Capitolo XVI

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Capitolo XVI
Cassetta n.3

Quando Louis terminò l'allenamento, il giorno prima, andò direttamente in camera, addormentandosi.
Si svegliò quando Niall bussò alla porta, notando fosse già mattina.
-Louis- il liscio si alzò e andò ad aprire la porta.
-Che ci fai qui?- aveva la voce ancora ovattata dal sonno.
-Ieri non sei tornato più e volevo sapere se stessi bene- Louis annuì, per poi stropicciarsi un occhio con il pugno.
-Louis, mancano solamente 3 cassette-
-Lo so-
-Allora perché non ne guardiamo un'altra oggi?- ma Louis scosse la testa.
-Niall, io non so se...- ma Niall lo fermò.
-Harry ha comprato un biglietto- e si sentì più leggero quando confessò quella cosa.
-Se tu entro un mese non avrai preso la tua decisione, lui andrà via- Louis assottigliò gli occhi.
-Cosa? Tu come fai a saperlo?-
-Me l'ha detto lui- disse -Prima di andare via-
-Oddio- borbottò mentre tornava a sedersi sul letto.
-Niall, domenica ho una partita importante, non posso abbandonare i ragazzi- poggiò i gomiti sulle ginocchia -Non posso abbandonarli pure io. Loro vivono per il calcio- e Niall si avvicinò.
-Lo so, lo so. Ma Harry...- sentì Louis ridere debolmente.

-Harry ha fatto la sua scelta- disse -Ha preferito scappare anziché stare qui e spiegarmi la situazione-
-Louis, Harry non è scappato-
-Ah no?- Louis si alzò, raggiungendo l'altezza di Niall -Allora dimmi dov'è. Perché qui non c'è- allargò le braccia e girò intorno -Non c'è, Niall. Neanche i suoi vestiti sono qui. Ha lasciato solamente...- aprì l'armadio -Questo completino del cazzo- lo buttò per terra. Poi si voltò verso la scrivania e prese l'unica cosa che aveva voluto far finta di non aver visto fino a quel momento -E l'unico regalo che gli avessi fatto- prese l'anello e lo strinse nel palmo.
-Lo sta facendo per te- disse Niall, piegandosi appena sulla ginocchia con fare drammatico.
-Se avesse voluto fare qualcosa per me, a questo punto sarebbe qui-
-Lui non sa come comportarsi davanti queste cose- spiegò Niall.
-Lo so, ma questo non lo giustifica- aprì la mano e prese quella di Niall, dandogli l'anello di Harry -Aveva detto di amarmi, e poi mi ha abbandonato- gli chiuse la mano e la lasciò andare -Chi ama non va via- poi andò verso la porta e aggiunse -Adesso puoi andare, Niall- il biondo lo guardò, poi lasciò la scatola con le cassette.
-Le lascio qui, nel caso cambiassi idea...- poggiò al suo interno anche l'anello. Poi raggiunse Louis davanti l'uscio.
-Capisco il tuo punto di vista- gli poggiò una mano sulla spalla -Ma tu devi anche capire il suo- Louis non rispose.
Quando Niall uscì dalla camera, Louis chiuse piano la porta, per poi abbandonarcisi contro.
Lasciò che la testa si scontrasse contro il legno bianco e respirò, provando a trattenere, in vano, le lacrime.
La bocca si piegò e gli occhi si chiusero, lasciando che le lacrime cadessero irrefrenabili sulle sue guance. Aveva addirittura dei segni rossi appena sopra gli zigomi.

Si alzò di scatto e recuperò la maglietta da terra, piegandola e sistemandola nell'armadio. Non voleva si perdesse il suo odore, ancora.
Poi raggiunse la scatola, prese l'anello e lo lanciò per la camera.
-Così mi ringrazi- disse -Dopo tutto quello che ho fatto per aiutarti- gemette a causa del dolore -Dopo tutta la fatica che ho dovuto sopportare per farti imparare ad amare; tu mi abbandoni- e si colpì la fronte quando ricordò di essere solo.
-Mi stai facendo impazzire- sussurrò -Sto diventando pazzo- infilò la mano nella scatola con le cassette e prese quella con scritto sopra cassetta n.3
-Non posso lasciarti andare- e poi inserì la cassetta nel registratore.
Non posso.

16 Dicembre 2015

La camera era diversa. Non era quella di Niall. Sembrava più uno studio.
-Ciao Niall-
-Ciao Harry- il riccio si sistemò meglio sulla sedia, sistemando anche l'obiettivo in modo che fosse ben visibile il suo volto pieno di lividi e ferite.
-Un altro attacco?- chiese il biondo, ed Harry annuì.
-Eppure in questo periodo mi sei sembrato più felice- Harry alzò le spalle.
-Solo una piccola sbandata, credo-
-Una grande sbandata, vorrai dire. Hai il viso distrutto- il riccio abbassò lo sguardo.
-Chi ti ha medicato?-
-Louis-
-Ma perché hai avuto questo momento di debolezza?- chiese il biondo. Harry si guardò le mani.
-Per Louis- Niall storse le labbra.
-Quindi Louis ti fa male e ti cura allo stesso tempo- Harry annuì piano.
-Sai, Harry, non credo questa sia una buona cosa-
-Lo so- sospirò -Ma vorrei fosse così, perché Louis è una bella cosa. Quello che ho con lui è una bella cosa- si mise una mano tra i capelli.
-L'altra sera eravamo davanti lo specchio,- iniziò a sorridere -e lui diceva che io ero molto più bello fisicamente di lui. Allora mi sono messo dietro di lui e gli ho accarezzato ogni parte del corpo. Dopo quello mi ha detto che si sentiva bello perché io riuscivo a cambiarlo- Niall guardò Harry in modo dolce, più come amico che come psicologo.
-E lui riesce a cambiare te?- ed Harry sembrava non voler cedere, ma alla fine ammise che era così.
-Mi sento diverso, con lui. Non mi sento un mostro, capisci-
-Perché non lo sei- continuò Niall.
-Ma lo sono stato-
-No Harry- il biondo scosse la testa e si allungò per toccargli un braccio -Tu non sei quello che pensi. Sei quello che sei con Louis- il riccio scrollò le spalle.
-Non è così, Nì- iniziò a stringere forte i pugni -Louis mi rende migliore, ma io sarò sempre quello che sono; e per quanto desideri allontanarmi dal mio passato, io sono questo.
Sono ancora quel bambino spaventato, che per salvarsi si è preso così tante cinghiate che non ha camminato per mesi- ma quando Niall stava per aggiungere qualcosa, Harry lo fermò.
-Sono orribile, Niall- il suo labbro inferiore cominciò a tremare -Non so nemmeno da quanto tempo non guardo il mio riflesso. Tutto quello che ho costruito qui, al college, è una bugia- una lacrima gli bagnò il viso -I soldi che uso sono soldi sporchi, che ho guadagnato in un modo orribile ma che mi tengo stretto perché non avrei modo per vivere- poi si coprì il volto con entrambe le mani -Hanno usato il mio corpo, Niall. Non mi apparteneva più nemmeno quello-

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