Capitolo 18

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Le ultime visite dal dottore erano andate molto bene e la borsa da portare in ospedale era stata fatta, tutto sembrava pronto per la nascita della piccola, ora stava a lei scegliere quando arrivare. 

Non vedevano veramente l'ora di conoscerla e tutte le sere andavano a dormire con l'idea che quella sarebbe potuta essere l'ultima notte da soli in quella casa.

25 marzo 2:15 di notte

I dolori nel basso ventre costrinsero Mattia ad alzarsi dal comodo letto di camera sua. Si diresse in cucina per camminare un po' e versarsi un bicchiere d'acqua, i dolori in quegli ultimi giorni erano stati una costante ma, essendo molto lievi, non ci aveva mai dato molto peso.

Quella notte però il dolore era più intenso, male che lo costrinse ad appoggiarsi allo schienale di una sedia per potersi sorreggere e respirare più profondamente muovendo il bacino in modo circolare per trovare un po' di sollievo. La realtà lo colpì in pieno viso quando un'altra ondata di fitte lo colse alla sprovvista, non aveva più dubbi, il travaglio era iniziato e presto, almeno sperava, avrebbero tenuto la loro bimba tra le braccia.

La realizzazione gli fece tremare le gambe, si diresse lentamente di nuovo in camera da letto, questa volta per svegliare Christian ed avvisarlo della situazione.

"Chri...Chri...Christian!" gli scosse una spalla energicamente.

"Dimmi amore stai bene?" rispose con ancora gli occhi chiusi, sbiascicando nel buio.

"Penso che... beh in realtà ne sono abbastanza sicuro...il travaglio è iniziato..." era ancora un po' intimorito dalla situazione ma sapeva che, se si fosse fatto prendere dall'ansia, sarebbe stato peggio, dunque tentò di calmarsi.

"Come?! E come stai ora?" si alzò velocemente dal letto svegliandosi del tutto.

"Sto abbastanza bene, solo qualche fitta ogni tanto..." rispose il biondo per tranquillizzare il fidanzato.

"Dovremmo cominciare a cronometrare le contrazioni o è ancora troppo presto?" il moro era agitatissimo forse ancora più di Mattia.

Quest'ultimo, riuscendo a sopportare ancora abbastanza bene il dolore, aveva deciso di provare a dormire ancora per qualche ora e ricaricare le energie per quello che sarebbe successo più tardi. Christian non sembrava molto convinto di questa idea, avrebbe voluto portarlo subito in ospedale ma il corpo era suo e non voleva opporsi.

ore 5:28 del mattino

"CHRI!" dopo minuti che si rigirava nel letto in quanto troppo scomodo e dolorante decise che ne aveva abbastanza. Il moro si alzò di scatto pronto a qualsiasi evenienza o particolare richiesta del biondo. Notò subito il viso sofferente di Mattia che cercava di darsi sollievo massaggiandosi il ventre.

"Dimmi amore cosa ti serve?!"

"Penso sia arrivato il momento di andare... prendi la borsa" disse cominciando ad alzarsi dal letto con fatica.

Il viaggio verso l'ospedale non fu particolarmente lungo, il biondo però non aveva detto neanche una parola, solo ogni tanto si sentivano sospiri o flebili versi di dolore. Il moro nel mentre gli accarezzava la gamba sinistra per dargli sostegno e forza.

Una volta arrivati in ospedale vennero guidati verso la loro stanza e, fatti tutti i controlli del caso, vennero lasciati qualche momento da soli.

Le contrazioni stavano diventando sempre più forti e Mattia non ce la faceva già più. Gli avevano consigliato di camminare un po' per velocizzare le cose, forse più avanti lo avrebbe preso in considerazione.

"Chri, puoi massaggiarmi la schiena qui in fondo?" chiese il biondo al fidanzato indicando la parte che più gli dava fastidio. 

Christian si adoperò subito per sedersi dietro di lui ed iniziare a massaggiargli la parte dolente, posando ogni tanto dolci baci sul retro del suo collo e nei suoi capelli.

"Meglio?" ricevette in risposta solo un verso di approvazione.

"Chri mi aiuti, vorrei camminare un po'..." domandò Mattia in un momento di apparente tranquillità.

Camminarono solo qualche metro prima che...

"Cazzo!" quasi gridò il biondo piegandosi in due dal dolore, per fortuna c'era Christian a sorreggerlo.

"Mi si sono rotte le acque... chiama un dottore..." il moro lo fece di nuovo stendere sul letto per poi premere il pulsante per chiamare qualcuno.

Subito due dolcissime ostetriche arrivarono a controllare la situazione, mancava sempre meno ma i giusti centimetri di dilatazione non erano ancora stati raggiunti. Le due dottoresse gli avevano inoltre consigliato un epidurale, sarebbero poi tornate per sapere la decisione.

"Mmmmm Chri... fa male... non ce la faccio"

"Si che ce la fai amore, vuoi un po' d'acqua?" il biondo annuì.

"Pensi di voler fare l'epidurale?" chiese il moro una volta aver dato da bere al fidanzato.

"Non volevo ma sto riconsiderando l'idea..." non ebbe il tempo di finire la frase che un'altra contrazione, ancora più forte, lo colpì.

"Decisamente si... voglio farlo"

Ad epidurale fatto Mattia si sentiva leggermente meglio, ebbero finalmente il tempo di chiamare mamma Anna, non l'avevano chiamata prima in quanto non volevano svegliarla, sapevano che sarebbe stata una lunga mattinata.

In neanche mezz'ora la donna era arrivata a destinazione, il biondo aveva deciso che, oltre a Christian, avrebbe voluto lei al suo fianco.

"Tesoro, come va? A che punto siamo?" arrivò fiondandosi al suo fianco.

"Anna che bello vederti" respirò profondamente "Ci siamo quasi direi" un altro respiro riempì la stanza.

ore 9.52 del mattino

Il momento era arrivato, Mattia era stremato ma doveva compiere un ultimo sforzo per poter finalmente incontrare la loro bambina. Ad aiutarlo, uno da un lato e l'altra dall'altro, c'erano ovviamente Christian e mamma Anna, presto nonna.

Era già da diversi minuti che spingeva senza sosta, mancava veramente pochissimo. La dottoressa lo incoraggiava.

"Vai vai vai, manco poco...respira e spingi"

Quei pochi minuti parvero eterni.

Christian lo supportava come poteva, accarezzandogli una gamba o lasciandosi stringere una mano, gli occhi lucidi erano impossibili da nascondere.

"Ancora una spinta e poi è qua!" lo incoraggiò la dottoressa.

Le spinte vennero interrotte da un pianto e da un sospiro di sollievo, finalmente era nata.

Gliela misero in braccio, Mattia stava piangendo a dirotto, così come il moro ed Anna.

"Ciao..." i due giovani innamorati si guardarono negli occhi, si capirono con uno sguardo e insieme dissero:

"Benvenuta Aurora"


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