CHAPTER 16

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da quella cambiò tutto. quella che si prospettava essere l'estate più bella della mia vita, si trasformò in un incubo ad occhi aperti.
i giorni successivi li passai in camera, senza uscire praticamente mai. mi chiusi in me stessa, non parlavo con nessuno se non qualche monosillabo scambiato con mia mamma ogni tanto quando entrava in camera per chiedermi come stessi o se volessi mangiare.

mi sentii completamente vuota. quando spararono a mio padre e lui finì in coma, provai quasi la stessa sensazione. era come avere nulla dentro di me.
non provai a contattare Eddie, perché sapevo che non mi avrebbe risposto. era fatto così. lui scappava dai problemi.

ormai erano passate circa tre settimane da quella sera. la situazione non era cambiata molto, e solo due settimane dopo sarei partita e mi sarei trasferita a New York per il college. avevo già comprato il biglietto e iniziato a sistemare le valige, mettendo intanto le cose invernali che tanto sapevo che non avrei usato in quel periodo.

con l'avanzare dei giorni, fortunatamente riuscii un pochino a stare in compagnia dei miei amici. Steve purtroppo non era stato preso al college, e aveva incominciato a lavorare con suo padre, anche se contro voglia, mentre Nancy e Robin si sarebbero trasferite anche loro a breve, quindi decidemmo che quel periodo ce lo saremmo goduto fino all'ultimo secondo.

ma come potevo godermi il tempo che mi rimaneva a Hawkins senza Eddie? non smisi di pensare a lui neanche un secondo. mi chiesi spesso come stesse, cosa stesse facendo, se gli mancavo come lui mancava a me, ma non sapevo se avrei mai ricevuto una risposta a tutte queste domande.

*Eddie's pov*
erano settimane che non parlavo con Stella. non volevo farlo, o forse sì. ma non riuscivo a togliermi dalla testa il fatto che lei se ne sarebbe andata, e anche se l'avessi chiamata o le avessi parlato, sarebbe stato completamente inutile, perché lei in ogni caso sarebbe partita per andare a New York.
mi mancava come l'aria. da quando avevamo smesso di parlarci, dopo quella sera, non smisi di pensare a lei neanche un secondo. che coglione...

nella mia testa ormai c'era un casino. non sapevo se l'avrei mai risentita o rivista effettivamente, fatto stava che non potevo non pensare a tutto quello che era successo tra noi, dalle cazzate come fumare o sentire la musica, al sesso, al parlare a notte fonda di letteralmente qualsiasi cosa ci passasse per la testa.
in effetti, come potevo dimenticare l'unico momento felice della mia vita? l'unico momento in cui io mi sia sentito completamente me stesso, l'unico momento in cui non abbia avuto la sensazione di essere giudicato, l'unico momento in cui io abbia amato veramente una persona, una persona meravigliosa..
eppure, ero di nuovo solo, come all'inizio, e quella persona meravigliosa mi aveva spezzato il cuore.

i giorni passavano, e io non feci altro che dormire, fumare e suonare. ero sempre solo, non volevo vedere nessuno dei miei amici. i pensieri che mi rimbombavano nella testa si facevano sempre più pesanti, sempre più cupi. mi sentivo sempre più distante da Stella, ed era la sensazione più brutta che avessi mai provato in vita mia. era come un vuoto che lentamente si insediava nella mia mente e nel mio cuore.

*Stella's pov*
le giornate scorrevano velocemente, e la partenza si avvicinava. ormai mancavano solo 5 giorni.
avevo finito di preparare i bagagli già da un po', ormai era tutto sistemato. o almeno, quasi tutto..
non ricevetti nessuna una chiamata da Eddie, e io non lo chiamai neanche una volta.
sapevo che lui stava soffrendo, e lo stava facendo per colpa mia, gli avevo spezzato il cuore. il pensiero di essere una persona orribile, non mi aveva mai abbandonata, neanche in quegli ultimi giorni prima di partire.

quel pomeriggio mi vennero a trovare Nancy e Robin, mentre Steve non poteva perché "ho altro da fare", e come sempre passammo il tempo in piscina a chiacchierare ripensando ai ricordi del liceo e ad ascoltare la musica. tutto ciò, anche se poteva sembrare stupido, mi sarebbe mancato. le nostre serate, la scuola, le uscite.. erano piccole cose magari sul momento sembravano scontate, ma pensando al fatto che sarei dovuta partire pochi giorni dopo.

*Eddie's pov*
era pomeriggio, il sole stava iniziando a calare, e io stavo da solo in casa come al solito, con solo la mia chitarra e le sigarette.
ad un certo punto sentii bussare alla porta, ma decisi di non andare ad aprire. ancora non volevo vedere nessuno. bussarono di nuovo, e anche lì lasciai correre. bussarono una terza volta, sta volta più forte, e un po' scazzato andai verso la porta, ma aspettai ad aprire
«EDDIE?!» era una voce maschile. «EDDIE SEI IN CASA?!» ma chi poteva essere? «MUNSON APRI LA PORTA, SONO STEVE!» Harrington? che ci faceva a casa mia? aprii la porta e subito entrò

«ti devo parlare» disse, ma non avevo molta voglia di parlare, tantomeno con lui «di Stella..»
«le è successo qualcosa?» mi preoccupai
«sì.. cioè no nulla di grave, solo che dalla sera della festa sta una merda e tu non l'hai mai cercata» lì per lì non risposi «cazzo Eddie, svegliati!» continuò.
«lei sta una merda? e io invece? io come sto?» sbraitai «credi che io non stia pensando costantemente a lei e alla fatto che se ne andrà? credi che io stia bene sapendo di aver perso la ragazza che amo? porca puttana Steve, io sto soffrendo come non mai» mentre parlavo mi si era formato un nodo alla gola, e sentii gli occhi diventare lucidi.
«se ti manca così tanto, perché non le parli?»
«perché.. non cambierebbe nulla. Stella partirà comunque, e io rimarrò qui da solo, senza di lei» le lacrime iniziarono a scendermi sul viso.
Steve mi guardò in silenzio per un po' forse incredulo perché non era abituato a vedermi così vulnerabile.
«parte lunedì» disse secco «ha il volo alle 11:45, vedi te cosa devi fare» dopo di che mi salutò e se ne andò.

lunedì.. mancavano solo 5 giorni. non sapevo cosa fare. in ogni caso lei sarebbe partita.

*Stella's pov*
i giorni passavano
-4
-3
-2
-1.. era sera, e l'indomani mattina sarei partita. me ne sarei andata per un bel po'.
di Eddie non ebbi nessuna notizia, ma ormai poco importava. aveva giustamente deciso di allontanarsi, e io rispettai la sua scelta, sebbene il dolore della sua mancanza mi logorava da dentro.

ero molto emozionata però. avrei iniziato una nuova vita. nuova città, nuove conoscenze , nuove avventure.. certo, non sarebbe stato lo stesso, ma perlomeno avrei fatto quello che avevo sempre desiderato in un luogo fantastico.
passai la notte in bianco, ancora a pensare a tutto ciò che lasciavo andare e a tutto ciò che sarebbe arrivato

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