|The Real| Season 2

2: episodio 2

"Parlare con le piante"

L'una accanto all'altra, Abigail e Lilian fissavano incantate il bel rappresentante che parlava sul palco, ma se chiedevi loro cosa avesse detto di certo avrebbero iniziato a balbettare entrambe.
Non stavano prestando attenzione manco ad una misera parola, troppo impegnate a tessere le lodi di ogni singolo dettaglio del Capitano. Non indossava la solita divisa grigia, ma una giacca di pelle rossa piena di borchie che gli donava una aria rock che si fondeva alla perfezione con la sua vena pirata.
Ed Abigail e Lilian non erano le sole a starsene lì come impagliate a fissarlo con occhi a cuoricino: tante altre erano ipnotizzate da lui, ma anche dal meraviglioso Hyung che gli stava sempre al fianco. 

C'era una ragazza in particolare che sveniva dietro Seonghwa: era di primo anno e non si sarebbe mai sognata di stargli più vicino di 2 metri.
Lei si chiamava Lexy e in tanti le andavano dietro; infondo possedeva uno dei visetti più graziosi della The Real e dei modi di fare così dolci da farla sembrare appena uscita da una fiaba. Nonostante ciò, non era affatto stupida e odiava chi era servizievole con lei solo per ingraziarsela; d'altronde l'unica persona che volesse, era anche la sola che mai l'aveva degnata di uno sguardo, ma questo non per cattiveria.
Lexy tendeva a nascondersi ogni volta che c'era Seonghwa nei paraggi. Maestra della tecnica segreta della fuga solo per evitare di trovarselo davanti e doverci parlare, perché nulla l'agitava più del fanciullo dai capelli rosa. 

San, in tutto ciò, continuava a fissare Wooyoung che pareva essersi staccato dal quel tipo e non resistette all'istinto di andare da lui (stupido...)
San:- Hey...!- Wooyoung si girò a fissarlo
San:- Non hai risposto alle mie chiamate, mi sono preoccupato-
Wooyoung:- Ero impegnato-
San:- Avresti potuto richiamare non appena potevi-
Wooyoung:- Ti ho detto che non faccio più parte della squadra-
San:- Non è una questione di squadra, ma noi siamo amici. Non credi che mi avresti potuto degnare di una chiamata?-
Wooyoung abbassò lo sguardo:- Senti San... io...-
???: Hey- il ragazzo allontanò San che si era avvicinato a parer suo un po' troppo
???:- Stai lontano tu-
San:- E tu chi sei?-
??? lo guardò dalla testa ai piedi:- Il suo ragazzo-
Wooyoung:- Chin va tutto bene, non ti preoccupare se ne stava andando- San lo guardò malissimo nella speranza di di incenerire lui e "il suo ragazzo", prima di andarsene cercando di contenere il più possibile la sua rabbia e frustrazione. 

Il Team pirata si era addentrato nei corridoi della The Real, ridevano (ovviamente) tutti ad eccezione di San e Mingi. Il primo era incazzato nero e doveva ancora metabolizzare la realtà dei fatti: Wooyoung fidanzato con uno stronzo solo perché lui non si era svegliato per tempo. Il secondo perché non capiva troppo ne le battute ne l'umorismo e poi ritornare in quella struttura gli faceva ancora un brutto effetto.

Yunho controllò l'orologio:- Io vi devo lasciare, ho una cosa da fare-
Lilian:- Tutto apposto?-
Yunho:- Si si, torno presto. Non fatevi mangiare da nessuno del frattempo!- e scappò prima che gli facessero altre domande. Voleva scoprire da solo il ruolo di Leonard in quella storia e sbrigarsela senza coinvolgere Lilian. Lui non era affatto una bella persona soprattutto se c'erano donne di mezzo e Yunho non voleva assolutamente che prendesse di mira Lilian.

Bussò alla porta di Yeosang: sperava di comprare qualche sua informazione con quel poco che aveva nello zaino da mangiare. Quel giorno non andava molto fiero del suo arsenale da spacciatore di cibo; le sue scorte stranamente scarseggiavano
Yeosang parlò da dietro la porta:- Chi sei?-
Yunho:- Sono Yunho-
Yeosang:- Che vuoi?-
Yunho:- Ho bisogno del tuo aiuto- ma non sentì nessun suono provenire dall'altro lato della porta, quasi pensò che il ragazzo si fosse dissolto dell'aria
Yunho:- Ho da mangiare-
Ma se c'era una cosa a cui Yeosang non resisteva, questa era il cibo: soprattutto se erano porcherie. Patatine, dolci, caramelle, biscotti, salatini, qualsiasi cosa per amore del grasso.
Solo dopo aver udito quella magica frase aprì la porta, si guardò intorno, afferrò il bavero della giacca e trascinò il ragazzo dentro la stanza.