Capitolo XVII

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Capitolo XVII
Cassetta n.4

Louis si svegliò in una camera che non era la sua.
-Dove...?- alzò appena la testa e notò di essere in infermeria.
-Ah merda- tentò di portarsi le mani sul viso ma qualcosa tirò il suo braccio sinistro. Aveva pure una flebo attaccata.
-Merda sì- disse una seconda voce. Era Zayn.
-Amico, stavi proprio male- si sedette sul lettino accanto a Louis e poggiò una mano sul suo addome.
-Non stavo male-
-No?- e ridacchiò -Sei svenuto mentre vomitavi, e non eri né fatto né ubriaco- Louis sospirò.
-Che ore sono?-
-Le due-
-Cosa!? le due!? Quanto cazzo ho dormito!- si staccò la flebo dal braccio, ma Zayn lo fermò.
-Oi Tommo, devi riposare-
-Non posso. Non posso, tra poco mi alleno- Zayn fece pressione sulle spalle.
-Louis non scherzare. Devi riposare-
-No Zayn, l'ho promesso...-
-Non me ne frega un cazzo delle promesse- disse il moro -Mi frega di come stai, e per te dovrebbe valere lo stesso- ma Louis scosse la testa.
-Davvero, non posso-
-Louis non si tratta di potere o non potere; tu devi- gli mise una mano tra i capelli e li scombinò -Devi pensare a te prima degli altri- Louis si arrese.

.
.

Domenica non aveva giocato e la sua squadra aveva perso.
Tra 2 settimane Harry sarebbe partito via.
Andava tutto a rotoli. La sua vita andava a rotoli.
Erano giorni che ignorava Lottie e sua madre, ed erano giorno che evitava la sua camera perché non riusciva a continuare quelle cassette.
-Louis, devi davvero farti una doccia- consigliò Zayn -Sembri uscito da un cassonetto dell'immondizia-
-Mhpf- rispose Louis mentre si sdraiava meglio sul letto del moro.
-Louis, dico sul serio: puzzi- Louis sì stiracchiò e si alzò.
-Però poi posso tornare da te?- chiese a Zayn.
-Certo che puoi, ma lavati. Ti prego- Louis gli sorrise e corse nella sua camera.
Quando aprì la porta, il profumo di Harry lo stordì. Era come se fosse lì.
Entrò velocemente, chiudendosi in bagno ed evitando di infettare quell'aria pulita, che era ormai l'unico ricordo che aveva.
Si lavò in fretta e, quando uscì dalla camera, osservò le cassette.
Gliene mancavano solamente due.
Poteva farcela.
Con ancora l'asciugamano addosso, si accomodò sul letto, inserendo la numero 4.
-Andiamo Harry- sussurrò.
Quando si accese la tv, ci fu lo stesso rumore della scorsa volta.
La cassetta iniziò.

2 Gennaio 2015
-Oggi sembri felice- la voce di Niall era chiara mentre Harry si sedeva sulla sedia in legno. Erano a casa di Zayn, Louis la riconobbe subito.
-Io e Louis siamo andati a trovare Gemma- disse con un sorriso sulle labbra.
-Quindi ha conosciuto anche Brit- Harry annuì.
-Lo amano- disse mentre si sporgeva sul tavolo -Lo amano davvero tanto-
-È una bellissima cosa, Harry-
-Sai, Brittany mi ha detto una cosa su di lui- unì le dita tra di loro -Inizialmente mi sembrava Louis non gli piacesse, ma più tardi, quando eravamo sulla riva, le chiesi cosa ne pensasse; lei mi rispose dicendomi "bello"- Niall sorrise -E poi mi ha detto "mare". E io pensai che dicesse che il mare fosse bello, ma lei disse nuovamente quella frase, ma in modo più corretto: Louis bello come mare-
-Wow, è la stessa Brittany che mi ha picchiato?- ed Harry rise. Era vero, sembrava più felice.
-Oggi perché hai portato la videocamera?- chiese Niall, ed Harry tornò serio.
-Perché voglio che Louis sappia anche questo- ammise -Questi video li ho iniziati perché volevo lui sapesse ciò che sono stato, ma anche per spiegargli come mi sento-
-E come ti senti oggi?-
-Mi sento bene- sorrise

-E, per la prima volta, non sto mentendo- guardò meglio Niall -Sto benissimo Nì. Non mi importa più del mio passato, perché Louis lo ha completamente cancellato- si lasciò cadere sullo schienale della sedia -Sento come se adesso riavessi le mie ali!-
-Le tue ali?-
-Sì, le mie ali. Con quelle potrò sempre tornare a casa. Non ricordi, te lo avevo anche detto: se potessi volare allora saprei come tornare a casa- e Niall sorrise.
-Quindi hai una casa- e il riccio annuì soddisfatto.
-Finalmente sì. Finalmente qualcuno è pronto ad accettarmi- tirò su col naso -Potrò costruirmi una famiglia che mi mostrerà sempre amore, capisci? Potrò stare bene davvero-
-Sono felice tu stia bene-
-Già- però poi il riccio storse le labbra -C'è un'altra cosa Nì- ammise -Meno bella delle altre. In realtà è proprio una cosa orribile-
-Ovvero?-
-Per il compleanno di Louis, io e lui dovevamo andare da Lottie, a Londra-
-Mh- e Niall aprì un quadernetto.
-Ma quando ha nominato Mark io...- sospirò -Non riuscivo nemmeno più a muovermi-
-È normale Harry, Mark ti ha traumatizzato- ma il riccio scosse la testa.
-Non avevo paura per me, Niall- disse -Avevo paura per lui. Se lo avesse visto con me, forse gli avrebbe fatto ciò che fece a me-
-Harry, Mark è suo padre-
-Anche Des è mio padre, eppure non ci ha pensato due volte- poggiò le mani sulle sue cosce.

