Mattia è solo un cliente> disse cauta la ragazza rispondendo al più piccolo. <No Cos, tu non c'eri con me fuori in giardino. Mi ha regalato una rosa per non farmi sgridare da Raimondo. Il giorno prima aveva chiesto di me perché mi aveva visto piangere. Cinque giorni fa ha scatenato il finimondo e si è preso cura di me. Me capisci? E per tutte le volte che è venuto qui non mi ha mai fatto niente> disse gioioso il biondo, l'emozione si sentiva in ogni singola parola. <Questo è lodevole tesoro, sembra proprio un caro ragazzo. Però non mi capacito perché debba venire qui. E poi sai della sua famiglia no?> <La sua famiglia?> la fermò Mattia <No perchè?> chiese titubante. <Te ne parlerà lui quando vorrà allora>. <No Cosmary, non puoi fare così, adesso me lo dici, lo sai che sono curioso> alterando i toni, mettendo un simpatico broncio e incrociando le braccia. <Se alzi la voce così rischi solo che inizio a prenderti in giro> iniziò a ridere la ragazza, per poi dargli un leggero buffetto con la mano sulla bocca. <Dai Cos, fai la seria> cercò di riprendere la ragazza <Matti, se lui non ha detto niente non me la sento di dire qualcosa, sappi solo che ha molti casini> disse tranquilla. <Ah beh, sicuramente non più di me che sto qui> rispose il biondo un po' malinconico e la mora fece una faccia come per dire mica tanto ma questo il più piccolo non lo colse. Poi la ragazza prese il vassoio vuoto e se ne andò non prima di aver detto <Sono contenta per te, tesoro, ma devi stare attento a non scottarti>.

Va tutto bene Cos – pensò Mattia – non succederà niente per cui debba stare male.

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Poco dopo, in un'altra area della struttura iniziarono ad alzarsi delle voci. <Raimondo davvero non mi sembra il caso> disse un Christian leggermente alterato. <Si ma almeno dateci il tempo di spiegare> tentò di prendere parte al discorso Nunzio. I due proprietari erano davanti l'antro della struttura, seduti attorno ad un tavolo in legno che stava sotto ad una lucetta accesa sulla quale ogni tanto andava a sbattere una falena. Avevano invitato il ragazzo a sedersi con loro e gli avevano porto un boccale di birra per rendere l'aria più distesa. <Dai va bene, mi siedo con voi, spiegatemi> annunciò risoluto Christian iniziando a sorseggiare la bevanda <Però fate in fretta>. <Allora ecco..> iniziò Nunzio che venne prontamente bloccato da Raimondo <Parlo io!>. <Si, si scusami parla>. <Allora, facciamo breve la questione> iniziò il proprietario della Casa.

<Per quanto voi siate un cliente assiduo non potete avere la totale esclusiva su Mattia e.-> <Ma-> tentò il ragazzo <Un attimo! Mattia per me è un'ottima fonte di guadagno e si, avete ragione quando dite che ho esagerato la volta scorsa, ma lo penso solo perché non ho avuto entrate monetarie per cinque fottuti giorni. Io con i miei ragazzi faccio quello che voglio, che sia ben chiaro> disse lapidario. <Puoi farci quello che vuoi, ma ricordati che sono delle persone> iniziò ad alzare i toni il moretto. <Non sta a voi dire cosa sono o non sono per me, quindi vi prego di non intromettervi più in certe questioni> dichiarò il più vecchio dei due. <Raimondo, ricordati sempre chi sono! Per stare con Mattia pago bene e anche di più rispetto quello che dovrei, quindi ho il diritto di dire di non trattarlo così, ci siamo intesi?> tentò di chiudere il discorso in suo favore. Raimondo era preoccupato della forza economica dell'altro, ma poi trovò una soluzione al suo problema.

La Casa delle Rose   -Zenzonelli / MatianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora