Capitolo VII
You can let it goPassarono giorni, settimane, e il loro rapporto era diverso.
Harry quella sera non era andato alla festa, Zayn aveva detto a Louis che non c'era nessuno lì se non quelli della squadra.
Louis si era chiesto dove fosse andato, ma quando lo vide tornare, non gli chiese nulla.
Harry allontanò di nuovo i letti, e Louis dormiva abbracciando il cuscino, perché chiedergli scusa non era facile. Era orgoglioso, e se ne pentiva.
Il giorno dopo sarebbero dovuti partire, ma Harry non aveva preparato le valige.
-Mamma- Louis stava parlando al telefono con Johanna.
-Boo, che succede?- aveva la voce stanca, Louis. Non dormiva da giorni e non mangiava neanche tanto. Si allenava e basta.
-Credo che Harry non voglia venire da noi- sussurrò.Sentiva il senso di vomito salire e sapeva che da lì a poco sarebbe dovuto andare in bagno.-Cosa? Perché? Ho già preparato tutto!- il liscio si mise una mano sulla bocca dello stomaco, respirando.
Sei un finocchio del cazzo
Vattene
Sentiva le sue stesse urla squarciarlo da dentro. Cosa aveva fatto?
Harry si fidava di lui.
-Lui...io...- e un attimo dopo la porta si aprì. Harry aveva lo zaino che pendeva dalla spalla, il giubbotto in mano e i pantaloni sporchi di terra. Lo guardò in viso e notò il suo zigomo gonfio e il sopracciglio rotto.
-Mamma, ti chiamo dopo- si alzò dal letto e si avvicinò ad Harry.
-Che è successo?- gli prese il viso tra le mani e gli guardò le ferite -Chi ti ha fatto questo? È stato lo stesso ragazzo dell'altra volta!?- e mentre cercava di girare il suo volto per vedere se ci fossero altre ferite, Harry scacciò via le sue mani.
-E a te che interessa, Louis?- era un tono rancoroso, che fece sentire Louis sporco, inutile.
-Harry dimmi chi è stato- ma l'altro rise.
-E che farai? Li picchierai così che tu possa difendere un frocio di merda- davanti quella frase Louis strizzò gli occhi, sentendo il respiro mancare. Stava per vomitare.
-Ero incazzato. Lo sai che non lo penso-
-Ma l'hai detto!- urlò Harry -L'hai fottutamente detto!- lo afferrò per il colletto della maglia e lo alzò, in modo che Louis toccasse a terra con le punte dei piedi.
-Ti avevo detto che mi facevi sentire normale, cazzo- era sull'orlo delle lacrime, la voce era spezzata mentre parlava, e Louis stava immobile a guardarlo.
-Mi facevi sentire normale, ma in realtà mi vedi come gli altri- lo lasciò andare, sentendo i muscoli cedere sotto la pressione. Harry cadde per terra e Louis si avvicinò subito per stringerlo tra le braccia.-Ti odio- sussurrò il riccio tra le lacrime.
-No, non dirlo- Louis lo stava pregando.
-Mi hai fatto credere di essere come tutti gli altri. Non mi sentivo un fottuto mostro- aveva i palmi delle mani davanti agli occhi, le ginocchia al petto e le braccia di Louis che lo circondavano, tentando di tenerlo unito, di non farlo cadere totalmente a pezzi.
-Non sei un mostro Harry- gli baciò la guancia -Sei la persona più bella che io conosca, e non sai quanto mi stia odiando per ciò che ho detto- tirò su col naso ed Harry poggiò la testa sulla spalla di Louis.
-Allora perché hai detto quelle cose?-
-Perché sono un coglione- sussurrò -E non ti merito. Non merito di averti vicino- poggiò la fronte contro i suoi capelli e inspirò il suo profumo.
Vorrei solo essere migliore.
-Quindi posso stare con te per Natale?- aveva la voce camuffata dal pianto ed era così carino, pensò Louis.
-Certo che puoi- sorrise -Mia madre ne sarebbe felice- sfregò la guancia contro i suoi ricci e sentì Harry sciogliersi sotto il suo tocco.
-Louis- il liscio annuì.
-Niente- gli accarezzò il ginocchio mentre si sistemava meglio tra le sue gambe.-Dove sei stato l'altra sera? Zayn mi ha detto che non sei andato alla festa- Harry poggiò la nuca sul petto di Louis.
-In un posto molto bello. Quando torniamo ti ci porto- si girò così da poterlo guardare -Sono sicuro ti piacerà- e Louis avrebbe voluto dirgli che qualsiasi posto, basta fossero insieme, sarebbe già stato magico
-Oggi abbiamo allenamento?-
-No, ma hai saltato quello di ieri- Harry sbarrò gli occhi.
-Ieri? Ma ieri era martedì!-
-Tesoro, l'avevano anticipato. E comunque devi preparare le valigie- il riccio si alzò, allontanandosi riluttante da Louis.
-Ok, ma mi aiuti a scegliere i vestiti- gli porse la mano e Louis l'afferrò.
-Solo se ti fai fare una treccia- Harry sorrise.
.
.
STAI LEGGENDO
Matilda
FanfictionPensò che Harry avesse un potere sovrannaturale; infatti la sua abilità nel nascondersi era così eccezionale che credeva fosse un mago o qualcosa di simile e, semplicemente mettendosi un mantello addosso, fosse in grado di sparire dalla vista di tut...