parte 10: la confessione

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Quando Alex tornò a casa, Draco si trovava già lì, notò come si era vestita era a dir poco bellissima, portava un completo elegante blu scuro, i capelli mossi caduti sulle spalle, era alta e magra, Draco si chiedeva ancora se questa sua attrazione verso di lei, era solo semplice attrazione oppure le stava iniziando a piacere.
Era confuso, ma quando stava Con lei, tutto il resto spariva, si erano odiati, anzi, no, odiare e una parola grossa, non si sopportavano, ma dovevano andare d'accordo se volevano vivere in pace.
Alex sperava ogni giorno, che arrivasse il giorno della sua partenza, mentre Draco sperava che tardasse.

«come mai qui? Non stai con la tua ragazza?» domandó Alex sorpresa di vederlo.

«lei non è la mia fidanzata, è una mia ex, ma siamo rimasti in buoni rapporti» tentó di giustificarsi lui ma la ragazza lo fermó
«non giustificarti, non mi interessa» disse e appoggió i libri sul tavolo.

«ti lascio studiare, se mi cerchi sto facendo una doccia»

«non devo studiare, devo solo compliare questo modulo per poi aspettare il giorno di partenza»

«guarda il lato positivo, non mi dovrai piú sopportare» scherzó lei

«forse è il contrario» disse lui pensieroso

«nah, per me sei okay» esordii Alessandra

«sembra che avvolte vuoi picchiarmi» affermó lui

«sembra?» quasi rise «è cosi, solo perchè sei irritante »

«io irritante?» la beffeggió «Nah»

«lo sei; e sei anche un deficente»}

«e perchè mai sarei un deficente?» puntualizzó lui

«per diversi motivi» spiegó lei indirettamente, non avrebbe mai confessato che la infastidiva che si vedeva con una ex, anche solo per divertirsi.
non avrebbe mai detto che avvolte lo pensava, non avrebbe mai confessato nulla di tutto questo.

«mh interessante» fu la risposta e si avvicinó a lei a pochi centimetri di distanza poi cambió idea e fece qualche passo indietro «come vuoi».

«vedi? Lo hai rifatto» esclamó

«fatto cosa?» domandó draco

«il deficente»

lui si avvicinó di nuovo «quindi sarei un deficente?»

Alex lo guardava, stava per rispondere ma lui era troppo vicino da paralizzarla

«Direi di si» balbettó, perchè adesso stava balbettando? solo perchè la sovrastava con l'attezza?

Lui notandolo ridacchió «mi sa che dovrai aspettare per un bacio» confessó
Alex sgranó gli occhi, 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘣𝘦𝘯𝘦?

«cosa?» questa volta si mostró piú sicura, stava iniziando a sudare freddo, 𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘮𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦 pensó.

«Non importa» si allontanó di nuovo «se hai bisogno di me chiamami» disse e si recó in bagno.

𝘝𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘨𝘰 𝘥𝘪𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰, 𝘴𝘦 𝘦̀ 𝘤𝘰𝘴𝘪 𝘴𝘷𝘦𝘨𝘭𝘪𝘢𝘵𝘦𝘮𝘪.
𝘕𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘷𝘢 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘳𝘭𝘰 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦, 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘷𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘧𝘳𝘢𝘴𝘦 '𝘥𝘰𝘷𝘳𝘢𝘪 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘶𝘯 𝘣𝘢𝘤𝘪𝘰'
𝘭𝘶𝘪 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘷𝘢 𝘣𝘢𝘤𝘪𝘢𝘳𝘭𝘢? 𝘔𝘢 𝘴𝘦 𝘮𝘪 𝘰𝘥𝘪𝘢? 𝘰𝘱𝘱𝘶𝘳𝘦 𝘯𝘰? 𝘦 𝘴𝘦 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘵𝘢? 𝘕𝘢𝘩 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦.. 𝘮𝘢 𝘴𝘦 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘷𝘦𝘳𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘪𝘯 𝘨𝘪𝘳𝘰

non smise di pensare, che lo rincorre ma poi li balenó in testa : «𝘷𝘢𝘥𝘰 𝘢 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘰𝘤𝘤𝘪𝘢» chiuse gli occhi e stava per chiudere immediatamente

«ancora non sono nudo, puoi guardare»

«beh se fossi nudo, credo morirei» disse lei e lui ridacchió

«Apri gli occhi e scoprilo tu stessa» disse
quando Alex aprii gli occhi lui indossava ancora i boxer, tiró un sospiro di sollievo poi li guardó il volto «ti lascio finire la doccia» finii di dire e poi chiuse la porta dietro di sè.

𝘲𝘶𝘢𝘭𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘭𝘦𝘪 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘥𝘪𝘳𝘦, 𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘯𝘨𝘪𝘰́ 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰, 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘷𝘢 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦𝘳𝘨𝘭𝘪 "𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦̀ 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘧𝘢𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢?".

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