Capitolo IX

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Capitolo IX
You're Just in time

-Tanti auguri a te- no -Tanti auguri a te- no, no, no -Tanti auguri a Louis. Tanti auguri a te- merda merda merda! Sua madre era in camera. Sua madre. Harry era accanto a lui. Merda merda merda. Allungò il braccio alla ricerca del riccio ma, fortunatamente, lui non era lì.
Schiuse gli occhi e guardò di fronte a sé, e sua mamma era con Harry.
Sorrise.
-Auguri Boo- Johanna si abbassò e lasciò un bacio sulla fronte di Louis, poggiando sul comodino la sua colazione: un cornetto al miele e un buon caffè.
-Harry si è svegliato presto per comprarti la colazione- sussurrò la madre e Louis arrossì -È un bravo amico- disse la madre, ma Louis avrebbe voluto dirle che non erano amici. Lui lo amava. Invece le sorrise.
-Grazie mamma- disse Louis abbracciando la madre e guardando in direzione di Harry.
Il riccio aveva ancora i capelli in disordine e gli occhi lucidi di sonno.
Mimò un "ti amo" con le labbra ed Harry si morse il labbro inferiore.
"Anche io" mimò l'altro in risposta.

La donna lasciò un bacio sulla guancia di Louis e si allontanò.
-Ti lascio fare la tua colazione- disse e si girò verso Harry -Giù ci sono anche dei pancake. Louis mi ha detto che ti piace mangiarli la mattina, ma fino ad ora non ho avuto tempo per prepararteli- Harry rimase con le labbra schiuse per qualche secondo, poi un sorriso gli dipinse il volto.
-Grazie mille Johanna, ma aspetterò che Louis si alzi dal letto. È il suo compleanno- aveva ancora il lato sinistro delle labbra alzato, così che la sua fossetta fosse in risalto. La donna poggiò una mano sulla spalla di Harry e gli disse qualcosa che Louis non colse appieno.
Poi Johanna uscì ed Harry si buttò letteralmente sul corpo di Louis, sentendolo emettere un "Ouff" a causa del suo peso.
Si avventò sulle sue labbra, mordendole e leccandole e Louis ricambiò, affamato.
-Buon compleanno- borbottò mentre gli abbassava i boxer. Louis sorrise.
-Devi chiudere a chiave- Harry si alzò senza rispondere e fece scattare la sicura. Tornò sul letto.
Lasciò baci lungo il suo petto, per poi scendere e leccare gli addominali di Louis, vedendolo piegarsi sotto quei tocchi bagnati. La mano del riccio si aprì sullo stomaco di Louis e quest'ultimo notò quanto fosse grande quella mano sopra di lui.
-Oggi è una giornata speciale- sussurrò Harry all'altezza dell'osso iliaco -Quindi faremo l'amore in modo diverso- e Louis rabbrividì, perché sentirgli dire che stavano facendo l'amore era la cosa più intima e bella che avesse mai potuto dire.
Sentì il naso di Harry toccargli il pube, poi scese, il membro appena bagnato si contrasse sotto il suo tocco leggero, arrivò al suo orifizio e mise le gambe di Louis sopra le sue spalle.
Il riccio aveva il petto spalmato sul materasso mentre gli occhi erano rivolti verso Louis.

-Respira, ok?- e poi lo leccò. Louis amava quel loro modo di appartenersi. Non esisteva niente che potesse volere di più se non Harry e quel suo modo dolce di prenderlo, totalmente diverso da quello che facevano all'inizio.
Afferrò i capelli di Harry tra le dita e li tirò, facendo mugolare l'altro.
-Harry così vengo subito- disse dopo una leccata più profonda.
-Lo so, è quello che voglio- e ne diede un'altra, che fece tremare in modo visibile il corpo di Louis. Quest'ultimo strinse tra le gambe il collo di Harry, permettendogli di andare più in profondità.
Trattenne un gemito più forte portando una mano davanti la bocca.
-Harry se non ti sposti ti sporco i capelli- in risposta l'altro gli afferrò l'erezione e iniziò a pomparla.
Quando Louis venne, Harry si alzò ed entrò in lui senza prepararlo perché era ancora largo dalla sera prima.
Il liscio strinse gli occhi al senso di fastidio. Era ancora sensibile, ed Harry era dannatamente grande. Ne risentiva anche dopo tutto questo tempo.
-Dimmi quando sei pronto- gli sussurrò per poi abbassarsi e baciargli gli occhi, ancora chiusi. Poggiò le mani a palmo aperto sul suo petto, stringendo i capezzoli tra il pollice e l'indice e giocandoci un po'.
Louis si morse il labbro e si mosse verso il corpo dell'altro ragazzo, penetrandosi da solo.
Harry accompagnò i suoi movimenti, e mentre le spinte aumentavano ed Harry stava per raggiungere l'orgasmo, Louis si sentiva così completo.
Con un affondo particolarmente profondo, Harry venne dentro Louis, riempiendolo del suo piacere e sentendo l'altro tremare, ma non venne ancora. Il seme scendeva sulle cosce, arrivando alle lenzuola che dovevano essere presto cambiate.
-Piccolo- lo richiamò e Louis rabbrividì. Non lo aveva mai chiamato in quel modo.
-Ti prego- sussurrò.
-Cosa vuoi?- chiese premuroso il riccio.
-Devo venire. Ti prego- ed Harry accostò al membro sensibile due dita e si mosse nell'altro con spinte poderose.
Louis lo amò particolarmente in quel momento, perché sapeva che Harry era sensibile e che si stava facendo male, ma continuò a torturare la sua prostata e, un attimo prima che fiotti caldi imbrattassero i corpi di entrambi, Harry si strinse a Louis.
-Vuoi essere il mio ragazzo?- poi Louis inarcò la schiena e si lasciò tramortire dall'orgasmo. Sentì pure il cuore tremare. Respirava affannosamente mentre tentava di ansimare il più piano possibile. Il petto si alzava ed abbassava in modo irregolare.

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