-Oh Harry...- ma il riccio lo fermò.
-Sai cosa mi disse un giorno- e rideva mentre parlava -Eravamo seduti in quella fottutissima camera, e lui mi guardava negli occhi mentre parlava- si passò una mano sul viso -Mi chiese che fine avesse fatto suo figlio.
Ma io sono questo, Nì. Sono questo, e non posso cambiare. Ma lui era convinto potesse "aggiustarmi"- le sue labbra si storsero appena -Ma non c'è niente da aggiustare. Non sono rotto, non ho niente che non va. Solamente non amo le donne. Anche dopo tutto quel sesso, io non ho mai cambiato idea!- Niall si allungò per accarezzarlo, ma lui si scostò.
-Non toccarmi, ti prego- è una lacrima gli bagnò il viso -Faccio schifo- e il viso di Niall cambiò, diventando serio e perdendo quella sorta di felicità che si era creata vedendo il riccio in uno stato migliore.
-Harry devi smetterla di vederti in questo modo- vide le dita del riccio diventare bianche -Non hai fatto niente. Capisci? Niente- Harry alzò gli occhi così da trattenere le lacrime.
-Lo so- sussurrò.
-Come?-
-Ho detto che lo so- e lo guardò negli occhi. Lo pensava davvero.
-Allora perché continui a dire che fai schifo?-
-Perché a volte mi sento ancora così- sospirò -A volte faccio dei sogni- disse -più degli incubi, in realtà. Sono le mie esperienze, ma a viverle è Louis- si morse il labbro inferiore -E odio dirlo, perché so che è cattivo e meschino, ma vorrei davvero che quella non fosse stata la mia vita- sussurrò -Mi sento un mostro solo a pensarlo, ma vorrei che l'avesse vissuta qualcun altro. Non dico Louis, perché lui è una persona buona; ma se l'avesse vissuto Mark, allora sarei stato felice. Perché lui è cattivo. È cattivo, e merita tutto ciò che mi ha fatto-
-E avrai la tua rivincita, Harry. Devi soltanto denunciarlo- ma il riccio scosse la testa.
-No, Nì. Mi vergogno- continuò a scuotere il capo, ma Niall gli prese la mano.
-Ti vergogni per cosa?-
-Hanno abusato di me- sussurrò -Hanno usato il mio fottutissimo corpo- iniziò a tremare.
-E per questo sono dei criminali-
-Ma io sono una puttana- disse -Non ho malattie solo perché ero sempre attento nell'usare il preservativo. Ma sai quante donne ho dovuto toccare?- e nel mentre alzò le mani -Sai quante pasticche ho preso per dimenticare? Ma non riesco a dimenticare. Non ci riesco- si mise le mani tra i capelli e abbassò la testa, lasciandosi andare in un pianto liberatorio.
-E allora non dimenticare- propose Niall.
-E cosa dovrei fare?- e la voce uscì più come un gemito di dolore.
-Accettare il tuo passato- disse -E pensare al tuo futuro- Harry guardò Niall.
-L'hai detto anche tu, Harry, puoi costruirti una famiglia in grado di amarti sempre-
-Quindi non devo cercare di farmi perdonare?-
-Da chi dovresti farti perdonare?- Harry scosse il capo.
-Da me stesso- e quello era...era terribilmente deprimente -E da mia madre-
-Tua madre ti amerà sempre- Harry scrollò le spalle.
-Mi dispiace davvero-
-Non devi sentirti in colpa- disse Niall.
-È che mi odio ancora un po', capisci? Ma con Louis...con lui non mi odio così tanto-
-Allora penso dovrai stare più con lui- ed Harry sorrise.
-Sì. Sì lo penso anche io- poi sorrise, si alzò e spense la videocamera.

Sì lo penso anche io

Quando terminò quella cassetta non provò nemmeno a raggiungere Niall. Rimase solamente seduto, con le ginocchia al petto, è uno sguardo totalmente assente.
Doveva stare più con lui. Doveva, cazzo. Ma era andato via.
Era andato via e senza spiegazioni.
Queste cassette erano già pianificate, non erano la causa della sua partenza.
Ma forse...forse erano una motivazione.
Harry parlava sempre di Mark.
Mark gli aveva fatto qualcosa di orribile, e forse Harry voleva solamente vendicarsi, attaccando direttamente suo figlio. Spezzandogli il cuore.
Quella volta in cui gli disse volevo spezzarti il cuore, forse non scherzava.
Mark gli aveva fatto del male; ed Harry pensava che per ferirlo ancora di più doveva prendersela con Louis.
Ma a Mark non fregava un cazzo di lui. Non lo chiamava nemmeno più; e quando era il liscio a farlo, lui gli chiudeva il telefono in faccia.
Se Harry pensava di fargli del male, allora si sbagliava di grosso.

Però poi ripensava allo sguardo del riccio, ai suoi sorrisi, alle sue parole, e pensa che quello non era una bugia.
Loro erano reali.
Il fottuto mondo non era vero, ma loro sì. Non c'erano bugie, solo dei segreti che mantenevano per paura di esporsi troppo.
Ma se Harry fosse tornato, se in quel momento fosse spuntato da quella porta, Louis lo avrebbe riaccolto nella sua vita.
Se solo fosse tornato...
Ma quella porta rimase chiusa per i successivi 3 giorni.
Harry non tornava a casa, e Louis non sapeva nemmeno più dove si trovava.
Non c'era Harry. Non c'era Louis.
Non c'era più nessuno.

Puoi lasciarlo andare.

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