Capitolo 16

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<Mat-Mattia..> ansimò il moro. Il più piccolo stava dando il meglio di sé mentre lo cavalcava con una ferocia mai vista prima. Quel sedere che stringeva possessivamente con le mani gli stava stritolando il membro, gli si spezzava il fiato ogni volta che Mattia scendeva per inglobarlo in sé. <Mh.MH> un gemito acuto quando venne toccata la prostata del biondo, si innalzò nella macchina.

I loro respiri caldi avevano fatto appannare i vetri, le mani avevano lasciato delle impronte che ancora erano visibili. Stavano scomodi, uno seduto nel posto del conducente e l'altro che lo stringeva con le braccia strette al collo, andava a sbattere continuamente contro il freno a mano, avrebbe lasciato dei segni ma non era importante. Una goccia di sudore cadde dai capelli sulla fronte di Christian e lì il biondo andò ad appoggiare la bocca, scendendo sempre di più fino alle labbra. Si diedero un bacio frettoloso, si mordevano e si ricercavano. <Ti ahh.. ti amo cosiih ta-aanto> <an-anc..> erano tutto un ansimo e grida <anche io Matti, tanh- tanhhtissimo. Ricordatelo semp- cazzoahh>. Gli aveva appena morso il collo, quel piccoletto era un vero seduttore quando ci si metteva. Incontentabile, incontenibile.

<Ci sono Chri.. ci sono>. Il più grande gli avvolse i fianchi con un braccio facendolo alzare e spingendo il suo bacino più forte, mentre l'altra mano era scesa sul membro del più piccolo, andando ad avvolgerlo e accompagnarlo nell'orgasmo che arrivò dopo poche stoccate. Nell'aria si alzò un grido, gli schizzi giunsero fino al mento e al collo del moro. Le pareti interne si contrassero dal piacere tanto che portarono anche Christian a venire, lasciandogli ancora una volta un'impronta invisibile di possessività dentro di sé. Si accasciarono stanchi, sporcandosi dei loro umori che ormai si erano mischiati tra loro, abbracciandosi amorevolmente. Il biondo aveva appoggiato la testa nell'incavo del collo <Matti mio, quanto sei bello> gli disse l'altro mentre gli lisciava le spalle, poi girò la testa chiedendo bramosamente un bacio, e in esso sorrisero.

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Davanti a loro la porta della casa delle rose stagliava enorme, incombeva quasi minacciosa come quegli enormi portoni che inseriscono nei libri dell'orrore. Questo significava solo una cosa. La loro vacanza era finita.
<Matti non devi per forza rientrare, sei fuori adesso. Scappa, scappiamo insieme> cercò di convincerlo il più grande. Lo teneva per la mano provando a spingerselo addosso persuadendolo ad andare con lui. -scappiamo insieme- continuava a vorticare nella sua testa -scappiamo insieme- -si ti preg-- oh no. Daniele.

<Dani> disse quasi in un sussurro. <Tesoro> iniziò il moro portandogli sulla guancia una mano facendogli una carezza e lasciandola lì ad infondere calore <che c'entra il tuo fratellino adesso?> chiese un po' preoccupato. Il biondo andò a prendere quella mano e solo dopo avergli posato un bacio sulle nocche rispose <Amore, vorrei tanto venire con te, ma non posso>. Dolce amaro, gli stava scoppiando il cuore. <Pensi che Raimondo mi abbia fatto venire con te così semplicemente ?> <Perché? cosa ti ha detto?> sempre più allarmato <avevamo già un accordo. Non ci vedremo per due giorni. Era questo l'accordo>. L'altro iniziò a ridere sarcasticamente <pensi che mi avrebbe lasciato venire con te con così tanta facilità, con la paura che io scappassi da un momento all'altro, con il semplice accordo di non vederci per due miseri giorni? Sei proprio uno scemino tu> <ma io..> sbatté il pugno contro un muro ferendosi la mano <Christian. Ma sei impazzito?> <No, mi sto solo innervosendo> iniziò a gridare <E perchè non me l'hai detto?>. Il biondo iniziò a spaventarsi, titubante e con due occhi che si stavano annacquando lo chiamò piano, con voce tremante. Non gli piaceva per niente quando l'altro veniva preso dall'ira e non riusciva a controllarsi.
Christian a quello sguardo ritornò in sé <tesoro> si addolcì <amore, non sono arrabbiato con te, scusami se ti ho spaventato, scusami. Vieni qui> gli disse portandoselo in un abbraccio caldo per confortarlo. <Mi da fastidio che quello continui a darti il tormento. Vorrei salvarti e non riesco a farlo e questo mi innervosisce ancora di più>. Poi dopo un paio di minuti in cui i loro cuori si erano tranquillizzati continuò a parlare <mi spieghi cosa c'entra tuo fratello?>. Il biondino ancora stretto nel suo abbraccio si spostò lievemente per annuire e poi iniziò a raccontare.

La Casa delle Rose   -Zenzonelli / MatianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora