parte 7: ritorno a casa

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𝘥𝘶𝘦 𝘮𝘦𝘴𝘪 𝘥𝘰𝘱𝘰..

Alessio si era svegliato dal coma ed era rimasto qualche giorno in ospedale, fino a quando il dottore non ebbe certezze che stesse bene; li prescrisse degli antidolorifici in caso di eventuali dolori, quando usci dall' edificio respirò l' aria fresca, finalmente era ritornato a vivere, sembrava un nuovo lui, pronto e ostinato ad affrontare ogni cosa, capii che l'incidente non si era verificato per caso, sospettava che stava succedendo qualcosa, non credeva così grave; chiunque esso sia lo voleva morto, ma nel suo intento non ci era riuscito.

Li balenò in mente Charlotte; e subito riprese a pensare positivo; quella donna era riuscito a farlo innamorare così tanto che quando lei non stava, aveva un qualcosa di lei per far sentire che era vicina.
Quando tornò a casa, notò sua moglie con una pancia cresciuta, per qualche secondo pensò che era aumentata di qualche kilo, ma ne le sue gambe, ne il suo viso aveva qualche smagliatura o segni che era ingrassata poi capii
𝘦𝘳𝘢 𝘪𝘯𝘤𝘪𝘯𝘵𝘢

«che cazzo significa?» puntó il dito sulla sua pancia

«sono incinta» sorrise la bionda

«oh si questo l'ho notato, di chi ė?» alzó la voce lui

«tuo». disse, Charlotte pensó che stava dubitando di lei, ma quando si stava per ricredere, Alsssio sorrise di scherno, un sorriso finto, le sue iridi non avevano quel colore che amava tanto fissare lei, il suo sguardo non era come sempre 𝘥𝘰𝘭𝘤𝘦

«non mentirmi cazzo!» esclamó fuoribondo

«mi stai accusando di aveeti tradito?» il cuore li balzó nello stomaco, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘧𝘪𝘥𝘢𝘷𝘢 𝘥𝘪 𝘭𝘦𝘪?

«sono stato in coma per due cazzo di mesi, appena uscito penso a te, torno a casa e noto te...con..una creatura! Cosa dovrei pensare?» sbottó

«io ti amo!»

Alessio guardó la donna, e sospiró, aveva notato che aveva avuto un crampo «non agitarti» disse posando le mani sopra lo schienale della sedia, la guardava, il suo cuore non poteva  reggerlo,  𝘴𝘵𝘢𝘷𝘢 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦𝘯𝘥𝘰? 𝘖𝘱𝘱𝘶𝘳𝘦 𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘵𝘢̀? 𝗂𝗅 𝗉𝖾𝗇𝗌𝗂𝖾𝗋𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗅𝖾𝗂 𝖾𝗋𝖺 𝗌𝗍𝖺𝗍𝖺 𝖼𝗈𝗇 𝗎𝗇 𝖺𝗅𝗍𝗋𝗈, 𝗅𝗈 𝖽𝗂𝗏𝗈𝗋𝖺𝗏𝖺, 𝗅𝗂 𝗌𝗂 𝖾𝗋𝖺 𝗌𝗍𝗋𝖾𝗍𝗍𝗈 𝗅𝗈 𝗌𝗍𝗈𝗆𝖺𝖼𝗈, 𝖾𝗉𝗉𝗎𝗋𝖾 𝖺𝗏𝖾𝗏𝖺 𝗉𝗋𝗈𝗆𝖾𝗌𝗌𝗈 𝖽𝖺𝗏𝖺𝗇𝗍𝗂 𝖺𝗅𝗅' 𝖺𝗅𝗍𝖺𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝖺𝗆𝖺𝗋𝗅𝗈 𝖾 𝗋𝗂𝗌𝗉𝖾𝗍𝗍𝖺𝗋𝗅𝗈 𝗂𝗇𝗌𝗂𝖾𝗆𝖾 𝘧𝘪𝘯𝘤𝘩𝘦̀ 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘴𝘦𝘱𝘢𝘳𝘪.

Era nervoso, temeva proprio questo, la donna lo guardava con sguardo soffrente, li prese la mano, in segno che lei stava li, davanti ai suoi occhi

«non dubitare»

«sto al secondo mese, e due mesi fa sei entrato in coma..quindi questo bambino non puó essere solo che tuo».

Alessio sospiró

«ti do tempo per metabolizzare...e..nel mentre..-» a interrompere la frase fu proprio lui
- «no va bene».

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