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𝐈𝐋 𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐌𝐎𝐍𝐓𝐀𝐆𝐍𝐀


All'esterno, sul viale alberato principale che portava al laghetto, quattro guardie camminavano a passo spedito, con a capo Aryon Greendragon e Cirdan di Galdor.

Il vialetto dove passeggiavano era composto per lo più da ghiaino sottile, che scricchiolava chiassoso sotto i loro piedi. Il castello e il parco apparivano diligentemente allineati. Il parchetto valutava una profondità di qualche migliaio di metri, a partire dai piedi del castello, e terminava con l'occupazione di uno splendido lago.

Le panche dei giardinetti erano affollate, così svoltarono verso sinistra per dirigersi in prossimità del ponte.

«Ho saputo che Sua Altezza, ha già fatto ritorno» articolò Cirdan, cingendosi le mani appena sopra il busto.

Aryon annuì. «Così dicono» replicò, guardandolo di sfuggita. Nulla di quanto le era accaduto uscì dalla sua bocca o da quella di qualcun altro.

Cirdan si mostrò lieto e fece cenno alle sue guardie di fermarsi, lasciando che lui e il principe potessero proseguire e parlare da soli. «Quando detti un ricevimento nel mio regno, appena un anno fa, mio padre mi obbligò a dire che avrei trovato moglie nel giro di poco tempo» gli rivelò sottovoce. «Ho dovuto accettare questo suo ordine.»

Aryon gli afferrò il braccio. «Prima che voi possiate fare azioni avventate, ricordatevi che è mia sorella che state per sposare.»

«A quando le nozze?» Cirdan aveva posto la domanda in tono casuale.

Aryon non lo guardò, continuò a camminare e cambiò agilmente discorso a suo favore. «Parlatemi delle terre di Galdor.»

«Non c'è nulla che voi ancora non sappiate. È un luogo che richiede molta pazienza per quanto riguarda i cittadini, non tutti sono amorevoli come i vostri. Inoltre, non troverete mai una lussuria tale come quella che voi avete qua. Noi possediamo solo un grande bosco e la montagna.»

«E le leggende sulla montagna? Sono tutte vere?» gli chiese, e questa volta lo guardò.

«Dipende a quale leggenda vi riferite» disse ostinato il Galdoriano.

«Anche nelle vostre terre si nasconde un drago?» Aryon si affrettò a chiedere. "Dritto al punto" avrebbe detto suo padre.

Cirdan strinse la mascella, non riuscendo a trattenere un sorriso sdegnato. Ciò che più lo turbava non era l'idea di rivelargli la verità, ma che il Greendragon sarebbe andato alla sua ricerca, pur di vederlo con i suoi occhi. Si schiarì la voce con un colpo di tosse. «Sì.»

«Sì?» chiese Aryon, sollevando la testa. «E dov'è, di preciso?»

«Non lo so» mentì il Galdoriano.

A interromperli fu una delle guardie di Evander, che si precipitò verso di loro. «Buongiorno, il Generale e il re Peter Bluedragon richiedono urgentemente la vostra attenzione presso la Sala dei Congressi, Altezza.»

Aryon osservò la guardia con indulgenza, ammiccò un cenno di approvazione e si voltò verso Cirdan. «Perdonatemi.»

«Io mi fermo qui. Fatemi sapere quando la principessa sarà pronta per incontrarmi» non riuscì a nascondere la nota capricciosa nel timbro della sua voce.

Il Greendragon strinse le labbra in una linea angelica. «Suppongo lo sarà questa sera, durante la cena» rispose chinando il capo.

La Sala dei Congressi era a pochi passi da dove si trovava.

FIGLIA DEL FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora