CHAPTER 12

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passarono giorni, settimane anzi.. piano piano, io e Eddie stavamo recuperando il nostro rapporto. dopo quel pomeriggio al lago, decidemmo di "ricominciare". ci iniziammo a frequentare veramente, e non potevo essere più felice, anche se ci misi un po' prima di riprendermi completamente da quella ricaduta.

tutto sembrò finalmente andare per il verso giusto. la scuola stava finendo, l'estate stava arrivando e io e Eddie stavamo insieme.. desiderai che quel periodo non avesse una fine. era come se nella mia testa, fosse arrivata la calma piatta dopo una tempesta violentissima, che tra alti e bassi non si era mai placata fino a quel momento.

passarono altre due settimane, e stava andando tutto a meraviglia. io e Eddie eravamo più affiatati che mai. ci vedevamo quasi ogni pomeriggio dopo le lezioni, e tutte le volte passavamo le ore a chiacchierare.

«ti dico che avevo la testa rasata!»
«non ci credo dai»
«te lo giuro sulla mamma di Dustin»
«anche io ero completamente diversa alle medie. ti dico solo occhialoni e apparecchio»
«beh direi che hanno fatto entrambi un buon lavoro visto che ora sei così bella» mi baciò. Dio quanto ero felice con lui.

- - -
era venerdì 27 maggio, e ormai mancavano 5 giorni alla fine del liceo.
quel pomeriggio arrivò la posta, e tra le varie pubblicità inutili, c'era una lettera con il mio nome e con su scritto "New York University"
era passato più di un anno da quando avevo fatto il test d'ingresso per entrare alla NYU per studiare fisica. lo feci prima dell'incidente di papà.
non ricevendo una risposta, mi autoconvinsi che semplicemente non ero passata, eppure su quella busta c'era scritto il mio nome.
"non posso aprirla" pensai "devo farlo con Steve, Robin, Nancy.. e Eddie"

non avevo mai parlato a Eddie dell'NYU, forse perché ero certa non mi avessero presa, e avevo perso completamente le speranze.
non sapevo che pensare. se non fossi passata, non sarei andata al college dato che non avevo provato nessun'altra opzione, non avrei mai studiato ciò che avrei sempre voluto, e non mi sarei mai sentita realizzata dal punto di vista lavorativo. dall'altra parte però, se fossi stata ammessa, mi sarei trasferita dall'altra parte del paese, lasciando Hawkins, i miei amici, e.. Eddie.. cazzo..
al solo pensiero di dovermi allontanare da lui, sentii un dolore al petto. quel ragazzo aveva cambiato la mia vita, e in quell'ultimo mese e mezzo, era successo di tutto.

non potevo parlarne con nessuno. io e gli altri ci eravamo promessi di dirci i risultati dei test d'ingresso la sera dell'ultimo giorno di scuola.
l'unica a cui dissi dell'arrivo della lettera fu mia madre, ma per scoprire l'esito, avrei dovuto aspettare ancora 5 giorni.
ogni pensiero a riguardo mi cominciò a logorare la mente in poco tempo. qualsiasi fosse la risposta, avrei sofferto.
le ore passavano, e l'ansia saliva. "come cazzo glie lo dico?" pensai. se me ne fossi andata, ero certa che non mi avrebbe mai perdonata, mi avrebbe odiata, e non avrei potuto sopportare un altro colpo del genere.

quel pomeriggio lo passai da sola a pensare ad ogni soluzione possibile.
arrivò sera, ed ero ormai stremata. così crollai sul letto, con la busta ancora chiusa in mano.

Munson's BetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora