Capitolo II

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Capitolo II
You talk of the pain like it's all alright

La mattina successiva, quando Louis si svegliò, Harry non era nel suo letto. Il bagno era vuoto, quindi era probabilmente andato in palestra o da qualche altra parte.
Le lezioni iniziavano tra qualche settimana, quindi aveva ancora tempo per prendere confidenza con il posto.
Andò a lavarsi, poggiando il capo contro le mattonelle e chiudendo gli occhi, ricordando le cicatrici di Harry.
Non riusciva a non pensarci.
Si lavò il corpo, accarezzando appena il suo pene, per poi uscire e andare a vestirsi. Era semi-duro, ma se ne curò poco. Non aveva voglia di masturbarsi quella mattina.

Il fatto che però lo fece imbarazzare fu la presenza di Harry con tanto di colazione.
Dal tessuto dell' accappatoio era ben visibile la sua eccitazione, ed Harry se ne rese conto, perché scoppiò a ridere.
-Beh, buongiorno- disse tra una risata e l'altra e Louis corrucciò le sopracciglia.
-Tu non hai mai avuto il durello mattutino?!- andò verso l'armadio e prese la biancheria e una tuta, evitando di indossare la maglietta; c'era abbastanza caldo.
-Ho preso un cornetto anche per te, per sdebitarmi- Louis alzò le spalle.
-Non dovevi. Quello che è successo ieri non accadrà più- ma prese ugualmente il cornetto e lo addentò.
-Ma è comunque successo- disse il riccio, guardando Louis.
L'altro ricambiò lo sguardo, masticando più velocemente perché sentiva la necessità di chiedergli delle cicatrici.
Voleva chiederglielo, ma poi sembrava gli importasse qualcosa. Ma non era così.
Non gli importava di Harry, forse nemmeno lo odiava, perché se lo avesse odiato allora significava qualcosa per lui.

Si sedette sul letto ed Harry si mise vicino a lui.
-Harry- disse Louis e il riccio si sporse in avanti per guardarlo.
-Hai qualcosa da dirmi- disse infine, intuendolo dal suo sguardo.
-No-
-Sì invece, hai lo sguardo di qualcuno che vuole sapere qualcosa- gli prese il mento tra le dita e lo fece girare verso di lui.
-Harry, ascolta bene- il riccio alzò le sopracciglia -Non ho- disse piano -Niente da dirti- scandì le parole, provando a ficcargli quelle parole in testa al riccio, ma l'altro scosse la testa.
-Andiamo, non prendermi per il culo- se avesse provato ad avvicinarsi ancora, Louis lo avrebbe colpito. Sì, lo avrebbe decisamente fatto.
-Le cicatrici- borbottò Louis, perché sì, Harry aveva vinto -Come le hai fatte?- e nel mentre prese una sigaretta dal cassetto del comodino.
Prima che potesse prendere l'accendino, Harry la strappò dalle sue labbra.
-Non puoi fumare, fa male. Tu giochi a calcio- ruppe la sigaretta e Louis si arrabbiò.
-Che cazzo fai!- aprì le mani di Harry e il tabacco era attaccato alle sue dita.
-Non. Puoi. Fumare- fece cadere il resto della sigaretta a terra e gli prese il colletto tra le dita.
-Non te ne deve fregare un cazzo di quello che faccio- disse Louis tra i denti -Noi non siamo amici- strinse il polso di Harry tra le dita, ma il riccio non lasciò la presa.
-Sei un ragazzino viziato del cazzo- sputò Louis ed Harry alzò le sopracciglia sorridendo.
-Certo, perché tu mi conosci, vero LouLou?- lasciò la presa del suo colletto, ma Louis continuò a stringere il suo polso.

-Cosa c'è da sapere?- chiese sarcasticamente Louis -Sei un ragazzo bello, con una grande disponibilità economica e che vive la vita che tutti vorrebbero- Harry si alzò e rise nervosamente.
-La vita che tutti vorrebbero- disse ridendo -Cazzo Lou, ci hai proprio azzeccato- e mentre rideva i suoi occhi iniziarono a luccicare a causa delle lacrime.
-Harry...-
-No Louis, hai ragione!- alzò le braccia per poi lasciarle ricadere sui fianchi -Ho tutto quello che desidero, perché non dovrei essere un viziato del cazzo!?- si portò una mano tra i capelli e li tirò appena.
Louis si alzò e gli prese i polsi tra le mani.
-Harry, fermati- provò a togliergli le mani dai i capelli, ma Harry lo spinse via. Poi ci andò addosso e lo strinse per il colletto.
Lo avrebbe colpito. Gli avrebbe rotto i denti, pensò Louis.
Ma a toccare la sua bocca non fu un pugno, ma le sue labbra.
Louis sbarrò gli occhi quando sentì le labbra morbide e dolci di Harry sulle proprie.

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