CHAPTER 14

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*Stella's pov*
ormai era giovedì. mancava un giorno al verdetto finale.
«pronta per domani?» mi chiese Nancy emozionata «sono mesi che tengo chiusa quella lettera, devo sapere!»
io al contrario suo, avrei preferito non sapere un bel niente. avrei voluto che il tempo si fermasse per rivivere questi ultimi mesi. al solo pensiero di dovermene andare o di dover rimanere qui praticamente per sempre, sentivo come un peso. era come se il mio corpo sprofondasse nell'indecisione.

quel pomeriggio, io, Nancy, Robin, Steve e Eddie andammo al centro commerciale. era molto che non andavo, e avevo bisogno di vestiti nuovi. io e Nancy approfittammo dei saldi, trascinandoci appresso anche gli altri, che erano non proprio entusiasti di venire con noi a fare shopping. girammo quasi tutto lo Starcourt. facemmo una marea di foto nelle cabine per le foto tessere, prendemmo il gelato, ci provammo i gli abiti  più strani..
alla fine ci divertimmo tutti. avevamo passato un pomeriggio memorabile, di cui ognuno di noi si tenne una foto ricordo.

quando andammo via era ormai quasi ora di cena, così tornammo a casa, e Eddie rimase da me.
quel pomeriggio avevo mangiato talmente tanto che non avemmo la forza di cenare. così ci cambiammo e ci infilammo nel letto. restammo abbracciati, con lui che mi accarezzava il braccio e i capelli. avrei potuto rimanere in quella posizione per il resto della vita.

«ehi Stellina» mi sussurrò
«sì?»
«mi sono accorto di una cosa..»
«dimmi»
«mi sono reso conto che soli non si sta bene neanche in paradiso» mi guardò
«ma tu non sei solo» risposi «ci sono io» come avrei fatto ad allontanarmi da lui se mi avessero presa?
in quel momento però, volevo stare solo con lui, pensare a lui, e nient'altro. mi misi ancora più stretta a lui, e gli diedi un bacio delicato prima di addormentarmi.

*Eddie's pov*
mi svegliai di soprassalto. Stella stava parlando nel sonno. ancora rintontito, non capii subito cosa stesse dicendo, ma poi mi resi conto..
«rimango qui.. ti prego.. non vado via» disse come se stesse piangendo. provai a scuoterla piano per provare a svegliarla, ma senza successo. continuava a farfugliare e a lacrimare. la chiamai più volte continuando a muoverla, ma non rispose. ad un certo punto urlai "STELLA".
lei si svegliò improvvisamente, sedendosi con il respiro affannato. aveva lo sguardo terrorizzato, e allo stesso tempo perso. aveva fatto un incubo, ma alla mia domanda su cosa avesse sognato quella notte, rispose solo che non si ricordava.
dopo essersi tranquillizzata, ci rimettemmo a dormire.

l'indomani mattina ci svegliammo. si comportava come se non avesse fatto quell'incubo, ma era come se sapessi che c'era qualcosa che non andava. in quei giorni notai dei cambiamenti nel suo comportamento. era piuttosto silenziosa, e di solito era una che chiacchierava molto di tante cose, spesso anche in maniera sconnessa, ma dalla mattinata in piscina, era quasi assente, o comunque con la testa costantemente tra le nuvole.

ci cambiammo e andammo a scuola in macchina.
quella mattina ci fu l'ultimo incontro dell'hellfire club prima dell'estate, così Eddie mi invitò ad assistere. gli raccontai spesso del mio personaggio e delle mie campagne con la mia unica amica dell'epoca, Phoebe, ma ormai erano passati anni dall'ultima partita.

«vuoi giocare?» mi chiese Eddie
«non so, è un po' che non faccio pratica»
«se è entrata la ragazzina, puoi farcela anche te» disse Gareth ridendo, e Erica lo guardò male.
alla fine mi convinsi a provare a giocare, e gli presentai il mio personaggio.
«il mio nome è Ametista, elfo di livello 15. la mia arma principale è il mio arco magico, da cui scocco frecce di cristallo ricolme di magia»
iniziammo a giocare, e come al solito Eddie era il dungeon master. giocammo per ore, fino al pomeriggio tardi.

a quel punto uscimmo e ognuno se ne andò per conto proprio.
ormai mancavano poche ore alla serata con i miei amici e Eddie. cominciai a sentire l'ansia che cresceva dentro di me. i dubbi cominciarono a pervadermi la mente, e le percepii le lacrime che stavano per uscire, ma non potevo piangere. dovevamo passare una bella serata.

prima di tornare a casa mi fermai a comprare al market vicino casa le ultime cose: patatine, pizzette, salatini, qualche dolcetto e da bere. pagai e feci l'ultimo pezzo di strada.
non appena entrai in casa mi diressi subito in bagno a farmi una doccia, e dopo essermi lavata e asciugata, cominciai a sistemare tutto vicino piscina.
misi delle lucine tutte intorno, e disposi nella maniera più carina possibile le cose che avevo comprato nel pomeriggio sui tavolini in plastica, aggiunsi un paio di sdraio a bordo piscina e poi andai a cambiarmi. ormai mancavano pochi minuti all'arrivo degli altri.

tempo di mettermi il costume e un vestitino, che il campanello suonò. "sono in anticipo" pensai.
andai ad aprire, ed era Eddie.
«ciao m'lady, stasera splendi più che mai»
«ma mi hai vista 2 ore fa» risposi ridendo
«lo so, però ogni volta mi dimentico di quanto sei bella» mi baciò
«dai basta» risi «intanto vai in piscina, tra 5 minuti ti raggiungo» e uscì dalla porta sul retro.
mentre aspettavo Steve, Robin e Nancy, andai a prendere la lettera dell'NYU in camera mia, e appena uscii, il campanello suonò di nuovo. tornai alla porta, aprii, ed erano loro.

la, sperai, festa poteva avere inizio

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