Capitolo 9

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Mattia si stava rivestendo, molto lentamente per colpa di quei muscoli indolenziti che lo facevano sentire dentro un blocco di sale. L'accordo che Christian aveva fatto con il capo l'aveva liberato da tanti problemi e dolori, ma doverlo fare con Raimondo gli metteva sempre una certa angoscia. In principio si sentiva in colpa perché non voleva fare sesso con nessuno se non con quel principe meraviglioso con gli occhi scuri e una costellazione di lentiggini. Poi, il padrone di quella struttura era sempre estremamente scontroso, possessivo e aggressivo nei suoi confronti che non riusciva più a sopportarlo, era addirittura peggiorato quando aveva capito che poteva averlo solo fisicamente poiché il cuore e l'anima del biondo erano già impegnati. Pertanto Raimondo si impegnava a fargli più male possibile per sfogare la sua rabbia e, in qualche modo, per rimanere sulla pelle dell'altro. Gli lasciava più segni possibili, in modo tale che Christian, il quale l'avrebbe scopato dopo di lui, sapesse che il biondo non fosse suo, che lo condividesse e così sarebbe sempre stato.

Ma ogni volta che tutto ciò accadeva, che veniva legato o gli veniva messo qualcosa in bocca per non farlo gridare, ogni volta che veniva preso a schiaffi o a cinghiate, o tutte le volte in cui lo portava allo sfinimento, Mattia pensava a Christian. Lui era la sua forza, la sua ancora di salvataggio in quel mondo orribile. E così andava avanti e pensava che dopo tutto ci sarebbe stato il moro a curarlo di qualsiasi ferita.

Pensando ciò il piccoletto finì di rivestirsi, andò nel bagno della camera per pulirsi il viso dal sudore e rendere i suoi capelli quanto meno presentabili. Ogni volta che arrivava Chri, per quanto ormai lo facesse tutti i giorni da un paio di settimane, si alzava un velo d'ansia che non lo faceva respirare. Lo adorava da impazzire e aveva troppa paura di non essere perfetto, poiché il suo salvatore avrebbe potuto stancarsi di lui, ed era ovvio che il biondo non volesse ciò. Nel pieno della concentrazione, perso a cercare all'interno di una scatolina, un olio da mettere in viso, non sentì dei passi che si avvicinavano. Due mani gli coprirono gli occhi. All'inizio il biondo si spaventò poi sentì la voce dell'altro.

<Chi sono?> chiese ridente. <Chri non potrei mai scambiarti con qualcun'altro> continuò anch'egli felice, spostando le mani del moro dal viso e girandosi in quel mezzo abbraccio per buttarglisi addosso. Christian lo strinse a sé e poi gli poggiò un delicato bacio sulla fronte. <Che stai facendo?> domandò tranquillo, <niente di che non riesco a trovare l'olio per il viso>. <Non ti serve Matti, dai vieni con me> disse Christian prendendogli la mano trascinandolo in camera. <Ti voglio far vedere una cosa>. <Cosa?>. <Non essere frettoloso, è una cosa bella, rimani qui> esclamò il moro prima di far sedere l'altro sul letto. Mattia lo vide trafficare vicino ad una sedia della stanza sulla quale aveva appoggiato delle cose prima. Da sotto la giacca uscì un pacchetto incartato con una rosa bianca bloccata tra i fili che lo richiudevano. <E' per te> disse il moro porgendogli il regalo <Per me? Perchè?> iniziò a titubare, gli stava salendo la paura <non mi stai facendo un regalo prima dell'addio vero?> <Ma Matti, no.> iniziò a ridere Christian <Non ti lascerei mai. Ho solo riflettuto sul fatto che ci conosciamo da un mese. Dai, muoviti.. apri> <Poi dici che il frettoloso sono io> concluse ridendo Mattia, mentre iniziava piano a togliere la rosa dal pacchetto e scartarlo. L'altro era leggermente a disagio, aveva paura e ciò si vedeva nel suo mangiare la pellicina dell'indice destro e guardare l'altro con occhi spaventati, <Ci sono due cose, spero che ti piacciano>. <Ma certo che mi piaceran-- No> disse gridando <tu non l'hai fatto davvero> e si alzò di scatto <grazie Chri ti adoro, sono magnifici> concluse saltandogli addosso e baciandogli le labbra. <Ti sono piaciuti?> <E me lo chiedi? 'Il piccolo principe' è il mio libro preferito, mi mancava un sacco leggerlo da solo. E poi quest'orsacchiotto è bellissimo, non è uno di quelli di pezza, l'avrai pagato un occhio della testa. Non se ne trovano così in giro... io non posso> disse guardando l'oggetto del suo discorso, per poi ritornare occhi negli occhi con il moro <Oh tu mi fai impazzire> e lo strinse nuovamente a sé. <Sono davvero contento che ti piacciano> e ancora un casto bacio. Poi si sedettero sul letto e lì Mattia iniziò a fissare intensamente il libro. <Che c'è tesoro, tutto okay?> disse Christian vedendolo pensieroso mentre gli massaggiava i capelli. <No.. è che..> iniziò titubante <Sai questo libro per me vale tanto>. <Ah si?>. <Si> disse secco, continuando a guardare quel libricino. <Sei hai tempo sono pronto> <Pronto per cosa Matti?> domandò dubbioso Christian. E Mattia alzando la testa e guardandolo negli occhi <per raccontarti di me.. ho solo bisogno che tu mi stia vicino>. <Sono qui Matti, ci sono.. che ne dici se ci stendiamo, così mentre parli stiamo più comodi?> e il biondo senza parlare, piano si avvicinò al cuscino e si stese, aspettando l'altro, sul quale dopo pochissimo appoggiò la testa. Poi iniziò a parlare.

La Casa delle Rose   -Zenzonelli / MatianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora